«Con Omicron 4 e 5 ci si può infettare più volte. Ecco come evitare il contagio». Intervista al prof. Andreoni

Emiliana Costa

19/05/2022

Le nuove sottovarianti Omicron 4 e 5 eludono l’immunità di vaccini e guarigione. Ma come fare per evitare contagio e reinfezioni? Ne abbiamo parlato con il prof. Massimo Andreoni.

«Con Omicron 4 e 5 ci si può infettare più volte. Ecco come evitare il contagio». Intervista al prof. Andreoni

In Italia iniziano a scendere le curve dell’epidemia da Covid-19, con una diminuzione del tasso di incidenza e del numero dei ricoveri. Nel bollettino di oggi, giovedì 19 maggio, calano anche i positivi: i nuovi casi nelle 24 ore sono stati 30.310 su 247.471 tamponi, per un tasso di positività del 12,2%. Le vittime sono 108.

Ma gli esperti lanciano l’allarme: c’è un bacino sommerso di contagi tra chi non effettua il tampone e chi si sottopone al test fai da te e dunque non viene conteggiato. Non solo. Le nuove sottovarianti Omicron 4 e 5 presentano un alto grado di immunoevasione, ovvero riescono a evadere l’immunità di vaccini e guarigione.

Ma come evitare il contagio? Servirà una quarta dose di vaccino per tutti? Ne abbiamo parlato con Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit): «C’è solo un modo per evitare le infezioni, ecco quale».

Prof. Andreoni, nelle ultime settimane stiamo assistendo a un boom di reinfezioni. Colpa di BA.4 e BA.5?

L’incremento delle reinfezioni riconosce diverse cause. La prima è che queste sono varianti ad altissima trasmissibilità. La seconda è che l’immunità creata dalla prima infezione non protegge molto da una reinfezione, soprattutto se causata da un’altra variante. L’immunità, sia quella naturale che quella del vaccino, è valida per proteggerci dalla malattia. Ma non azzera il rischio di reinfezione. Il terzo motivo è che al momento abbiamo più di un terzo della popolazione che è stata contagiata, circa 20 milioni di persone. Le reinfezioni dunque saranno sempre più frequenti. Non solo. Molte infezioni non sono diagnosticate per l’utilizzo dei tampone fai da te.

Come evitare il contagio o la reinfezione con l’allentamento delle misure anti Covid?

Le uniche modalità vere sono le misure di contenimento, mascherine e distanziamento soprattutto al chiuso. Avere una buona immunità ci aiuta a non infettarci, ma non impedisce l’infezione. Certamente occorre completare il ciclo vaccinale. Per i pazienti ad alto rischio abbiamo anche un altro strumento, la somministrazione degli anticorpi monoclonali in profilassi che prevengono l’infezione.

Cosa accadrà in autunno?

Molto probabilmente accadrà quello che è già accaduto. Ci sarà una ripresa dell’epidemia, ma il grado dipenderà dalla variante che circolerà in quel momento. Se sarà ad alta trasmissibilità, la ripresa sarà discretamente violenta, ma l’immunità creata con la vaccinazione mitigherà la pressione sugli ospedali. La situazione epidemica è tale che il virus circola, ma non trova persone vergini dal punto di vista immunitario e per questo non fa grandi danni. Ma i fragili sono a rischio. L’arrivo delle varianti completamente nuove spiazza dal punto di vista epidemico. Ed esiste il rischio che arrivino varianti nuove, perché provengono da paesi nel mondo in cui la vaccinazione è stata fatta male. Come il Sudafrica, l’India o la stessa Inghilterra, dove all’inizio non sono state usate misure di contenimento. Gli interventi devono essere globalizzati, è cruciale per evitare la formazione di nuove varianti. Ma su questo sono ottimista. Non credo che per quanto possa cambiare, il virus sfuggirà completamente al vaccino. Sarà parzialmente controllato.

Mascherine a scuola, sì o no?

Tutta quest’ultima fase dell’epidemia è stata caratterizzata da infezioni nei soggetti più giovani che portano il virus a casa e in giro. Finché il virus circola molto, aspetterei una situazione più favorevole per togliere le mascherine in classe. Fare questa considerazione alla fine, mi sembra provocatorio. Ora che i numeri stanno lentamente calando, rischieremmo di ridare impulso al virus. La scuola, come tutti i luoghi chiusi di aggregazione, aumenta il rischio di trasmissione. Se i casi scendessero, si potrebbero togliere. Ma non si possono fissare date.

La quarta dose va a rilento. Come mai?

I dati mostrano come la quarta dose è in grado di ridurre la malattia severa nei pazienti fragili. In questo momento il numero dei casi sta calando per quasi azzerarsi nel periodo della piena estate, per questo le persone sono meno motivate. L’altro elemento da tenere in considerazione è che tutti noi dovremo fare un’ulteriore dose in autunno, forse con un vaccino rinnovato. Ma se una persona è ad altissimo rischio, consiglierei di fare la quarta dose adesso e la quinta a novembre. Chi è a basso rischio, può aspettare l’autunno. Ma deve essere fatta.

Quindi quarta dose per tutti in autunno?

Sarà una dose annuale che si farà nel periodo autunnale e che ci accompagnerà alla primavera. Questo dovrebbe essere il sistema a regime, con l’infezione che diventa endemica. Con il virus che circola molto, ma con casi severi solo nei soggetti fragili. La nostra immunità ha imparato a conoscere il virus, la maggior parte della popolazione ha buona immunità. Può essere un richiamo come quello per l’influenza, consigliato e generalizzato.

Iscriviti a Money.it