Multe a Roma, i vigili non riescono a identificare i trasgressori: quali sono i rischi per i cittadini

Rosaria Imparato

11 Gennaio 2023 - 15:16

A Roma per i vigili è diventato impossibile fare multe da quando è scaduta la convenzione con la motorizzazione: i danni maggiori sono per le entrate comunali. Ci sono rischi per i cittadini?

Multe a Roma, i vigili non riescono a identificare i trasgressori: quali sono i rischi per i cittadini

Fare le multe è diventato impossibile per i vigili di Roma. In pratica, i vigili non possono più individuare i trasgressori del codice della strada, perché non hanno più accesso all’archivio. Che sta succedendo? Il comune di Roma non ha rinnovato la convenzione con la motorizzazione civile, che di conseguenza ha chiuso l’accesso alla sua banca dati.

E quindi ora i vigili urbani di fronte a un’irregolarità non riescono a entrare nei terminali della banca dati, e di conseguenza non possono risalire al proprietario del veicolo.

Multe a Roma, i vigili non riescono a risalire all’identità dei trasgressori

Sembra una barzelletta, e invece succede nella Capitale, dove, secondo dati risalenti a febbraio 2022 dati da Stefano Brinchi, presidente e amministratore delegato di Roma Servizi per la Mobilità, si sono immatricolate 1,75 milioni di autovetture e circa 387 mila motocicli, e il raffronto con la popolazione (2,9 milioni) parla di 629 auto e 139 moto/scooter ogni 1.000 persone.

Il problema riguarda i rapporti da Roma Capitale e il ministero dei Trasporti: la convenzione è scaduta lo scorso 4 gennaio. Da allora, i vigili possono consultare i dati della motorizzazione solo a pagamento.

Marco Milani, segretario aggiunto del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale), ha detto in una nota:

“I caschi bianchi romani sembrano non avere più accesso alla banca dati della motorizzazione civile, rimanendo di conseguenza impossibilitati a risalire agli intestatari ed alle relative residenze dei proprietari dei veicoli contravvenzionati. A causa di un presunto contenzioso datato ci troviamo ora a perdere l’accesso alla banca dati della motorizzazione civile, il che, rendendo di fatto impossibile risalire ai proprietari dei veicoli, rischia di paralizzare di fatto l’esito della gran parte delle attività sanzionatorie e di controllo del Corpo, inferendo all’efficienza dello stesso il definitivo colpo di grazia.”

Dal Campidoglio, si legge sull’Ansa, spiegano che intanto «da tempo è stata avanzata la richiesta di far accedere ai sistemi i vigili urbani in maniera gratuita come avviene per le forze di polizia. Dal Comando generale del corpo romano spiegano che le multe possono comunque essere elevate accedendo al Pra. Ma non tutti gli agenti hanno le password e il servizio anche in questo caso è a pagamento» e le informazioni «potrebbero essere parziali».

Cosa rischiano i cittadini col blocco delle multe?

Il rischio maggiore riguarda, in realtà, le entrate dei comuni. A Roma, per esempio, nella sola settimana dal 4 all’11 gennaio nel corso degli anni sono state fatte 50 mila multe, secondo i dati riportati dal Messaggero, e quindi la perdita di denaro nelle casse del comune ammonterebbe a circa 2,5 milioni di euro.

Altre spese perse sono quelle di gestione, perché il Comune si rifà sul trasgressore, comunque, per il lavoro che effettua con gli agenti e per i successivi atti da produrre e verifiche da compiere. Anche in questo caso, contributi al momento non monetizzabili.

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