Dopo BA.2 ecco Omicron 4, sottovariante ancora più contagiosa. Quali sono i sintomi da tenere sotto controllo e quando fare il tampone? Intervista al prof. Andreoni.
Dal 1° maggio le restrizioni anti Covid sono state allentate, green pass e mascherine al chiuso restano obbligatorie solo in determinati contesti. Ma in Italia il virus continua a circolare. Nel bollettino di oggi, giovedì 5 maggio, sono stati individuati 48.255 nuovi positivi su 327.178 tamponi effettuati nelle 24 ore. Con un tasso di positività al 14,7%. Le vittime sono 138.
Non solo. Qualche giorno fa è stata isolata in un laboratorio di Monza Omicron 4, una nuova sottovariante di Omicron, ancora più contagiosa di BA.2. E allora che fare in caso di sintomi? Quando è meglio effettuare il tampone e quali sono i campanelli d’allarme da tenere sotto controllo? Ne abbiamo parlato con Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
Prof. Andreoni, in Italia il virus continua a correre. Oggi quasi 50 mila casi. Quando è il momento di fare il tampone e quale scegliere?
Ci sono due indicazioni fondamentali da tenere presenti. Nel primo caso il tampone va fatto, ovviamente, quando si hanno sintomi che possono essere riconducibili all’infezione da Sars-CoV-2. Nel secondo caso, quando si ha avuto un contatto con un positivo e c’è il rischio di essersi contagiati. Ricordiamo infatti che anche gli asintomatici possono trasmettere la malattia. I tamponi più efficaci sono quelli molecolari, ma oggi anche quelli antigenici di ultima generazione risultano validi.
In Italia è stata isolata Omicron 4 e in diversi paesi si sta diffondendo la 5. Si tratta di varianti più contagiose. Quali sono i sintomi da tenere sotto controllo?
Omicron è stata caratterizzata da numerose mutazioni e questo ci fa capire che avremo ulteriori subvarianti. Si è cercato di definire i sintomi di ognuna, ma non c’è una differenziazione così netta. Sicuramente ci sono stati sintomi più presenti e meno presenti. All’inizio della pandemia prevaleva la perdita di gusto e olfatto, mentre Omicron interessa soprattutto le altissime vie respiratorie. Dunque i sintomi più frequenti sono mal di gola e raffreddore. C’è un minor interessamento delle basse vie respiratorie.
Dal 1° maggio c’è stato un forte allentamento delle restrizioni. Via mascherine e green pass. Cosa consiglia alle persone per evitare il contagio?
Prima di tutto, senso di responsabilità. Il virus sta circolando ancora molto. In ambienti al chiuso, sia privati che pubblici, e con grande affollamento è opportuno tenere le mascherine, meglio se Ffp2. All’aperto sono necessarie in caso di assembramento.
C’è chi definisce Omicron un semplice raffreddore, è davvero così?
Assolutamente no, anche questa variante può determinare polmoniti. Abbiamo sempre una certa numerosità di decessi, perché nelle persone fragili e negli anziani Omicron può sfociare in malattia severa.
Sarà necessaria una quarta dose per tutti in autunno?
Sicuramente sì, sperando di avere un vaccino combinato di ultima generazione, che ci protegga alle nuove varianti. Servirà a tutti. Abbiamo visto che la dose booster è efficace per i fragili ma anche per i giovani. L’immunità di questo vaccino infatti è a tempo limitato.
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