Comprare casa insieme ma con un mutuo intestato solo a uno dei coniugi può essere rischioso. Ecco tutti i risvolti economici e finanziari in caso di separazione.
Casa cointestata e mutuo singolo è una combinazione comune per molte coppie, ma quando l’amore finisce, la situazione può diventare complessa. La casa, infatti, non è solo un investimento economico, ma il cuore della vita familiare: è il luogo dove si intrecciano sogni, emozioni e ricordi. È tra quelle mura che si condividono momenti di gioia e si costruiscono progetti per il futuro.
Ma cosa succede quando l’amore finisce e la coppia si separa? Se la casa è cointestata ma il mutuo è a nome di uno solo dei due, le implicazioni possono essere complesse e spesso inaspettate. Chi resta proprietario? Chi continua a pagare il finanziamento? Quali sono i diritti e i doveri di ciascuno? Cosa succede se ci sono figli? In questo articolo analizzeremo tutti gli aspetti legali e finanziari di questa situazione, per capire quali scenari possono presentarsi e come affrontarli al meglio.
Casa cointestata e mutuo singolo, come funziona
Nella maggior parte dei casi, le coppie comprano casa con la proprietà condivisa e un mutuo cointestato. Tuttavia, non è raro che uno dei coniugi scelga di intestarsi il mutuo, pur mantenendo la comproprietà dell’immobile con l’altro. In questi casi, sebbene la casa sia cointestata, il finanziamento risulta a nome di una sola persona.
La banca, però, non iscrive ipoteca solo sulla quota di proprietà del mutuatario, bensì sull’intero immobile, coinvolgendo anche il comproprietario estraneo al mutuo. Questo serve a tutelare la banca: se il mutuatario non paga, l’istituto di credito può procedere più facilmente alla liquidazione dell’immobile, tramite un procedimento di esecuzione forzata (asta giudiziaria). Tuttavia, non tutte le banche sono disposte a concedere un mutuo con un solo intestatario, data la particolarità della situazione e delle minori garanzie offerte.
In termini di responsabilità, se il mutuo è intestato solo a uno dei coniugi, sarà quest’ultimo a dover rimborsare l’intero finanziamento. L’altro coniuge, pur essendo comproprietario della casa, non avrà obblighi finanziari per il pagamento delle rate. Tuttavia, poiché l’ipoteca grava sull’intero immobile, la sua quota di proprietà potrebbe essere messa a rischio in caso di inadempimento.
Dal punto di vista fiscale, l’intestatario del mutuo può portare in detrazione dall’IRPEF il 19% degli interessi passivi entro il limite massimo di 4.000 euro, mentre il comproprietario che non ha sottoscritto il mutuo non ha diritto a detrazioni degli interessi.
Casa cointestata e mutuo singolo. Cosa succede in caso di separazione?
Quando una coppia ha una casa cointestata, ma un mutuo singolo, le dinamiche in caso di separazione possono essere complesse.
La proprietà dell’immobile e la responsabilità del mutuo sono due questioni distinte: la casa appartiene a entrambi in base all’atto notarile di acquisto, mentre il mutuo è regolato dal contratto con la banca. In caso di separazione, il coniuge intestatario del mutuo rimane l’unico responsabile del pagamento delle rate. L’altro coniuge, pur essendo comproprietario, non ha obblighi finanziari diretti, ma la sua quota potrebbe essere aggredita dalla banca se il mutuatario smette di pagare. In situazioni estreme, l’istituto di credito può avviare l’espropriazione forzata e mettere l’immobile all’asta.
Cosa succede alla proprietà dopo la separazione?
La suddivisione proprietà della casa dopo la separazione dipende dal regime patrimoniale scelto al momento del matrimonio. Nel caso di comunione dei beni, l’immobile è diviso equamente al 50% tra i coniugi, indipendentemente da chi ha sostenuto i costi di acquisto o ha intestato (e pagato) il mutuo. Se invece i coniugi hanno optato per la separazione dei beni, ciascun coniuge mantiene la proprietà della quota indicata nell’atto di acquisto. Se, ad esempio, un coniuge possiede il 60% e l’altro il 40%, la divisione della casa seguirà queste proporzioni.
A prescindere dalla proprietà, l’assegnazione della casa dopo la separazione dipende dalla presenza o meno di figli minori o non autosufficienti.
Se non ci sono figli, le opzioni più comuni sono:
- La vendita dell’immobile e la ripartizione del ricavato in base alle quote di proprietà.
- L’acquisto della quota dell’altro coniuge da parte di uno dei due.
- Il frazionamento della casa, se strutturalmente possibile.
Se ci sono figli minorenni, il giudice può assegnare l’immobile al genitore affidatario, indipendentemente da chi paga il mutuo. Tuttavia, l’onere di estinguere il finanziamento rimane in capo al coniuge intestatario del mutuo.
Cosa succede al mutuo singolo dopo la separazione?
Il coniuge intestatario del mutuo resta obbligato al pagamento delle rate anche dopo la separazione. Tuttavia, se la casa viene assegnata all’ex coniuge affidatario dei figli, il mutuatario può provare a chiedere una riduzione dell’assegno di mantenimento, proprio perché continua a sostenere il costo del mutuo.
Se il mutuatario completa il pagamento del mutuo, l’immobile rimane comunque cointestato, a meno che non venga venduto. In caso di vendita, il ricavato sarà suddiviso secondo le quote di proprietà.
Ci sono però alternative possibili:
- Accollo interno: in una separazione consensuale, uno dei due ex coniugi può decidere di farsi carico interamente del mutuo, a condizione che ciò venga formalizzato nell’accordo di separazione.
- Accollo esterno: uno dei coniugi cede la propria quota di proprietà all’ex partner, che diventa l’unico proprietario e si intesta il mutuo. In questo caso, però, la banca deve approvare l’operazione, concedendo il consenso solo se il nuovo intestatario dimostra di avere adeguate garanzie per il pagamento delle rate residue.
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