L’euro, lo yen e lo yuan devono rivalutare per consentire un riequilibrio della bilancia commerciale americana: con le buone, o con i dazi
L’America di Trump ha innescato un processo di profonda ristrutturazione degli equilibri mondiali, sia sul piano geopolitico che su quello degli equilibri economici: a fine 2023 la posizione finanziaria netta degli Usa era precipitata a -23.623 miliardi di dollari, un saldo negativo sbalorditivamente pesante e mai cosí grave, frutto di uno squilibrio strutturale dei conti commerciali dell’ordine di 1.000 miliardi di dollari annui.
Questo è un problema che non è mai stato risolto, e che quindi si ripresenta ciclicamente imponendo al resto del mondo sconquassi profondi.
Già nel 1971, il Presidente Richard Nixon ripudió senza alcun preavviso l’obbligo che incombeva agli Usa sulla base degli Accordi di Bretton Woods di convertire in oro i suoi saldi internazionali passivi: da allora in poi, i dollari rimasero solo dei pezzi di carta stampata in verde, custoditi nei caveau delle Banche centrali che li avevano inutilmente accumulati contando di ottenere in cambio i lingotti di Fort Knox. [...]
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