Il governo sta mettendo a punto la strategia per evitare una quarta ondata di contagi: i pilastri saranno la vaccinazione e la modifica del green pass, tenendo d’occhio i dati sulle terapie intensive.
L’aumento dei contagi inizia a preoccupare il governo. Il parametro da tenere maggiormente sotto controllo è quello dei ricoveri in terapia intensiva. E intanto l’esecutivo punta a una strategia basata su pochi punti per frenare la quarta ondata Covid.
Il primo obiettivo è quello di accelerare sui richiami del vaccino anti-Covid, come spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando della terza dose. Che presto diventerà obbligatoria per il personale sanitario e il personale delle Rsa. Sarà questo il primo mezzo per contrastare la nuova risalita dei contagi e l’aumento dei ricoveri.
La soglia critica in terapia intensiva
Come spiega il Corriere della Sera il governo ha fissato in particolare una soglia critica riguardante i posti letto occupati in terapia intensiva. Se si arrivasse a quota 3mila ricoveri in rianimazione potrebbero scattare misure più severe in tutta Italia. Si tratta del 10% dell’occupazione delle terapie intensive che è già il parametro a livello regionale per entrare in zona gialla.
Al momento la soglia è lontana: siamo ben sotto i 500 ricoveri anche se il trend è in salita. Fino a che non si raggiungerà la soglia dei 3mila posti letto occupati, comunque, verranno messe in campo le restrizioni nelle singole Regioni previste dal cambio di colore, laddove qualche territorio perda i parametri da zona bianca.
Come cambierà il green pass
Nel piano del governo per evitare la risalita dei contagi c’è una possibile modifica del green pass, anche se non nell’immediato. Intanto la proroga dello stato d’emergenza sembra scontata (scade il 31 dicembre): di pari passo ci sarà anche l’estensione del green pass almeno fino alla primavera, se non fino all’estate.
Una volta stabilita la proroga della certificazione verde si valuteranno anche eventuali modifiche alla misura. Per ora non si cambia, ribadisce Speranza. Eppure c’è già chi - come Walter Ricciardi, consulente del ministro - chiede di escludere i tamponi dai criteri per il rilascio del green pass.
Altra modifica potrebbe riguardare la validità delle certificazioni verdi: per incentivare le terze dosi potrebbe scendere dagli attuali 12 mesi a 6 o 9 mesi per chi si vaccina. La decisione sul tema, comunque, per ora non è all’ordine del giorno.
Il piano del governo sulle vaccinazioni
L’altro asse strategico del governo è quello delle vaccinazioni. Le prime novità ci saranno da inizio dicembre, quando la terza dose verrà allargato alla fascia 40-60 anni. Si inizierà, poi, con le chiamate attive delle Asl puntando inoltre sulle somministrazioni nelle strutture e nelle residenze per anziani. In questo momento si stanno vaccinando gli ospiti delle Rsa, l’obiettivo è quello di fare lo stesso per le strutture sociosanitarie e socioassistenziali.
Il governo punta sull’aiuto della medicina territoriale: medici di base, pediatri e farmacisti. E poi sulla vaccinazione senza prenotazione, come già avviene in alcune Regioni. Il ragionamento del commissario Figliuolo è che i vaccini ci sono e c’è anche la capacità di somministrarli. Proprio per questo il commissario chiedere di far accedere tutti agli hub senza prenotazione.
L’altra richiesta rivolta dalla struttura guidata da Figliuolo alle Regioni è quella di programmare la somministrazione della terza dose anti-Covid insieme a quella del vaccino antinfluenzale. Anche in questo caso si tratta di un processo già in campo in alcune Regioni.
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