Oggi la Cina ha davvero deciso il destino del mondo?

Violetta Silvestri

12 Ottobre 2024 - 14:15

La riunione economica in Cina di oggi, sabato 12 ottobre, era stata annunciata come cruciale per le sorti economiche di Pechino e del mondo intero. Cosa è stato deciso?

Oggi la Cina ha davvero deciso il destino del mondo?

Cosa ha deciso la Cina oggi, sabato 12 ottobre, sulla sua crisi economica? A chiederselo non sono soltanto gli investitori e gli economisti del dragone, ma anche gli esperti di finanza globale, tanto che qualche commentatore non ha esitato a etichettare la riunione odierna come “decisiva per il destino del mondo”.

Il futuro della seconda potenza mondiale, infatti, si incrocia con quello dell’economia internazionale, poiché le sorti di Pechino hanno evidenti ripercussioni su commercio, prezzi delle materie prime, azioni, mercati valutari globali.

Per questo, il briefing sulla sua politica fiscale tenuto sabato in Cina è stato sotto i riflettori. Durante un’attesissima conferenza stampa, il ministro delle Finanze cinese Lan Fo’an ha dichiarato ai giornalisti che il governo centrale ha margini di miglioramento per quanto riguarda il debito e il deficit.

La Cina si è impegnata ad “aumentare significativamente” l’indebitamento per rilanciare la sua economia in difficoltà, lasciando però gli investitori a chiedersi quale sia l’entità complessiva del pacchetto di stimolo, un aspetto fondamentale per valutare la longevità del recente rally del mercato azionario.

L’annuncio - privo di dettagli e quindi ancora intriso di incertezza - arriva in un clima economico difficile. Il rally del mercato azionario cinese ha perso slancio e l’ufficio di pianificazione economica ha annunciato misure di stimolo più deboli del previsto nel precedente briefing del governo a settembre. Nella situazione attuale è in pericolo anche l’obiettivo di crescita fissato intorno al 5% per il 2024.

La Cina annuncia il suo piano anti-crisi. Tutto il mondo lo aspetta

La Cina ha promesso nuove misure a sostegno del settore immobiliare e ha accennato a un maggiore indebitamento da parte del governo per sostenere l’economia, mentre le autorità cercano di porre un freno al rallentamento della crescita del Paese.

I governi locali potranno usare obbligazioni speciali per acquistare case invendute, hanno annunciato il ministro delle Finanze Lan Fo’an e i suoi vice, senza fornire un importo. Lan ha accennato a una possibilità di emettere più obbligazioni sovrane e ha promesso di alleviare il peso del debito dei governi locali, segnalando una possibile e rara revisione del bilancio che potrebbe arrivare nelle prossime settimane.

La seconda economia mondiale sta perdendo slancio e ormai fatica a superare le pressioni deflazionistiche e a rafforzare la fiducia dei consumatori nel contesto di una brusca flessione del mercato immobiliare. Per questo, le misure di oggi erano così attese che sono state in parte soddisfatte e in parte deludenti.

L’omissione da parte di Lan di una cifra in dollari sul valore del pacchetto di sostegno probabilmente prolungherà l’attesa nervosa degli investitori per una roadmap politica più chiara che ancora non c’è. Una data per una nuova e decisiva riunione deve ancora essere annunciata, ma è prevista per le prossime settimane.

La conferenza stampa “è stata caratterizzata da una forte determinazione, ma carente di dettagli numerici”, ha affermato Vasu Menon, direttore generale per la strategia di investimento presso l’OCBC di Singapore.

“Il grande stimolo fiscale che gli investitori speravano per sostenere la crescita del mercato azionario non c’è ancora stato” secondo l’esperto, aggiungendo che questo potrebbe “deludere alcuni” sul mercato.

Negli ultimi mesi, una vasta gamma di dati economici non ha soddisfatto le previsioni, alimentando la preoccupazione tra economisti e investitori che l’obiettivo di crescita del governo di circa il 5% per quest’anno sia a rischio e che possa essere in atto un rallentamento strutturale a lungo termine.

Si prevede che i dati di settembre, che saranno pubblicati la prossima settimana, mostreranno un’ulteriore debolezza, ma i funzionari hanno espresso “piena fiducia” che l’obiettivo del 2024 sarà raggiunto.

Perché la Cina spaventa l’economia globale?

La debolezza cinese è nel mirino dell’economia mondiale da tempo. Un dragone fragile, con una prospettiva di crescita in calo, con consumatori sfiduciati e minacciata dai default immobiliari può essere una bomba per le interconnessioni finanziari globali.

Per questo, dopo l’annuncio di sabato delle nuove misure economiche, i commenti mondiali restano preoccupati.

A fine settembre la banca centrale aveva già annunciato le misure di sostegno monetario più aggressive dai tempi della pandemia, tra cui tagli ai tassi di interesse, un’iniezione di liquidità di 1 trilione di yuan e altre misure per il mercato immobiliare e azionario.

Sebbene queste decisioni abbiano risollevato il sentiment del mercato, gli analisti affermano che Pechino deve anche affrontare con fermezza questioni strutturali più radicate, come l’aumento dei consumi e la riduzione della dipendenza dagli investimenti infrastrutturali alimentati dal debito.

La maggior parte degli stimoli fiscali della Cina continua a essere destinata agli investimenti, ma ciò comporta un debito che supera la crescita economica, mentre i rendimenti diminuiscono.

Il Fondo Monetario Internazionale stima il debito del governo centrale al 24% della produzione economica. Ma il fondo calcola il debito pubblico complessivo, incluso quello dei governi locali, a circa 16 trilioni di dollari, ovvero il 116% del PIL.

In sostanza, il sostegno fiscale è stato il tassello mancante più grande nel pacchetto di stimoli che Pechino ha iniziato a implementare a fine settembre.

Una spesa pubblica più espansiva è considerata fondamentale per rilanciare la seconda economia mondiale, che è in deflazione.

Tuttavia, durante il briefing, il ministero delle Finanze ha offerto solo un limitato impulso diretto ai consumi e non ha offerto alcuna indicazione di elargizioni di denaro alle famiglie su larga scala, qualcosa a cui Pechino si è a lungo opposta a causa delle preoccupazioni su ciò che chiama “assistenzialismo”.

“C’è ancora molta strada da fare prima che il governo sposti il ​​suo focus di stimolo sui consumi”, ha affermato Xing di ANZ. “Tra l’aumento della crescita e la prevenzione dei rischi, il governo sembra scegliere quest’ultima in questa fase”.

Il mondo continua a guardare alla Cina per capire quale sarà il destino economico globale.

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