Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, parla dello stato d’emergenza per la siccità: quando verrà dichiarato e in quali territori scatterà il razionamento dell’acqua nelle ore diurne.
Il governo dichiarerà lo stato d’emergenza per la siccità e la crisi idrica, ma ancora ci vorrà qualche giorno. A comunicarlo è il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, spiegando che in questo momento si stanno valutando, insieme alle Regioni, le misure da mettere a punto e i criteri per formulare l’emergenza.
Lo stato d’emergenza comporterà anche un razionamento dei consumi d’acqua, dando comunque la priorità agli utilizzi civili, animali e agricoli, come sottolineato dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli.
La dichiarazione dell’emergenza sembra inevitabile dopo un inverno in cui ha piovuto circa il 40-50% in meno rispetto a quelli precedenti, come sottolineato da Curcio. E in generale si è registrata una forte carenza di risorsa idrica. Vediamo quando dovrebbe scattare lo stato d’emergenza per la siccità, quali territori riguarderà e quali saranno le conseguenze pratiche, a partire dalla riduzione forzata dei consumi e dallo stop alle forniture in alcune ore del giorno.
Lo stato d’emergenza per la siccità
Curcio parla dello stato d’emergenza per la crisi idrica a SkyTg24, spiegando che la dichiarazione è un atto formale che, comunque, non risolve di per sé il problema trattandosi di una situazione molto particolare, su cui l’intervento politico è ridotto, dipendendo ogni soluzione principalmente da fattori esterni e naturali (ovvero la pioggia).
Il capo della Protezione civile sottolinea che ora è importante capire quali misure mettere in campo per mitigare la problematica: adesso con le Regioni non si sta ragionando sul dichiarare o meno l’emergenza, ma sulle misure da introdurre per poi capire quando dichiararlo.
Crisi idrica, quando scatterà lo stato d’emergenza
A chi gli chiede quando potrebbe essere dichiarato lo stato d’emergenza, Curcio risponde che prima si stanno definendo misure e criteri e che “nelle prossime giornate, massimo in un paio di settimane, potremo fare la dichiarazione dello stato d’emergenza”.
La Protezione civile si dice già pronta ad affrontare la sfida, ma prima bisogna capire criteri e misure. Come ricorda Curcio, inoltre, si deve distinguere tra stato di calamità (che riguarda principalmente l’agricoltura) e stato d’emergenza vero e proprio (che “prevede misure differenziate”).
leggi anche
Zona rossa in tutta Italia, l’annuncio del ministro Patuanelli: quando, perché e cosa cambia
Stato d’emergenza per la siccità: dove scatterà
L’altro nodo da sciogliere è la dimensione - regionale o nazionale - dello stato d’emergenza. Curcio spiega che si sta lavorando proprio su questo, per stabilire i requisiti d’accesso. A suo giudizio dichiarare un’emergenza generalizzata potrebbe non andare bene in quanto ogni regione - anzi, ogni territorio - potrebbe avere situazioni e criteri diversi e per questo si sta lavorando proprio ai requisiti: “Se non li hai non entri, se li avrai entrerai tra un po’”.
Il razionamento e la chiusura dell’acqua ai civili
Con la dichiarazione dello stato d’emergenza potrebbe scattare anche il razionamento, tanto che Curcio non esclude la chiusura dell’acqua in alcune ore del giorno. Stop che potrebbe arrivare, comunque, solo in alcune zone del Paese.
Non parla di razionamento, ma di razionalizzazione, il ministro Patuanelli a Radio 24. Serve, a suo avviso, un utilizzo dell’acqua consapevole, individuando delle priorità: prima l’uso civile, sicuramente. In caso di razionamento, quindi, bisogna preservare l’utilizzo civile, agricolo, per gli animali e poi quello industriale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA