Partite IVA, tante e onerose le scadenze fiscali che si concentrano nel mese di aprile 2021, come IVA e IRAP, oltre ai versamenti mensili ordinari. Si aggiunge anche l’incognita sulla pace fiscale, visto che l’attività della Riscossione ripartirà dal 1° marzo: in totale ci sono quasi 7 miliardi di tasse da pagare.
Partite IVA, aprile 2021 sarà un mese horribilis vista la quantità di scadenze fiscali: in totale ci sono 6,8 miliardi di euro in tasse da pagare, tra imposte sui redditi, IVA, IRAP e contributi.
È il risultato di proroghe e rinvii che vanno avanti da ormai dal decreto Agosto e poi dalla serie Ristori. Cinque provvedimenti che si sono occupati più che altro di posticipare gli appuntamenti col Fisco, e ad aprile 2021 -salvo un ulteriore intervento in extremis- arriverà la resa dei conti.
Le partite IVA sono chiamate alla cassa nonostante le aperture a singhiozzo degli ultimi mesi, legate al colore delle zone.
Partite IVA, ad aprile 6,8 miliardi di tasse da pagare
L’Osservatorio conti pubblici italiani (OCPI) diretto da Carlo Cottarelli fa il punto sulle scadenze fiscali che attendono le partite IVA.
Si legge nel report dell’OCPI che dei 12,2 miliardi posticipati al prossimo anno dai vari decreto anticrisi finora emanati, circa 11 dovranno essere versati nell’arco di appena quattro mesi, tra marzo e giugno, con un picco in aprile.
Aprile sarà un mese particolarmente impegnativo e oneroso per tre motivi:
- agli 11 miliardi va aggiunta la somma da versare normalmente nei prossimi anni;
- 1 miliardo di euro è da mettere in conto per la rottamazione-ter e il saldo e stralcio, sui contribuenti relativamente più colpiti dalla pandemia;
- nei prossimi mesi riprenderà l’attività di riscossione da parte dell’Agenzia dell’Entrate, ferma fino al 28 febbraio (si tratta di circa 50 milioni di cartelle esattoriali al momento sospese).
Il conto finale diventa ancora più caro per le partite IVA, che dovranno occuparsi anche dei versamenti ordinari mensili.
Naturalmente a essere interessate saranno le partite IVA il cui codice ATECO compare negli allegati dei decreti anticrisi, con cui il Governo Conte ha individuato i beneficiari del rinvio delle scadenze fiscali.
Partite IVA, picco di scadenze fiscali ad aprile 2021: acconto imposte sui redditi, IVA e IRAP
A pesare particolarmente sulle tasche dei lavoratori autonomi saranno gli acconti delle imposte sui redditi e dell’IRAP, da versare entro il 30 aprile (per un importo totale previsto di 2,7 miliardi di euro).
Altro appuntamento da segnare in rosso è il versamento dell’IVA, con scadenza sempre al 30 aprile, che tra l’acconto di dicembre in sospeso e altri versamenti periodici ammonta a 1,45 miliardi di euro.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore del 16 febbraio, nel passaggio di consegne tra i tecnici MEF c’è anche il dossier sul fondo da 5,3 miliardi di euro previsto dal decreto Ristori, che dovrebbe ridurre o addirittura cancellare le imposte e i contributi ad oggi sospesi alle attività maggiormente colpite dalle restrizioni anti-Covid.
Il nuovo Esecutivo guidato da Draghi quindi potrebbe lavorare, oltre che sulla riforma fiscale, anche su un DPCM che si occupi non solo di chiusure e divieti ma anche di stabilire l’ammontare delle perdite per essere ammessi alla cancellazione delle tasse dovute.
Il decreto Ristori 5 dovrebbe poi “affinare” la soluzione, rendendola di più ampia portata. Tanti i dubbi, per ora non si può far altro che attendere le prime mosse “ufficiali” del nuovo Governo, una volta ottenuta la fiducia.
Partite IVA e l’incognita sulla pace fiscale
Un’altra spada di Damocle che pende sulle partite IVA è l’appuntamento con la pace fiscale. Il decreto n.7/2021 ha sospeso l’invio di 50 milioni di atti, tra cartelle e avvisi bonari, ma solo fino al 28 febbraio.
Senza una misura nel decreto Milleproroghe o nel Ristori 5, o senza un provvedimento ad hoc (per esempio con un’altra “proroga ponte”), dal 1° marzo 2021 riprenderà a pieno regime l’attività dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
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