Pensione di reversibilità al 100% nel 2025, ecco a chi spetta

Simone Micocci

14 Novembre 2024 - 10:18

In quali casi spetta la pensione di reversibilità al 100% dell’importo? Facciamo chiarezza.

Pensione di reversibilità al 100% nel 2025, ecco a chi spetta

La pensione di reversibilità equivale a una quota della pensione che era stata maturata dal familiare defunto: solitamente, quindi, i parenti superstiti non beneficiano dell’intero importo, ma solo di una percentuale della stessa (variabile in base al legame di parentela).

Ci sono però alcune situazioni in cui spetta la pensione di reversibilità al 100%, ma ciò vale esclusivamente nei casi in cui siano presenti più familiare che soddisfano i requisiti che danno diritto alla prestazione.

Il caso più comune in cui la pensione di reversibilità spetta al 100% dell’importo della prestazione che viene “ereditata” ai familiari è quella del coniuge superstite con almeno due figli, per il quale la prestazione spetta integralmente e senza il rischio di tagli dell’importo in presenza di altri redditi nel caso in cui si tratti di figli minori.

Se invece a goderne è una sola persona la pensione di reversibilità non spetta mai per intero e le quote non pagate vanno perse: non è quindi possibile recuperarle in un secondo tempo, ad esempio laddove un familiare superstite dovesse successivamente soddisfare i requisiti per averne diritto.

Va detto che le regole per avere diritto al 100% della pensione di reversibilità sono le stesse ogni anno: nel 2025 vengono quindi confermate quelle in vigore nel 2024. L’unica eccezione è per i limiti reddituali entro cui non si applicano i tagli per la pensione di reversibilità, i quali essendo soggetti a rivalutazione in base all’inflazione variano ogni inizio anno (al rialzo).

Pensione di reversibilità al 100% per il coniuge e figli

Come anticipato, la pensione ai superstiti è pari a una quota percentuale della pensione liquidata (o che comunque sarebbe spettata all’assicurato deceduto).

Nel caso in cui spetti al coniuge, è riconosciuta solamente una quota pari al 60% della pensione percepita dal dante causa, con il rischio che l’importo possa essere persino tagliato in presenza di altri redditi. Ricordiamo, infatti, che sopra le 3 volte il trattamento minimo di pensione scatta una decurtazione del 25% dell’importo, che sale al 40% per i redditi superiori a 4 volte ma inferiori a 5. Infine, l’importo si dimezza, e ne spetta solamente il 30%, nel caso di reddito che supera di 5 volte il trattamento minimo.

A tal proposito, stando alle previsioni sulla rivalutazione 2025, i limiti di reddito entro cui stare per avere diritto integralmente alla percentuale di assegno spettante dovrebbero essere i seguenti:

  • tra le 3 e le 4 volte il trattamento minimo, ossia nella parte che va da 23.579,22 a 31.438,96 euro, la pensione di reversibilità percepita viene decurtata del 25%.
  • tra le 4, 31.438,96 euro, e le 5 volte, 39.298,70 euro, la decurtazione è del 40%, mentre superando anche questa soglia è del 50%.

Tuttavia, quando insieme al coniuge ci sono anche i figli del dante causa allora sì che la quota di pensione di reversibilità aumenta con la possibilità di arrivare persino al 100%. Nel dettaglio, le aliquote di reversibilità sono stabilite nelle seguenti misure:

  • coniuge e un figlio: 80%;
  • coniuge e due o più figli: 100%.

A tal proposito, ricordiamo che spetta una quota di reversibilità anche per i figli nel solo caso in cui questi facciano parte di almeno una delle seguenti categorie:

  • minorenni;
  • inabili al lavoro indipendentemente dall’età;
  • maggiorenni, ma solo se a carico del genitore al momento del decesso, che non prestano attività lavorativa, frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili a corsi scolastici. In tal caso la reversibilità spetta nei limiti del 21° anno di età, mentre nel caso di frequenza a un corso universitario l’età aumenta a 26 anni.

È bene chiarire che quando la pensione di reversibilità spetta per intero per la presenza di figli minori, studenti o inabili, a carico, il coniuge non deve neppure preoccuparsi per i tagli previsti in caso di redditi superiori a 3 volte il trattamento minimo. I limiti di cumulabilità, infatti, non si applicano nel caso in cui il beneficiario faccia parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili.

Pensione di reversibilità 100% ai figli

In assenza del coniuge superstite aumenta la quota di pensione di reversibilità che spetta ai figli, a patto ovviamente che questi soddisfino i requisiti indicati nel precedente paragrafo.

In tal caso, spetta il 70% a un figlio, l’80% a due figli e il 100% per 3 o più figli (ovviamente la quota viene equamente suddivisa tra tutti i superstiti).

Pensione di reversibilità 100% fratelli e sorelle

Molto più remota la possibilità che la pensione di reversibilità al 100% spetti ai fratelli e sorelle. Intanto va specificato che la pensione del dante causa è destinata a fratelli e sorelle solamente in assenza di coniuge, figli e genitori (o comunque laddove pur esistendo non abbiano comunque diritto all’assegno), ed esclusivamente nel caso in cui soddisfino determinate condizioni:

  • celibi o nubili;
  • inabili al lavoro al momento della morte del pensionato;
  • non titolari di pensione diretta;
  • a carico del dante causa.

In tal caso spetta un quota pari al 15% per il fratello o sorella sola, che sale fino al:

  • 30%: due fratelli o sorelle;
  • 45%: tre fratelli o sorelle;
  • 60%: quattro fratelli o sorelle;
  • 75%: cinque fratelli o sorelle;
  • 90%: sei fratelli o sorelle;
  • 100%: sette fratelli o sorelle.

Insomma, la possibilità che venga riconosciuto il 100% della pensione di reversibilità a fratelli e sorelle, tra l’altro con meno del 15% a testa, sono davvero minime.

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