Quali sono i Paesi peggiori dove lavorare in Europa? Secondo i dati raccolti da Gallup la classifica vede 37 (+1) zone europee a confronto. Ecco la classifica aggiornata al 2023.
Ci sono dei Paesi nei quali si lavora male e poi c’è l’Italia. La classifica di Gallup, aggiornata al 2023, sui peggiori Paesi dove lavorare vede l’Italia in fondo alla lista degli Stati in cui trasferirsi e nei quali i lavoratori e le lavoratrici si sentono più coinvolti.
A livello europeo l’Italia risulta essere il peggior ambiente di lavoro possibile, con lavoratori e lavoratrici in condizioni di continuo stress. Persino chi cerca lavoro dall’estero non guarda all’Italia come luogo nel quale fare esperienza lavorativa. La classifica, che si basa su un ampio numero di dipendenti di 38 zone dei Paesi europei, evidenzia una correlazione netta tra coinvolgimento lavorativo e ambiente sano di lavoro.
Gallup, società americana di analisi e consulenza - diventata famosa per i suoi sondaggi di opinione sul mondo del lavoro - si interroga da tempo sul benessere dei dipendenti nelle realtà lavorative e quali sono i rischi di non dedicare la giusta cura a questo.
Su questo parametro, considerato fondamentale per i lavoratori e le lavoratrici, ma anche per il rendimento (produttività) delle aziende, si basa la classifica dei Paesi peggiori dove lavorare del 2023.
I Paesi peggiori dove lavorare: la classifica
Nel 2023 un buon lavoro non è solo quello ben pagato, ma anche quello appagante e in un ambiente lavorativo sano e sereno. Caratteristiche, queste, piuttosto rare in tutto il mondo, ma in particolare in alcuni Paesi. Per determinare una classifica del coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici Gallup tiene conto di molti parametri, con attenzione specifica sulle interviste dei singoli dipendenti.
La classifica europea, che tiene conto di 37 zone al momento (la regione a Nord di Cipro non ha ancora dati sufficienti), si suddivide così:
Paese | Variazione dal 2022 (%) | Livello coinvolgimento (%) |
---|---|---|
Romania | 2 | 35 |
Macedonia Nord | 4 | 29 |
Islanda | 1 | 26 |
Estonia | 0 | 25 |
Albania | 2 | 25 |
Lituania | 1 | 25 |
Kosovo | 0 | 24 |
Lettonia | 2 | 24 |
Bulgaria | 0 | 22 |
Bosnia ed Erzegovina | 1 | 21 |
Svezia | 1 | 21 |
Ungheria | 0 | 21 |
Montenegro | -1 | 20 |
Danimarca | -1 | 20 |
Malta | -1 | 20 |
Norvegia | 1 | 20 |
Portogallo | 1 | 19 |
Cipro | -1 | 19 |
Serbia | 0 | 18 |
Slovacchia | 1 | 17 |
Slovenia | 0 | 16 |
Croazia | -1 | 16 |
Germania | -1 | 16 |
Repubblica Ceca | -1 | 15 |
Finlandia | 1 | 14 |
Paesi Bassi | 2 | 14 |
Polonia | 0 | 14 |
Grecia | 1 | 12 |
Irlanda | 0 | 11 |
Belgio | 0 | 11 |
Svizzera | 0 | 11 |
Austria | 2 | 11 |
Regno Unito | 1 | 10 |
Lussemburgo | 2 | 10 |
Spagna | 1 | 10 |
Francia | 1 | 7 |
Italia | 0 | 5 |
Dove si lavora peggio: perché l’Italia è ultima
L’Italia risulta essere, nella classifica parziale, l’ultimo Paese per condizioni di lavoro (coinvolgimento) nella classifica aggiornata di Gallup. Il Bel paese si litiga la penultima posizione con la zona di Nord di Cipro, i cui dati non erano ancora pronti al momento della pubblicazione della classifica. Considerando la posizione ben più alta di Cipro nella lista, è molto probabile che l’ultima posizione dell’Italia non venga toccata nel momento di aggiunta degli ultimi dati.
Allora perché l’Italia è l’ultima nella classifica dei Paesi dove si lavora meglio e quindi prima nei Paesi dove si lavora peggio? Le statistiche di Gallup si basano sulle indagini tra i dipendenti e il loro livello di coinvolgimento. Secondo quando riportato i lavoratori e le lavoratrici italiane sono le più stressate d’Europa, con oltre il 46% delle persone intervistate che dichiarano di sentirsi arrabbiate almeno una volta al giorno a lavoro.
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Lavoratori da fuori: l’Italia non piace
L’Italia come meta lavorativa non piace neanche a chi viene da fuori. Si tratta di un rovescio della medaglia della cosiddetta fuga di cervelli (che andrebbe inquadrata anche come fuga di abilità e manodopera). Infatti il cattivo rendimento dell’Italia dal punto di vista del coinvolgimento dei dipendenti e la scarsa attenzione nel creare un ambiente di lavoro sano rendono lo stivale l’ultima delle mete lavorativi di chi cerca lavoro fuori dal proprio Paese.
L’Italia è invece apprezzata per lo stile di vita, la cultura, la storia e il cibo, ma è evidente che questo non basta per movimentare il mercato del lavoro e dargli nuova spinta.
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