I tassi di interesse dei mutui non accennano a diminuire. Per vedere una discesa del costo del denaro è necessario attendere il secondo trimestre del 2024.
Anche se si sta cercando di agire per contenere l’aumento dei mutui, gli effetti della politica monetaria che si sta mettendo in atto non si vedranno nel breve periodo. La stretta avviata la scorsa estate agirà sul Pil già da quest’anno ma sortirà i suoi effetti sull’inflazione solo l’anno venturo. La stima non è campata in aria, ma arriva direttamente da un’analisi della Bce.
I tassi dei mutui, quindi, non scenderanno entro breve e il primo calo non dovrebbe arrivare prima del secondo trimestre del 2024.
Nel 2023/2025 scende l’inflazione
Per stimare gli effetti economici della politica monetaria messa in atto a dicembre 2021 e avviata, poi, solo a luglio 2022 con il primo di sei rialzi dei tassi di interessi dei mutui, hanno utilizzato diversi modelli economici.
Quello che è certo è che da luglio 2022 a febbraio il costo del denaro è arrivato al 3,75%. Ma mentre sull’inflazione avremo i primi risultati già nel 2023, con un picco nel 2024, con una discesa di due punti percentuali entro il 2025.
L’impatto sul Pil, invece, è più veloce e si assisterà a un picco già nel 2023 con una compressione dell’attività di due punti percentuali nella media di 3 anni.
Il Quantitative tightening ridurrà l’inflazione e riuscirà, da solo, ad abbattere di 10 punti base ogni anno il Pil nel periodo 2023/2025 m questo potrebbe avere un effetto negativo sullo spread differenziale di rendimento dei titoli a 10 anni che potrebbe arrivare a quota 235 entro la fine del 2023.
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Tassi dei mutui ancora al rialzo
Ma questi effetti non di vedranno sui tassi dei mutui nel breve periodo poiché l’inflazione di fondo non accenna a voler scendere. Le stime prevedono che resterà ancora per un lungo periodo al di sopra del 2%, scendendo solo alla fine del 2024.
Questo avrà un effetto negativo sui tassi dei mutui per i quali si attende un picco per l’estete che porterà il costo del denaro oltre il 4%. A questo livello dovrebbe bloccarsi per restare inalterato per circa un anno.
I tassi di interesse, poi, torneranno a scendere solo verso maggio o giugno del 2024.
Cosa accadrà ai mutui?
Attualmente il tasso effettivo dei mutui ha superato il 4% già da febbraio quando il tasso nominale del mutuo a tasso variabile era attestato a 3,66% e quello a tasso fisso a 3,85%.
La tendenza, ora, è quella che possa salire e sfondare la barriera del 5% visto che fino a metà 2024 i tassi dei mutui a tasso variabile non potranno che crescere ancora.
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