Brutte notizie per chi prenderà una multa perché da fine marzo costeranno di più: colpa dell’aumento dei costi di notifica postale.
Prendere delle multe per violazione del codice della strada non fa mai piacere ma capita ogni giorno a migliaia di automobilisti indisciplinati. Multe che a partire dalla fine di marzo diventeranno leggermente più salate per colpa degli aumenti dei costi di notifica postale. Saranno in particolare due le sigle, Can e Cad, a far lievitare le spese postali per gli atti giudiziari (le multe per violazione del codice della strada sono le più note, ndr). Vediamo di quanto.
Di quanto aumenteranno le multe dal 27 marzo
La decisione è stata presa dall’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni, con delibera 469/19/Cons che ha incrementato i costi per la notifica a domicilio della contravvenzione. Degli attuali 2,70 euro che devono essere pagati per la Comunicazione di Avvenuta Notifica (Can) e per la Comunicazione di Avvenuto Deposito (Cad), saranno aggiunti 55 centesimi che porteranno la spesa totale a 3,25 euro. L’incremento non sarà di 55 centesimi ma ancora meno perché tra voci che aumenteranno e voci che diminuiranno alla fine l’aumento sarà di soli 30 centesimi.
Quindi dagli attuali 10,15 euro dal 27 marzo si passerà a 10,45 euro. Aumento per fortuna contenuto che si va a collegare anche allo stop agli aumenti dovuti all’inflazione che era fissato per lo scorso 1° gennaio.
Congelato l’aumento degli importi legato all’inflazione
L’aggiornamento degli importi delle sanzioni per la violazione delle norme del Codice della Strada viene fatto ogni 2 anni e tiene conto dell’inflazione secondo i parametri resi noti dall’Istat. La prossima scadenza era fissata per il 1° gennaio 2023 ma il governo grazie alla misura contenuta nella legge di bilancio ha deciso di congelare il tutto per il prossimo biennio 2023-2024.
«In considerazione dell’eccezionalità della situazione economica, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat» - questo quanto riportato nel testo della misura.
Una buona notizia per le famiglie italiane già in difficoltà a causa dell’incremento soprattutto dei costi energetici. Considerato che l’inflazione nell’ultimo biennio ha superato il 10%, le stime dell’Unione Nazionali Consumatori parlavano di un aumento degli importi di circa il 15%. Per fare un esempio un multa per divieto di sosta sarebbe passata dal 1° gennaio 2023 da 42 a 48 euro.
Prima della notizia del congelamento l’associazione dei consumatori aveva criticato le voci di un aumento legato all’inflazione. «Un’ingiustizia non solo perché la situazione è eccezionale, ma perché è ingiusto che le multe siano adeguate all’inflazione e gli stipendi no. Da quando si è stabilito l’adeguamento biennale degli importi, ossia dal 1993, il divario tra importo delle sanzioni e busta paga si è talmente dilatato che oggi molte multe sono diventate decisamente troppo onerose, oltre duemila euro» - le parole di Massimo Dona presidente dell’Unione Nazionali Consumatori. Per fortuna l’allarme è stato ascoltato e per i prossimi due anni le multe resteranno allo stesso importo degli anni scorsi.
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