Il governo Meloni ha in progetto un disegno di legge per riformare la tassazione e le aliquote Irpef, generando un «bonus» da 80 euro in busta paga. Ecco chi lo riceverà e quando.
Un “bonus” di 80 euro in busta paga grazie alla riforma organica della tassazione e delle aliquote Irpef. È questo il progetto a cui sta lavorando in questi giorni il governo Meloni.
Un progetto che fonti qualificate del Mef definiscono “in progress”, ma che sicuramente verrà approvato, come riforma organica. Se con il taglio del cuneo fiscale il governo avrebbe tentato di favorire i ceti più bassi, in particolare chi possiede reddito annuale fino a 25mila euro, con questa riforma, il Governo vorrebbe favorire il cosiddetto “ceto medio”, anche e soprattutto nella speranza di rilanciare i consumi interni.
La semplificazione delle aliquote Irpef è sicuramente uno dei provvedimenti più attesi di quest’anno e per tale motivo è opportuno approfondire l’argomento e scoprire per chi è previsto questo aumento in busta paga, perché e quando sarà in vigore. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Nuovo bonus 80 euro in busta paga, cos’è e cosa prevede
Il progetto “in progress” del Governo Meloni ha da subito catturato l’attenzione dei lavoratori, per cercare di capire chi potrà beneficiare del bonus di 80 euro in busta paga, risultato di una semplificazione delle aliquote. Cerchiamo di capire come questo sia possibile.
A oggi il sistema in vigore per tassazione e aliquote Irpef è così organizzato in 4 scaglioni:
- reddito fino a 15mila euro – aliquota al 23%;
- reddito compreso tra i 15mila - 28mila euro – aliquota al 25%;
- reddito compreso tra i 28mila - 50mila euro – aliquota al 35%;
- reddito oltre i 50mila euro – aliquota al 43%.
Attualmente l’ipotesi più probabile per la riforma prevista dal Governo Meloni, sembra prevedere un passaggio da 4 a 3 aliquote. Ipoteticamente, quindi, la nuova organizzazione in tre scaglioni sarebbe così suddivisa in:
- chi possiede un reddito di 15mila euro con un’aliquota del 23%;
- chi possiede un reddito compreso tra 15mila-50mila euro con un’aliquota del 27%;
- chi possiede un reddito oltre i 50mila euro con un’aliquota del 43%.
Il punto interrogativo e la discussione principale è sulla soglia massima della seconda aliquota, che potrebbe scendere da 50mila a 48mila o 47mila euro, ma la discussione è ancora aperta. Stando però alle primissime simulazioni che circolano in ambienti parlamentari un lavoratore con un reddito annuo intorno ai 40-42mila euro potrebbe avere un guadagno - in termini di minori tasse da pagare allo Stato - dell’ordine di 1.000-1.100 euro all’anno, ovvero circa 80 euro al mese considerando ben 13 mensilità.
Infine, è importante sapere che nel calcolo del bonus avrà un ruolo anche il quoziente familiare, quindi la tassazione terrà conto della composizione del nucleo familiare, nonostante ci sia già l’assegno unico, premiando le famiglie con più figli e quelle monoreddito.
Nuovo bonus 80 euro in busta paga, ecco chi lo riceverà e quando
Il taglio principale delle tasse comporterebbe quindi un bonus in busta paga e questo, è ormai chiaro, riguarderebbe soprattutto lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che del settore privato, e pensionati nella fascia compresa tra i 28 -50mila euro. Ovvero proprio quella classe di lavoratori e non maggiormente massacrata dalla pandemia prima e poi dalle conseguenze della guerra in Ucraina e dal rialzo dei costi energetici.
Il provvedimento dovrebbe essere un disegno di legge del governo da presentare in Parlamento, non un decreto, sul quale ovviamente poi il Parlamento sarà libero di apportare modifiche. Stando a quanto riportato da alcune fonti qualificate del Mef, la riforma dovrebbe essere approvata entro l’estate e quindi dall’estate 2023 questa categoria di lavoratori potrebbe trovarsi con il bonus sullo stipendio.
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