Superata ieri la soglia dei 10 mila contagi giornalieri, i governatori si organizzano per salvare il Natale. Ecco le misure regione per regione.
In Italia i contagi continuano a crescere, ieri è stato superata la quota psicologica di 10 mila casi in un giorno. Stessa cifra registrata a maggio 2021. I posti letto degli ospedali tornano a riempirsi di pazienti Covid e i governatori delle regioni iniziano, in ordine sparso, a prendere provvedimenti per scongiurare il cambio di colore in vista delle feste di Natale. Con pesanti conseguenze su socialità e consumi.
La speranza è che si raggiunga presto il picco del contagio, possibilmente prima del 7 dicembre. Per evitare di trascorrere il secondo Natale «blindato». Il timore dei presidenti di regione non è tanto la zona gialla (che prevede spostamenti liberi tra regioni), quanto quella arancione. Ma come si stanno organizzando le regioni per scongiurare il cambio di colore? Entriamo nel dettaglio.
Le misure delle regioni per scongiurare la zona gialla e arancione
Con i contagi in risalita, le regioni si stanno attrezzando per scongiurare il cambio di colore in giallo. O ancora peggio in arancione. Sono diversi i governatori che hanno optato per il potenziamento degli ospedali in vista del picco dei contagi. Le soglie da non superare sono il 10 per cento dei posti letto in terapia intensiva e il 15 per cento in area medica.
Il Friuli Venezia Giulia è a un passo dal giallo. E anche altre regioni sono sempre più vicine. Così i presidenti corrono ai ripari e potenziano le strutture ospedaliere per tentare di non superare la soglia.
- Veneto. Come riporta il Corriere della Sera, la regione governata da Luca Zaia, colpita come tutto il nord est dalla quarta ondata, ha provveduto a moltiplicare i letti delle terapie intensive, da 520 della scorsa settimana ai mille attuali. Per rimanere ben al di sotto della soglia del 10 per cento.
- Valle d’Aosta. Anche questa regione a rischio giallo si è organizzata in anticipo, aumentando i posti letto in rianimazione nell’unico ospedale di Aosta da 12 a 33. Dieci letti sono completamente nuovi, gli altri 11 sono stati convertiti dai reparti di terapia subintensiva e post intensiva.
- Alto Adige. La provincia di Bolzano è stata travolta dalla quarta ondata a causa anche del basso numero di vaccinati (390 positivi su 100 mila abitanti). I letti in rianimazione sarebbero 100 e gli amministratori locali ne hanno annunciati altri 20.
- Liguria e Friuli Venezia Giulia. Piccolo incremento dei posti in ospedale anche in Liguria (+ 12). In controtendenza il Friuli Venezia Giulia, al momento la regione con i parametri peggiori (300 casi su 100 mila abitanti). La disponibilità dei posti in terapia intensiva è di 175 letti, di cui 25 già occupati. Ma non è stato annunciato alcun incremento: «La potenzialità delle terapie intensive è quella indicata. Non si tratta di letti, ma dell’assistenza collegata: abbiamo 500 medici e infermieri sospesi in quanto non vaccinati o malati».
- Lazio e Campania. Sono tra le regioni più popolose, per questo hanno già comunicato al ministero che rimoduleranno la loro disponibilità. Vincenzo De Luca ha annunciato altri 189 posti letto, oltre ai 555 che già dispone. Il Lazio che è all’8 per cento dei posti occupati, ne annuncia altri 243 e si allontana dalla soglia di allerta.
Cosa prevede il passaggio in zona gialla e arancione
Non sarà prevista nessuna restrizione durante le festività per negozi e centri commerciali, ovviamente sempre con green pass. In zona gialla e arancione torna l’obbligo delle mascherine all’aperto. Per quanto riguarda i cenoni o i pranzi in ristoranti al chiuso, in zona gialla è possibile essere solo in quattro al tavolo, mentre in zona arancione i ristoranti al chiuso potranno fare solo asporto.
Non è tutto. Come riporta il Corriere della Sera, dal 27 novembre riparte la stagione sciistica. Per accedere agli impianti in zona bianca o gialla occorre avere il green pass. Ma in zona arancione si ferma tutto.
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