Nel periodo 2021-2023 sono nate 753 nuove startup innovative, pari al 9,5% di quelle nate complessivamente nel triennio. Il settore Life Science è al terzo posto per investimenti.
Nasce LISTUP, il primo Osservatorio dedicato alle startup del settore Life Science. La collaborazione tra Indicon, Growth Capital, Italian Tech Alliance e InnovUp, con il patrocinio di importanti enti e associazioni, promette di gettare nuova luce sull’innovazione nel campo della salute e della medicina digitale. L’evento di presentazione, tenutosi a Milano, ha radunato un’eccezionale coalizione di figure politiche, imprenditoriali e istituzionali, tutte impegnate a promuovere l’ecosistema delle startup Life Science.
LISTUP: i numeri della ricerca
L’evento di presentazione, tenutosi a Milano presso lo spazio MME42, ha visto la partecipazione di illustri ospiti provenienti dal mondo politico, imprenditoriale e istituzionale. Tra loro, l’onorevole Simona Loizzo, presidente dell’Intergruppo parlamentare sulla sanità digitale e le terapie digitali, ha aperto la giornata con un discorso illuminante sul ruolo cruciale dell’innovazione nel campo della salute e della medicina digitale.
Secondo i dati emersi dalla ricerca condotta da LISTUP sul triennio 2021-2023, sono state create complessivamente 753 nuove startup nel settore Life Science, rappresentanti il 9,5% delle startup nate in Italia durante lo stesso periodo. Queste startup operano in diversi ambiti, con il Digital Health in testa (42%), seguito da Med Tech (28%), Prodotti/Servizi Sanitari (21%) e, in ultima analisi, Biotech/Pharma (9%).
“Le startup Life Science, insieme a quelle Deeptech, hanno registrato una cresciuta esponenziale degli investimenti raccolti nel 2023 e tutto ci fa pensare che accadrà lo stesso anche nel 2024. Pertanto, iniziative di valore come l’Osservatorio Listup possono accendere un faro su un settore trainante dell’economia dell’intero Paese, caratterizzato da rilevantissimi investimenti in ricerca e sviluppo e dove la collaborazione tra le startup e le corporate è assolutamente fondamentale – ha commentato Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp. In Italia l’economia delle scienze della vita vale circa il 10,5% del PIL, un’eccellenza a livello europeo, grazie alla produzione e all’export di prodotti farmaceutici e ad un sistema sanitario universalistico che riesce a dare accesso a cure di eccellenza oltre che ad una quantità di dati molto significativa che può essere una leva fondamentale per lo sviluppo di nuove cure e nuove tecnologie. In sintesi, le scienze della vita “made in Italy” sono da sempre sinonimo di innovazione e l’innovazione “made in Italy” passa anche dalle scienze della vita, per questo è un comparto in cui dobbiamo e possiamo fare la differenza”.
Interessante è notare che nonostante alcune flessioni registrate in specifici settori tra il 2021 e il 2023, come nel Digital Health (-36%) e nei Prodotti/Servizi Sanitari (-32%), il Med Tech e il Biotech/Pharma hanno mostrato segnali di ripresa nel 2023, con una crescita rispettivamente del 17% e del 21%.
Dal punto di vista geografico, la Lombardia si conferma come il principale polo di attrazione per le startup Life Science, con il 28% di esse localizzate nella regione, di cui il 73% nella Città metropolitana di Milano. Seguono il Lazio (13%), la Campania (12%), l’Emilia-Romagna (8%) e il Piemonte (7%).
Il settore Life Science in Italia
Il settore Life Science in Italia sta vivendo una fase di notevole crescita e sviluppo, come evidenziato dalla recente analisi condotta da Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital. Con una raccolta di 186 milioni su 34 round nel 2023, il settore si è posizionato come il terzo per ammontare e il quinto per numero di round, sottolineando l’attrattività e la solidità degli investimenti in questo campo. Nonostante la stabilità nel numero di round negli ultimi tre anni, si è registrato un significativo aumento dell’ammontare degli investimenti, con un incremento del 36%. Questo fenomeno ha portato a un notevole aumento delle dimensioni medie dei round, indicando una maggiore fiducia degli investitori nel settore Life Science. È particolarmente interessante notare che la maggioranza dei round si concentra nel settore del BioTech, il quale ha registrato una crescita significativa in termini di finanziamenti, quintuplicando l’ammontare degli investimenti dal 2021 al 2023.
“Questa tendenza, in contrasto con la stabilità dell’ecosistema degli ultimi due anni, dimostra una notevole crescita nel settore sia in termini di media che di funding”, ha commentato Fabio Mondini de Focatiis.
Startup e AI
Un aspetto significativo emerso dalla ricerca è l’adozione sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale (AI) e della telemedicina da parte delle startup Life Science. Nel triennio analizzato, il 67% delle startup nel verticale del Digital Health e il 21% nel Med Tech hanno integrato tecnologie basate sull’AI nei loro prodotti e servizi. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo iniziale, la telemedicina ha registrato una flessione tra il 2022 e il 2023.
“I dati che emergono da questo osservatorio sono interessanti perché confermano il trend che oggi vede gli investitori principalmente focalizzati in quei settori che hanno un impatto reale e concreto sul miglioramento delle condizioni di vita delle persone, e il Life Science è uno di questi, ha spiegato Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance. Il comparto italiano delle Life Science sarà uno dei driver di crescita dell’economia italiana dei prossimi anni anche grazie alla crescente importanza della ricerca scientifica, per questo è fondamentale continuare a sostenere le startup di questo comparto cercando di attrarre anche l’interesse di investitori internazionali per fare in modo che ci sia una maggiore disponibilità di risorse per sostenerne la crescita”.
Al di là dei numeri, la presenza femminile e giovanile all’interno delle startup Life Science rivela una tendenza incoraggiante: il 20% di esse ha team composti principalmente da donne, mentre il 19% è guidato da under 35.
Elena Paola Lanati, CEO di Indicon Società Benefit, ha sottolineato l’importanza strategica delle startup Life Science nell’ecosistema italiano: “La nostra ricerca conferma che anche le start-up innovative life science rappresentano il 10% del totale, in linea con il peso che hanno le corporate life science sul PIL italiano. spiega Elena Paola Lanati, CEO di Indicon Società Benefit, Il nostro report evidenzia l'importanza della digital health, anche se negli ultimi due anni osserviamo un ritorno di interesse verso ambiti più tradizionali come i dispositivi medici e le biotecnologie. La Lombardia è la Silicon Valley italiana, con più di una su quattro start-up. È incoraggiante notare che una start-up su cinque in questo settore è a guida femminile. Ci auguriamo che questo lavoro possa assistere i decisori nel capire l’importanza strategica, il potenziale e la necessità di investire in life science in modo competitivo rispetto ad altri Paesi, soprattutto concentrando gli investimenti nella costruzione di un ecosistema forte e competitivo a livello globale, considerando che i nostri investimenti in venture capital sono attualmente tra i più bassi in Europa”.
In conclusione, l’innovazione nel settore Life Science rappresenta una delle principali leve di crescita economica per l’Italia nei prossimi anni. L’Osservatorio LISTUP si pone come un faro per guidare gli investitori, gli imprenditori e le istituzioni nel supportare e potenziare questo vitale settore, fondamentale per il benessere e lo sviluppo del Paese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA