A scapito dei mercati e dell’economia, la Federal Reserve potrebbe continuare ad aumentare i tassi di interesse, ha affermato Jerome Powell.
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che l’inflazione è stata «più forte del previsto» nel suo discorso post-riunione. Mercoledì, la Fed ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base.
L’inflazione negli Stati Uniti è scesa a 3% a giugno, più del previsto. Sebbene non lontano dall’obiettivo del 2% della Fed, Powell ha affermato che l’obiettivo è ridurre prima l’inflazione core.
L’inflazione core è un indice dei prezzi al consumo che misura gli effetti di prodotti più «stabili». Non include misure per cibo ed energia, considerati i prezzi più volatili. L’inflazione core spiega meglio come i prezzi incidono sul consumatore medio.
L’inflazione core negli Stati Uniti è al 4,87%, anch’essa inferiore alle attese ma più lontana dall’obiettivo.
Per questo motivo, nella riunione di luglio, la Fed ha optato per un ulteriore rialzo dei tassi. Con la decisione di ieri, i tassi di interesse sono balzati al 5,5%, il livello più alto dal 2001. Si tratta dell’undicesimo rialzo da marzo 2022, nella politica di inasprimento più rapida mai varata dalla Federal Reserve.
Powell ci ha anche ricordato che gli attuali livelli inflazionistici sono dovuti a precedenti annunci di inasprimento. Ci vogliono alcuni mesi perché i rialzi abbiano effetto sull’economia, quindi la decisione di ieri ridurrà l’inflazione nel corso dell’anno. Powell ci ha anche ricordato che i dati sull’IPC di giugno sono solo una lettura. Una misurazione rivista uscirà entro la fine dell’anno.
Sfide future
Jerome Powell ha espresso sollievo per la salute economica della nazione. Ha dichiarato che il sistema bancario è solido e resiliente, sottintendendo che la minaccia di una crisi bancaria non è più presente. Ha anche indicato dati positivi sulla disoccupazione, ancora una volta migliori del previsto.
Tuttavia, i mercati sperano che questo sarà l’ultimo rialzo per molto, molto tempo. Wall Street auspica uno stop alla stretta monetaria, con un breve periodo di stabilizzazione seguito da un primo taglio dei tassi il prossimo anno.
Sebbene i mercati si siano rafforzati per la maggior parte del 2023, sono per lo più sostenuti da una manciata di titoli con performance eccessive. Soprattutto nell’intelligenza artificiale, i giganti della tecnologia come NVIDIA hanno aumentato i loro prezzi delle azioni con numeri a due cifre.
D’altra parte, le imprese statunitensi a reddito medio stanno crollando a un ritmo preoccupante, spinte dai crescenti aumenti dei tassi e dalla mancanza di liquidità.
Ma Jerome Powell ha dichiarato di «non sapere» se i rialzi dei tassi sono finiti. Considera perfettamente plausibile un altro rilancio in settembre , sostenendo che le decisioni della Fed vengono prese riunione dopo riunione.
Powell sa che la Fed sta cercando di trovare l’equilibrio tra inflazione persistente e collasso economico. I prossimi mesi saranno cruciali, ma è troppo presto per prevedere cosa farà la Fed. In questo momento, una recessione è probabile quanto un «atterraggio morbido».
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-07-27 10:45:17. Titolo originale: «Stronger than expected»: Fed could keep tightening rates as inflation persists
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