Mutuo a tasso fisso 2024, quando chiedere la rinegoziazione o la surroga?

Nadia Pascale

22 Agosto 2024 - 09:12

La rata del mutuo a tasso fisso è troppo alta? In questo caso è possibile chiedere la rinegoziazione o la surroga del mutuo, ma molti esperti consigliano di attendere ancora. Perché?

Mutuo a tasso fisso 2024, quando chiedere la rinegoziazione o la surroga?

Chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso può chiedere la rinegoziazione o la surroga del mutuo per avere una rata più bassa? Conviene farlo ora o è bene aspettare? Vediamo quando si può chiedere la rinegoziazione o la surroga per avere maggiori vantaggi.

L’inflazione che ha colpito l’Europa negli anni appena trascorsi ha portato la BCE ad aumentare il costo del denaro. La prima conseguenza diretta di questa decisione è stato un deciso aumento dei tassi di interesse praticati su mutui e prestiti. Chi aveva stipulato un mutuo a tasso fisso prima della crisi ha avuto considerevoli vantaggi perché il costo del denaro era praticamente azzerato: chi chiedeva un mutuo pagava poco più rispetto allo spread.

Brutte sorprese, invece, per chi aveva stipulato un mutuo a tasso variabile che ha visto la rata salire e per chi ha scelto di stipulare un mutuo in piena inflazione.

L’inversione di tendenza inizia a definirsi a giugno del 2024, infatti, con l’inflazione in stabile discesa anche la BCE inizia a tagliare il costo del denaro.

Gli effetti si sono visti subito sulla rata del mutuo a tasso variabile che ha iniziato una lenta discesa, ma cosa succede, invece, a chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso? In questo caso la rata non scende da sola e, di conseguenza, per ottenere i benefici legati alla riduzione del costo del denaro è necessario procedere alla rinegoziazione del mutuo con la stessa banca oppure con la surroga, cioè con la portabilità del mutuo e trasferimento del mutuo presso un altro istituto bancario, ma questa operazione è consigliata in questo momento oppure è bene aspettare per avere più vantaggi?

In quali casi è sconsigliata la rinegoziazione o la surroga del mutuo?

La prima cosa da sottolineare è che non esiste una risposta unica valida per tutti: dipende dal tasso di interesse che si sta pagando. Precisiamo: il rialzo del costo del denaro non è stato improvviso ed effettuato in unico momento, ma è stato graduale a partire dall’estate del 2022, luglio per l’esattezza.

Chi ha contratto un mutuo a tasso fisso a luglio/agosto del 2022, ancora adesso ha una rata vantaggiosa quindi non è consigliato chiedere la rinegoziazione o la surroga. Lo scenario è diverso per chi, invece, ha stipulato il contratto dopo tale data.

Il primo taglio del costo del denaro si è avuto a giugno 2024, una vera boccata d’ossigeno. Il taglio è stato dello 0,25%, ma l’ottimismo generato ha portato le banche a ridurre il tasso di interesse in modo più che proporzionale.
Con il taglio di 0,25 punti percentuali il tasso sui rifinanziamenti principali è sceso da 4,50% a 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%.

Attualmente il tasso di interesse praticato dalle banche sui mutui a tasso fisso è intorno al 2,71%, aggiungendo le spese per il mutuo, il Taeg (Tasso annuale effettivo globale) oscilla tra 2,81% e 2,92%, chiedere diversi preventivi resta sempre la soluzione migliore.

Nella successiva riunione della BCE si è preferito un atteggiamento cauto e quindi non vi è stato un successivo taglio del costo del denaro.

Quando chiedere la rinegoziazione del mutuo o la surroga?

La prossima riunione ci sarà a settembre, occorre però registrare che nei mesi estivi vi è stato un leggero rialzo dell’inflazione e questo potrebbe portare la BCE a un atteggiamento cauto e quindi a lasciare il costo del denaro invariato (è un’ipotesi, non una certezza). Questo vuol dire che non vi sono a breve, probabilmente, ulteriori riduzioni dei tassi di interesse sui mutui. Per un altro taglio si dovrebbe quindi aspettare autunno inoltrato o addirittura i primi mesi dell’inverno.

Infine, in primavera potrebbe esservi un altro taglio. Le previsioni economiche sono ottimistiche quindi a oggi non c’è motivo per pensare che vi possano essere ulteriori rialzi.

Proprio per questi motivi elencati molti esperti del settore bancario consigliano di attendere ancora per chiedere la rinegoziazione del mutuo o la surroga. L’attesa dovrebbe durare fino alla primavera del 2025 quando, con molta probabilità, il costo del denaro arriverà a una riduzione (totale) di 0,75-1 punto percentuale e il tasso di interesse praticato dalle banche porterà a una considerevole diminuzione delle rate.

Certamente questo atteggiamento cauto porterà piccole perdite, insomma, già ora chiedendo la rinegoziazione del mutuo a tasso fisso ci può essere un risparmio sulla rata mensile e questi soldi di fatto si stanno perdendo.

Per esempio, oggi per un mutuo di 126.000 euro con piano di ammortamento di 25 anni, la riduzione della rata è di circa 18 euro, con mutui di minore importo il risparmio mensile si riduce.

Aspettando un ulteriore taglio o al massimo 2 tagli, la riduzione della rata è considerevole. Questo anche in virtù del fatto che non si può chiedere alla banca di rivedere le condizioni del mutuo ogni due mesi e che la successiva rata impegnerà, probabilmente, per anni.

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