Nuove monete da collezione con corso legale in Italia in arrivo. La Legge di Bilancio 2024 prevede tagli fino a 1.000. Conviene investire?
Grandi novità per i collezionisti di monete rare.
La bozza della Legge di Bilancio 2024 amplia i tagli che l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato può emettere come euro da investimento con corso legale. Nello specifico, saranno lanciate sul mercato monete dal valore fino a 1.000 euro.
Se ad oggi i collezionisti di questa tipologia di monete possono scegliere solo tra i tagli del valore di 5, 10, 20 e 50 euro, qualora la novità inserita in Manovra dovesse essere confermata gli euro da collezione avranno i seguenti tagli: 0,25 e 0,75 centesimi e 1,5, 3, 4, 5, 6, 10, 20, 25, 50, 100, 200, 500 e 1.000 euro, con corso legale solo in Italia.
E non solo. Oltre alla possibilità per l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di coniare delle monete in più tagli, e più alti, la Manovra introduce la creazione delle carte valori - di cui è incaricato l’Istituto stesso - in formato digitale.
Monete da collezione 1.000. Novità dalla Legge di Bilancio 2024
Nella Legge di Bilancio 2024, nell’art. 15 della bozza di testo, quindi ben lontana dall’essere ufficiale, si legge:
ART. 15.
(Misure per l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato)
1. All’articolo 87, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, il primo periodo è sostituito dal seguente «È autorizzata la coniazione e l’emissione di monete per collezionisti aventi corso legale solo in Italia nei tagli da 0,25, 0,75, 1,5, 3, 4, 5, 6,
10, 20, 25, 50, 100, 200, 500 e 1.000 euro.».
La Legge di Bilancio va così ad ampliare i tagli di conio delle monete da collezione che la Zecca può emettere a favore dei collezionisti, fino a un massimo di 1.000 euro per moneta. Queste hanno corso legale, ma solo in Italia.
Conviene investire dagli euro da collezione?
Da tempo, agli occhi dei collezionisti la numismatica appare una scelta di investimento sicura e redditizia. Ma molto, se non tutto, sta nella scarsità della moneta e nelle sue condizioni. Più una moneta da collezione è rara, che sia di recente conio o antica, e più la stessa moneta si presenta in ottime condizioni (preferibilmente a “fior di conio”, come si dice nel settore), più la moneta avrà valore. Parliamo anche di decine di migliaia di euro.
Tra i vantaggi dell’investimento in monete da collezione, troviamo:
- veloce liquidazione dell’investimento. Sbloccare il proprio investimento nella numismatica non è veloce che operare su un conto titoli, ma tramite rivenditori e aste pubbliche i tempi possono essere comunque celeri.
- rendimenti. Poiché il mercato della numismatica è fortemente caratterizzato da una domanda ben superiore all’offerta, i rendimenti sull’investimento sono generalmente superiori ai tassi d’inflazione.
- poche tasse. Nelle aste pubbliche, si paga l’IVA sono sulle commissioni.
- costi dell’investimento. Se non si utilizzano cassette di sicurezza, i costi di gestione dell’investimento in monete da collezioni sono molto bassi, se non nulli.
Soprattutto nella numismatica, all’investimento è associata una forte componente passionale, così da portare l’approccio al settore in una zona a metà tra l’investire e l’avere un hobby. Tale approccio rende meno conteso l’acquisto di euro da collezione, piuttosto che vecchie lire o monete straniere, ma la convenienza è comunque riscontrabile, soprattutto nel caso di euro da collezione dalla tiratura limitatissima.
Nello specifico, le monete da collezione coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato sono acquistabili anche online sul sito ufficiale, con consegna a domicilio e garanzia legale di conformità.
Tutte le novità per l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato dal 2024
In merito alla digitalizzazione, invece, si legge come:
2. All’articolo 2, della legge 13 luglio 1966, n. 559, dopo il comma 10-bis è inserito il seguente: «10-ter. L’istituto è il soggetto designato alla realizzazione, personalizzazione e gestione anche del formato digitale dei prodotti considerati
carte valore ai sensi del precedente comma 10-bis) e dei documenti fisici la cui produzione è affidata allo stesso.»,
andando a prevedere quindi che l’Istituto diventi “soggetto designato alla realizzazione, personalizzazione e gestione anche del formato digitale dei prodotti considerati carte valore e dei documenti fisici la cui produzione è affidata allo stesso”. In merito ricordiamo che l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato è incaricato di produrre la carta d’identità elettronica, passaporto elettronico, patenti di guida europee e marche da bollo. Per sostenere l’implementazione di sistemi di tracciabilità delle carte valori, la Manovra prevede un investimento di 1 milione di euro ogni anno dal 2024 al 2026 compreso.
Inoltre, nella bozza di testo si prevedere la possibilità da parte dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale di avvalersi del supporto della Zecca per misure e attività legate alla Strategia nazionale di cybersicurezza.
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