La riunione della Bce che ha deciso l’aumento dei tassi ha avuto un notevole impatto immediato sulle spese di molte famiglie.
Per molte famiglie la riunione della Bce avrà un impatto quasi immediato sulle spese. La riunione che ha deciso l’aumento di 75 punti base”, dopo il rialzo dei tassi a luglio per la prima volta in oltre un decennio, portando il tasso di riferimento sui depositi da meno 0,5% a zero.
A fare le spese del prossimo aumento saranno soprattutto coloro che hanno un mutuo sulla casa a tasso variabile, ma il nuovo rialzo della Bce colpirà anche chi ha richiesto un prestito personale. Ecco come potrebbero aumentare le rate.
Effetto Bce sui mutui a tasso variabile
L’aumento dei tassi della banca centrale influenza il livello generale dei tassi di interesse e in generale il costo del denaro: se le banche dell’eurozona pagheranno di più per prendere in prestito il denaro dalla Bce anche i prestiti e i finanziamenti a tasso variabile, mutui, saranno più costosi.
Sicuramente si accorgeranno dell’aumento dei tassi Bce tutti coloro che pagano le rate di un mutuo a tasso variabile e quindi sono legate ai tassi di riferimento del mercato e variano in funzione di questi, come per esempio l’Euribor che si adegua velocemente alle variazioni dei tassi Bce.
Se facciamo riferimento alla formula di mutuo tra le più diffuse, 150mila euro in 25 anni, la rata mensile media di 590 euro salirà a 643 euro, con un aumento di 53 euro al mese (636 euro l’anno). L’indice Euribor, che delinea i costi dei mutui a tasso variabile, è a quota 0,836% dopo anni in zona negativa.
Valutando il costo medio di un mutuo da 200mila euro della durata di 25 anni si ottiene una rata di 787 euro che diventerà di 858, con un aumento di 71 euro mensili e quindi 852 euro annui. Le rate dei mutui trentennali da 250mila euro aumenteranno di 90 euro al mese, ossia 1.080 euro l’anno.
Il Sole 24 Ore, invece, esamina i mutui ventennali da 100mila euro: chi ad agosto pagava 445 euro al mese, dovrà pagarne 600 il prossimo giugno. Si tratta di una rata maggiorata del 35%.
Secondo un’analisi condotta da mutuisupermarket.it per conto di Repubblica, «un eventuale rialzo di 50 o 75 punti base potrebbe impattare sia su un mutuo da 140 mila euro, cioè in linea con la media nazionale, sia per un importo più alto da 250 mila euro, vicino alla media registrata in una grande città come Milano. Ipotizzando un tasso variabile pari all’Euribor a tre mesi con uno spread ulteriore dell’1% su un finanziamento da 140 mila euro, l’aumento dei tassi dello 0,5% comporterà in concreto un aumento della rata mensile fino a 32 euro in caso di finanziamento a 30 anni e fino a 49 euro in caso di rialzo dello 0,75% sempre di durata trentennale. Queste invece le simulazioni sull’andamento della rata».
Aumenti fino a 30mila euro
Chiaramente le rate saranno molto più salate per mutui di importo maggiore: «un rialzo dei tassi dello 0,5% su un finanziamento da 250 mila euro porterà a fare salire gli importi di una cifra variabile tra i 52 ai 58 euro a seconda della durata e dai 79 agli 88 euro - si legge su Repubblica- qualora la Bce decidesse di fare salire i tassi dello 0,75%. Aumenti che nell’intero arco temporale si tradurranno in un maggior monte interessi da pagare. Ipotizzando di mantenere queste rate fino all’estinzione del prestito, per i finanziamenti da 140 mila euro, si tratta di un rincaro che può variare dai 4.964 euro per un mutuo a 15 anni con un rialzo dei tassi dello 0,5%, fino ad un massimo di 30.981 euro in caso di mutuo a 30 anni con un rialzo dei tassi dello 0,75%».
Anche i prestiti saranno più cari
I prestiti saranno sempre più cari. Anche se i prestiti al consumo non sono legati a un tasso di riferimento ma sono decisi dalle singole banche e dalle loro strategie commerciali. Tradizionalmente i prestiti si adeguano con tempi più lunghi alle rate dei mutui, ma sicuramente l’aumento arriverà anche per i finanziamenti e i prestiti di liquidità, quelli chiesti per far fronte alle spese e non per un acquisto.
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