Normativa Moca: cos’è e come funziona la legge sui materiali e oggetti a contatto con alimenti

Caterina Gastaldi

18 Agosto 2022 - 18:02

I Moca sono i materiali e gli oggetti utilizzati a contatto con gli alimenti, gestiti da una normativa molto precisa.

Normativa Moca: cos’è e come funziona la legge sui materiali e oggetti a contatto con alimenti

Moca è l’acronimo che identifica i “Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti”. Si riferisce a tutti quei materiali che entrano direttamente a contatto con i prodotti alimentari destinati al consumo, presenti lungo tutta la filiera industriale, dalla fase di produzione fino a quella di somministrazione al consumatore ultimo.

Per evitare che i materiali coinvolti possano dare vita a contaminazioni pericolose per i consumatori, sia durante la fase di produzione, sia nel corso del trasporto, è stata stabilita una normativa specifica con lo scopo di regolamentare tutti i prodotti coinvolti e le diverse possibili situazioni.

Lo scopo è sia quello di proteggere i consumatori, sia quello di mantenere gli alimenti edibili il più a lungo possibile, in modo anche da evitare sprechi e perdite durante il trasporto o lo stoccaggio. Di seguito una breve introduzione a questa normativa, che rimane molto complessa e con diverse casistiche, proprio per via della rilevanza delle parti coinvolte nella vita di tutti i giorni.

Cosa fa parte dei Moca

Le normative che riguardano i Moca sono molteplici e complesse, in parte disciplinate dalle regole poste dall’Unione Europea, e in parte, dove mancano indicazioni da parte dall’Ue, gestite direttamente da normative nazionali. Essendoci direttive riguardanti una grande molteplicità di materiali e situazioni, utilizzati sia durante la trasformazione, l’imballaggio, il trasporto, e il consumo degli alimenti, non è possibile approfondire la normativa in un solo articolo.

È invece fattibile fornire alcune indicazioni che possono permettere di avere un’idea più chiara di cosa si sta parlando in generale.

Tra i diversi elementi utilizzati durante la lavorazione degli alimenti e in generale destinati a finire in contatto con il cibo, che fanno parte dei Moca vi sono:

  • i materiali da imballaggio primario, ovvero il packaging;
  • i macchinari da imballaggio;
  • i macchinari destinati alla trasformazione degli alimenti;
  • i recipienti e i contenitori per il trasporto, come quelli utilizzati per il food delivery;
  • contenitori, utensili, e posate utilizzati in cucina.

Questi e altri materiali possono diventare fonte di contaminazione, rilasciando sostanze indesiderate sugli alimenti nel momento in cui entrano in contatto. Nel caso in cui si trattasse di microrganismi che possono modificare la composizione chimica dell’alimento, si è in una situazione di "contaminazione crociata”, o cross contamination.

Quando invece vengono trasferite delle sostanze chimiche, si tratta di “migrazione”. Le direttive Moca esistono per evitare il più possibile di trovarsi in casi del genere. A definire le regole generali è il Regolamento (Ce) n. 1935/2004, centro della normativa sui Moca.

Chi è coinvolto

I soggetti interessati dalle normative Moca sono molteplici, da chi si occupa di produzione all’ingrosso, a tutta la catena di approvvigionamento, ai ristoratori. A dover rispettare le regole previste dalla normativa sono quindi, tra gli altri:

  • i distributori di prodotti alimentari destinati al consumatore ultimo;
  • i ristoranti, bar, hotel, e locali in generale, sia che si occupino di asporto, sia che offrano un servizio diretto al tavolo;
  • sono anche coinvolti i consumatori, i prodotti in vendita destinati all’utilizzo alimentare infatti devono rispettare le normative;
  • i produttori e gli importatori.

Siccome sono anche interessati gli utilizzatori dei prodotti, in qualsiasi fase di lavorazione, i produttori devono assicurare una comunicazione adeguata sull’impiego dei materiali e degli oggetti fabbricati, come previsto dalla normativa. Tale comunicazione è conosciuta come “Dichiarazione di conformità”.

Per assicurarsi che il regolamento venga rispettato, e la sicurezza delle persone coinvolte non sia a rischio, sono presenti sia controlli, sia sanzioni anche molto onerose nei confronti di chi commette infrazioni.

Principi generali di sicurezza

A livello comunitario sono stabilite delle norme generali che tutte le Nazioni facenti parte dell’Unione devono rispettare, previste dal sopra citato Regolamento (Ce) n. 1935/2004, riguardanti i principi generali di sicurezza e inerzia previsti per i Moca che prevedono, prima di tutto:

  • i materiali non devono rilasciare componenti in quantità tali da mettere a rischio la salute del consumatore;
  • i materiali non devono comportare modifiche all’alimento inaccettabili nella: composizione, odore, o gusto.

Lo stesso regolamento prevede anche norme specifiche in relazione a particolari tipologie di materiali, come quelli plastici o quelli definiti “attivi e intelligenti”, che possono quindi assorbire o rilasciare sostanze allo scopo di migliorare la qualità dell’alimento, sulle procedure da seguire per le valutazioni di sicurezza, o specifiche regole riguardanti l’etichettatura e le indicazioni da inserire al suo interno.

È inoltre richiesto che il personale che si occupa di prodotti Moca o di alimenti sia consapevole delle regole, delle criticità, e degli iter da seguire, e ogni lavoro venga svolto in luoghi idonei.

Differenza tra certificazione e dichiarazione

È prevista l’utilizzo di documentazione per dichiarare che i Moca rispettino le normative richieste. Attualmente però è obbligatorio solo l’utilizzo di una dichiarazione Moca, mentre la certificazione è su base volontaria, che non è ancora riconosciuta come standard internazionale.

La dichiarazione è un’assunzione di responsabilità da parte di chi la emette per quel che riguarda la conformità alla normativa Moca, e dichiara che il prodotto rispetta i requisiti obbligatori della sicurezza alimentare. Ad obbligo di rilascio sono:

  • coloro che si occupano della produzione di sostanze destinate all’utilizzo per la produzione di Moca;
  • importatori di sostanze, semilavorati o prodotti finiti, che vengono immessi sul mercato Ue da zone extra-Ue;
  • i produttori di materiali semilavorati o intermedi;
  • produttori di prodotti finiti.

Gli utilizzatori finali invece, come le attività di ristorazione, devono premurarsi di richiedere la dichiarazione Moca ai propri fornitori e conservarla per eventuali controlli. Non esiste una dichiarazione unica e ogni azienda può utilizzarne una differente, anche se è necessario che vengano specificati alcuni elementi, come la rintracciabilità del prodotto, e la scheda tecnica che ne contiene le caratteristiche.

La certificazione, invece, che viene fatta su base volontaria, prevede un’analisi del prodotto Moca da terze parti e generalmente interessa l’intero processo produttivo seguendo schemi specifici dei singoli Enti.

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