Quali soluzioni ha il contribuente per pagare le cartelle esattoriali in attesa della rottamazione quinquies? Vediamo le strade da percorrere.
Sempre più le cartelle esattoriali diventano un problema per i contribuenti. Vediamo quali sono le soluzioni per mettersi in regola con il Fisco che il contribuente può adottare tra sanatoria e dilazione.
Non pagare le cartelle esattoriali espone a rischi molto alti, ma anche pagarle non sempre è possibile soprattutto se l’importo è molto elevato o se ci si trova in una situazione di momentaneo disagio economico (sempre più diffuso). La maggior parte degli italiani, infatti, vive del proprio stipendio che, in molti casi, non permette quasi di arrivare alla fine del mese affrontando le spese ordinarie. Bollette, affitto/mutuo e spesa alimentare risucchiano gran parte dei soldi che si hanno a disposizione. Proprio per questo motivo può capitare di non versare tributi o imposte per rimandare il pagamento a momenti più rosei, ma non sempre questo è possibile.
Se si rimanda troppo il pagamento di qualcosa i cui termini sono già scaduti possono intervenire le cartelle esattoria a esigere il pagamento del debito maggiorato da sanzioni e interessi.
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Cartelle esattoriali, non sempre è facile pagarle
Appare chiaro che se il contribuente non è riuscito a versare il debito iniziale, si troverà in difficoltà anche a saldare la cartella esattoriale, visto che l’importo è maggiorato anche dalle sanzioni e dagli interessi. Proprio per questo motivo il Governo interviene periodicamente con sanatorie, stralci dei debiti e con pace fiscale. L’ultima sanatoria risale allo scorso anno (la domanda andava presentata entro il 30 giugno 2023 e permetteva di pagare solo il debito, senza le maggiorazioni, dilazionando i versamenti in 5 anni).
Per chi non è riuscito a cogliere l’opportunità della rottamazione quater, però, resta la possibilità di versare le cartelle con la rateazione ordinaria. Vediamo le soluzioni che sono messe a disposizione oggi del contribuente.
Rottamazione quater, nuova proroga e rottamazione quinquies
Molti contribuenti sono decaduti dalla rottamazione quater, pur avendo presentato domanda di adesione alla definizione agevolata entro i termini previsti, per aver saltato qualche scadenza successiva alla prima o per aver versato il dovuto con un ritardo maggiore ai 5 giorni.
Per i decaduti della rottamazione già nei mesi scorsi erano state previste delle proroghe che permettevano di rientrare nella sanatoria:
- una risale al mese di dicembre e permetteva, pagando prima e seconda rata, di rientrare nel piano di dilazione agevolato;
- una risale a marzo e chiedeva che il contribuente versasse quelle non ancora pagate delle prime tre rate (in scadenza rispettivamente il 31 ottobre, il 30 novembre e il 28 febbraio).
La quarta rata della rottamazione è scaduta lo scorso 31 maggio e ci si avvicina al termine ultimo per il versamento della quinta (fissata al 31 luglio); quello che emerge da questo primo anno di sanatoria, però, è che moltissimi contribuenti sono fuoriusciti dalla sanatoria e proprio per questo motivo il Governo sta valutando l’ipotesi di una nuova proroga che consenta ai decaduti di rientrare nella definizione agevolata.
Un’altra ipotesi al vaglio, invece, è quella di prevedere una nuova sanatoria che ampli anche il bacino dei debiti e dei contribuenti che possono accedere (una rottamazione quinquies). Per quest’ultima, però, sarà necessario attendere la nuova Legge di Bilancio.
Cosa fare se si hanno cartelle esattoriali?
Anche se sembra la soluzione più appetibile, per chi ha cartelle esattoriali da pagare è un rischio attendere la Legge di Bilancio per capire se sarà prevista una rottamazione quinquies. Nel frattempo, infatti, potrebbero intervenire pignoramento presso terzi o fermo amministrativo per recuperare il debito.
L’unica soluzione, per non incappare in una di queste espropriazioni forzate per saldare i debiti pendenti, è quello di iniziare a pagare le cartelle esattoriali. L’idea migliore sarebbe quella di dilazionare i pagamenti tramite una rateizzazione ordinaria.
La dilazione ordinaria delle cartelle esattoriali permette di rateizzare il debito in un massimo di 72 rate (6 anni) mensili, ma il contribuente sarà tenuto al pagamento anche di sanzioni e interessi fino a ora maturati. Ovviamente la rottamazione (che non prevede maggiorazioni al debito) sarebbe più conveniente, ma al momento non vi è modo di accedere alla sanatoria: per quella in corso i termini sono scaduti e l’eventuale nuova rottamazione al momento è solo un’ipotesi.
Aderendo a una rateizzazione ordinaria, però, il contribuente non si esclude la possibilità di poter accedere, in futuro, a una nuova rottamazione (se dovesse essere prevista). La rottamazione quater, infatti, ha permesso l’accesso anche alle cartelle esattoriali già oggetto di rateizzazione ordinaria.
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