No, il rinnovo dell’accordo sul grano non serve a evitare la fame nei paesi poveri

Redazione Money Premium

20/07/2023

La verità nel database delle Nazioni Unite: ecco chi potrebbe avere davvero problemi in caso di mancato rinnovo dell’accordo. C’è anche l’Italia.

No, il rinnovo dell’accordo sul grano non serve a evitare la fame nei paesi poveri

La scadenza imminente dell’accordo sulle esportazioni di grano tra Russia e Ucraina ha sollevato preoccupazioni a livello globale. L’annuncio del ministero degli Esteri russo, secondo cui non vi è alcuna ragione per estendere l’accordo che scade il 17 luglio, ha suscitato dibattiti sulla stabilità dell’approvvigionamento di grano per l’Europa e i paesi più poveri. L’accordo, che è stato esteso tre volte da quando è stato firmato un anno fa con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite, è cruciale per garantire l’esportazione del grano ucraino dai porti sul Mar Nero. La mancata estensione dell’accordo potrebbe avere ripercussioni significative sulla sicurezza alimentare regionale e globale.

La Russia ha precedentemente detto che i paesi poveri ricevono «non più del 3%» dei circa 30 milioni di tonnellate di cereali ucraini e altri prodotti alimentari esportati dal luglio 2022 nell’ambito dell’accordo.
Un’accusa respinta dalla Commissione europea: “La Russia, mentre afferma che l’accordo avvantaggia gli europei o gli ucraini, in realtà sta raccogliendo maggiori profitti dal proprio commercio di fertilizzanti, frumento e grano, che ruba anche all’Ucraina. Quindi tutto dalla Russia sono solo bugie e bugie legate alla campagna illegale contro l’Ucraina“, risponde Peter Stano, portavoce UE. [...]

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