Mutui, cambia tutto: ecco come si potrà bloccare l’aumento del tasso variabile

Alessandro Nuzzo

15/07/2023

Le proposta dell’Associazione Bancaria Italiana per aiutare le famiglie in affanno con il pagamento dei mutui.

Mutui, cambia tutto: ecco come si potrà bloccare l’aumento del tasso variabile

L’inflazione continua ad essere molto elevata. L’Italia è uno dei paesi trascinatori in Europa con un mese di giugno che si è concluso al 6,7%. Certo i numeri sono al ribasso rispetto il 10,7% dello scorso gennaio ma sono ancora al di sopra della soglia del 2% fissata dalla Bce.

La risposta della Banca Centrale Europea per cercare di riportare l’inflazione nei limiti è stata quella di alzare i tassi e la conseguenza si sta facendo sentire anche sul mercato creditizio, in particolare sui mutui. A maggio 2023, i tassi d’interesse sui mutui a tasso variabile in Italia sono cresciuti al 4,40%. Facile immaginare che diverse famiglie si stanno ritrovando in difficoltà con il pagamento della rate. Secondo un’analisi condotta dalla Fabi in Italia i titolari di mutui sono 3,5 milioni per un totale di 437 miliardi. Di questi 2,5 milioni sono in regola con i pagamenti, 960mila si trovano in default e quindi in difficoltà con il pagare. Proprio a loro si rivolge la proposta dell’Associazione Bancaria italiana, condivisa con le grandi banche associate, che verrà portata all’incontro con il governo il prossimo martedì 18 luglio.

Una proposta che prevede 3 soluzioni per cercare di attenuare l’incremento delle rate dei mutui a tasso variabile. Ecco quali sono secondo quanto riportato da Il Messaggero che ha avuto modo di visionare in anteprima la bozza del documento.

Il piano Abi per contrastare l’aumento dei mutui

Il piano dell’Associazione Bancaria Italiana che verrà proposto al ministero del Tesoro martedì prossimo prevede 3 soluzioni per cercare di arginare l’aumento dei tassi variabili e dare una boccata d’ossigeno a chi è in difficoltà con il pagamento dei mutui.

La prima soluzione prevede l’allungamento del piano di ammortamento per i mutui sull’acquisto della prima casa. La seconda opzione è l’ampliamento della platea dei beneficiari che possono accedere alla rinegoziazione dei contratti di mutuo passando da quelli a tasso variabile a quelli a tasso fisso . Ampliamento che dovrà avvenire allargando i requisiti in ingresso con un Isee che da 35mila salirebbe a 45mila e un tetto massimo del mutuo alzato oltre i 200mila euro.

La terza proposta prevede l’accrescimento della conoscenza del Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa in modo da incentivarne l’utilizzo. Si tratta di un fondo che non tutti conoscono a cui può accedere chi si trova in difficoltà con il pagamento delle rate permettendone la sospensione.

Nel documento, visionato in anteprima da Il Messaggero, si legge che le banche aderenti realizzeranno le misure precedentemente elencate subordinatamente ad alcune condizioni. Innanzitutto ciascun istituto potrà offrire alla propria clientela condizioni ancora migliori rispetto a quelle indicate. Misure attivate in accordo con i mutuatari e senza comportare nuovi oneri. Le banche si adopereranno poi a comunicare le iniziative attraverso i propri siti internet e affissione nelle filiali oltre a comunicare l’adesione ad Abi che pubblicherà un elenco delle banche aderenti.

Ai soggetti interessati si fornirà adeguata e chiara informativa sulle modifiche contrattuali e le nuove modalità di rimborso della rate. In questo modo si cercherà di dare una boccata d’ossigeno alle centinaia di famiglie in difficoltà con l’aumento dei mutui a tasso variabile. Per quanto tempo ancora vedremo questi tassi così elevati? Secondo il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco si «manterrà questa restrizione per un po’, fino a ritorno della stabilita dei prezzi. Credo sia giusto, bisogna essere prudenti e pazienti perché gli effetti della politica monetaria si vedono nel corso del tempo, un anno e mezzo due anni. Bisogna essere attenti e cauti»:

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