Il governo Draghi potrebbe aprire presto all’obbligo vaccinale per tutti gli italiani. Ecco il passo compiuto dall’esecutivo. Entriamo nel dettaglio.
Il governo Draghi apre all’obbligo vaccinale esteso a tutti? Nel decreto Ristori, approvato dal consiglio dei ministri, sarebbero previsti indennizzi per le persone danneggiate dai vaccini contro il coronavirus. È quanto emerge dalla bozza del decreto non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Secondo alcuni, la norma potrebbe rappresentare il primo passo di un piano che il presidente del Consiglio Draghi accarezza da tempo: l’estensione dell’obbligo vaccinale a tutti gli italiani. Entriamo nel dettaglio.
Obbligo vaccinale per tutti in arrivo?
Con il decreto Ristori, il governo Draghi apre agli indennizzi per coloro che sono stati danneggiati dal vaccino. E secondo alcuni potrebbe rappresentare un apripista per un progetto ulteriore: l’estensione a tutti gli italiani dell’obbligo vaccinale.
Si legge nella bozza del decreto: «L’indennizzo di cui al comma 1 spetta, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge, anche a coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV-2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana. All’onere, valutato in 50 milioni di euro per l’anno 2022 e in 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023».
In realtà, già ora lo Stato è obbligato al risarcimento di eventuali danni fisici da vaccinazione anti Covid-19. Anche se non è in vigore l’obbligo vaccinale. La legge 25 febbraio 1992 n. 210 prevede infatti che «chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge».
Non solo. La Corte Costituzionale ha chiarito come tra obbligo vaccinale e raccomandazione (applicata finora dal governo italiano) non ci sia alcuna differenza: «La ragione che fonda il diritto all’indennizzo del singolo non risiede allora nel fatto che questi si sia sottoposto a un trattamento obbligatorio: riposa, piuttosto, sul necessario adempimento, che si impone alla collettività, di un dovere di solidarietà, laddove le conseguenze negative per l’integrità psico-fisica derivino da un trattamento sanitario (obbligatorio o raccomandato che sia) effettuato nell’interesse della collettività stessa, oltre che in quello individuale».
Il possibile piano per l’obbligo vaccinale
In ogni caso, come riporta il Corriere della Sera, c’è chi pensa che l’introduzione in decreto degli indennizzi costituisca il primo passo per l’introduzione dell’obbligo vaccinale. Come già avvenuto in Austria. A questo punto, dunque, l’obbligo per gli over 50 sarebbe sono un tassello del piano. Per proseguire poi con gli over 40, con gli over 30 e così via.
Una direzione, quella dell’obbligo vaccinale a tutti gli italiani, approvata da molti esperti, da parte del Comitato tecnico scientifico (Cts) e dal ministro della Salute Roberto Speranza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA