Netflix: una giuria del Texas contro la piattaforma

Marco Ciotola

11/10/2020

Oggetto delle accuse il discusso film Cuties, tramite quale il colosso streaming avrebbe diffuso “materiale osceno”

Netflix: una giuria del Texas contro la piattaforma

Una giuria del Texas ha formulato le sue accuse contro Netflix, per presunta promozione di materiale osceno tramite il discusso film Cuties.

La circostanza segue di alcune settimane il ciclone #cancelnetflix, campagna di boicottaggio che ha innescato per la compagnia una perdita di 9 miliardi di dollari in appena 24 ore.

All’origine di tutto, il film drammatico francese del 2020 scritto e diretto dalla regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré e considerato da molti utenti controverso, fino alle accuse di “aver sessualizzato ragazzine di 11 anni”.

Ora, dopo critiche solo informali, un gran giurì in Texas (giuria chiamata a esprimersi sull’opportunità o meno di avviare un processo penale) ha accusato la piattaforma di “promuovere materiale video osceno raffigurante bambini”.

Netflix: una giuria del Texas contro la piattaforma

La giuria texana ha utilizzato termini molto pesanti nel sostenere l’avvio del procedimento, parlando di “appello al pruriginoso interesse per il sesso” e qualificando la pellicola come “priva di caratteri artistici, politici o valori scientifici”.

Lucas Babin, procuratore distrettuale della contea di Tyler, ha evidenziato come i legislatori dello Stato texano ritengano la promozione di materiali riguardanti bambini e considerati osceni come distruttiva per la società.

Questo ha condotto a una particolare attenzione e severità per la circostanza, considerando che il Gran Giurì ritenga che tale materiale sia stato distribuito su larga scala.

Dalla sua, Netflix non ci sta, e ha criticato con forza le affermazioni presenti nell’atto di accusa:

“Cuties è un’analisi sociologica che inquadra la sessualizzazione dei bambini. L’accusa che ci viene mossa non ha fondamenti e noi continueremo a sostenere il film”,

ha affermato il portavoce della compagnia, interpelllato sull’argomento dalla CNN.

La pellicola - il cui titolo originale è Mignonnes - racconta la storia dell’undicenne Amy, che inizia a ribellarsi alla famiglia senegalese e musulmana e si innamora di un compagno di classe che guida una troupe di ballo.

Il film affronta temi impegnativi, incluso il modo in cui internet e i social network possono influenzare atteggiamenti e azioni delle ragazze in relazione ai loro corpi in trasformazione.

In una dichiarazione rilasciata al settimanale Variety lo scorso mese, un portavoce della compagnia ha definito il film “una storia potente sulla pressione che le ragazze subiscono dai social media e dalla società in generale”.

Cuties è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival a gennaio, ottenendo recensioni positive da parte della critica oltre a un premio per la regista, Maïmouna Doucouré. Netflix ne ha quasi subito acquisito i diritti, e il film è stato rilasciato a livello internazionale sulla piattaforma a settembre.

Ha iniziato a suscitare reazioni sdegnate su Internet anche prima del rilascio, in grossa parte a causa della locandina utilizzata per alcuni poster promozionali. In seguito, la piattaforma si è scusata e ha cambiato le immagini, specificando che il precedente materiale marketing “era inappropriato e non rappresentativo del film.”

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