Nuovi requisiti per viaggiare nell’Unione europea. In arrivo a novembre

Alessandro Cipolla

02/09/2024

L’Ue vuole controlli più severi alle frontiere e a novembre lancerà il sistema automatizzato di ingressi e uscite: per milioni di viaggiatori cambierà la modalità di timbratura dei passaporti.

Nuovi requisiti per viaggiare nell’Unione europea. In arrivo a novembre

Nuovi requisiti per viaggiare nell’Unione europea: da novembre ci saranno grandi novità per i circa 700 milioni di viaggiatori che - da fuori i confini comunitari - ogni anno decidono di visitare i 27 Stati membri.

Nel dettaglio si tratta del regolamento Ue 2017/2226 che intende migliorare l’efficacia e l’efficienza dei controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen, mediante la creazione di un sistema di ingressi/uscite (EES) centralizzato per i cittadini di paesi non appartenenti all’Unione europea che ne attraversano le frontiere esterne per un soggiorno di breve durata.

Questo sistema inizialmente è stato previsto da Bruxelles per il 2022, poi è stato posticipato al 2023 e infine è slittato ulteriormente, ma adesso dovrebbe entrare in vigore a novembre e comunque prima del 2025.

A cambiare sarà la modalità di timbratura dei passaporti, con l’Unione europea convinta che questo nuovo sistema contribuirà alla lotta contro il terrorismo e i reati gravi, snellendo al tempo stesso le procedure di registrazione degli ingressi.

Alcuni critici però pensano che questo cambiamento potrebbe generare una sorta di caos, anche se i diversi rinvii per il lancio dell’EES potrebbe aver consentito ai vari Paesi e alle compagnie aeree di adeguarsi al nuovo sistema relativo alla timbratura dei passaporti.

Passaporti: cosa cambierà per viaggiare nell’Ue

Ogni anno si stima che siano circa 700 milioni i viaggiatori extracomunitari che decidono di trascorrere un breve soggiorno all’interno dell’Unione europea. Questa novità del sistema di ingressi/uscite (EES) di conseguenza potrebbe essere una sorta di piccola rivoluzione per quanto riguarda i viaggi nel Vecchio Continente.

Come riporta l’Ue, l’EES consisterà in un sistema informatico automatizzato per la registrazione degli ingressi e delle uscite dei viaggiatori provenienti da paesi terzi presso le frontiere esterne. Si applicherà ai viaggiatori stranieri che entrano nel territorio dell’Ue per soggiorni di breve durata, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno diritto all’ingresso senza visto.

La grande novità è che questo sistema andrà a sostituire quello attuale considerato da Bruxelles come dispendioso in termini di tempo visto che prevede l’apposizione manuale di timbri sui passaporti, una modalità che per Palazzo Berlaymont non fornisce né dati attendibili sull’attraversamento delle frontiere né rileva in maniera efficace i soggiorni fuoritermine.

Il nuovo metodo di timbratura dei passaporti diventerà automatizzato e verranno raccolti i dati dei passeggeri come nome, tipo di documento di viaggio, dati biometrici (impronte digitali e immagini facciali) e data di entrata e uscita dall’Unione europea. Infine registrerà anche i rifiuti di ingresso.

Una volta lanciato l’EES, tutti gli stranieri che intendono viaggiare nell’Unione europea dovranno registrarsi nel sistema. I dati dei viaggiatori saranno conservati in un database sicuro per tre anni. Ciò significa che i viaggiatori non saranno tenuti a sottoporsi al processo di registrazione ogni volta che entrano ed escono dal blocco.

Il nuovo sistema dovrebbe diventare operativo a partire dal 10 novembre 2024 come annunciato dalla commissaria Ylva Johansson: “Dopo intensi dialoghi con gli Stati membri, con voi, con le diverse parti interessate, ho deciso che il sistema di ingresso/uscita entrerà in funzione il 10 novembre. Sono legalmente richiesti diversi passaggi prima che la Commissione possa prendere la decisione formale, ma sono orgoglioso di rivelare oggi che il 10 novembre è la data obiettivo”.

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