Con Omicron aumenta la possibilità di ritrovarsi a contatto con un positivo: il 56% non sapeva di aver contratto il virus.
Continua la diffusione del Sars-CoV-2, in particolare grazie alla variante Omicron, e aumentano le possibilità di ritrovarsi a contatto - stretto - con un positivo senza sintomi. L’infezione, infatti, è molto spesso invisibile o si manifesta con pochi sintomi banali come mal di gola o raffreddore tanto da non far comprendere che si è contagiati dal Covid-19. Un fenomeno che è senza dubbio aumentato con la diffusione della vaccinazione.
Un’evidenza che ha trovato conferma in uno studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open da un gruppo di medici del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles. Oltre una persona su due tra quelle coinvolte nella ricerca non sapeva di aver contratto il Covid-19. Un dato in aumento rispetto agli studi precedenti che vedevano i contagiati inconsapevoli tra il 25 e il 50%.
Omicron: aumentano i casi di contagiati inconsapevoli
Omicron, già famosa proprio per la sua elevata trasmissibilità, colpisce ancora. Lo studio si basa su un’indagine condotta su un campione di quasi 2.500 medici e pazienti che si sono sottoposti al prelievo di un campione di sangue durante l’autunno del 2021, poco prima della rapidissima ondata di contagi causata da Omicron.
Attraverso un’analisi degli anticorpi lo studio ha riconosciuto nel campione 210 contagiati dal virus nelle precedenti settimane e, visto il periodo di contagio, anche se in assenza di dati relativi al sequenziamento del virus, con molta probabilità si tratta di contagi Omicron.
Covid, sintomi lievi e contagi invisibili
Dopo l’analisi sugli anticorpi lo studio si è concentrato sui sintomi del contagio. I ricercatori hanno invitato i partecipanti a rispondere a un questionario per verificare la comparsa di sintomi durante l’infezione del virus. Quello che lo studio voleva analizzare, in generale, era la consapevolezza di essere stati esposti al Covid-19 da parte del campione partecipante allo studio.
Analizzando le risposte dei partecipanti è emerso che il 56% delle persone reduci dall’infezione ignorava di essere stato contagiato: più di uno su due non sapeva di aver contratto l’infezione. Risultato dettato dalla grande assenza di sintomi, nella maggior parte dei casi. Appena uno su dieci, infatti, aveva registrato sintomi associabili a un’infezione respiratoria, manifestazioni talmente lievi e di debole intensità da non essere associate al Sars-CoV-2.
È proprio la comparsa di sintomi meno marcati (tosse, mal di gola, stanchezza e mal di testa) che conferma «la possibilità che le infezioni non diagnosticate aumentino la circolazione del coronavirus. Un basso livello di consapevolezza dell’infezione contribuisce alla rapida diffusione di Omicron», come spiega Sandy Young, ricercatrice del Cedars-Sinai Medical Center.
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