“Viviamo di più, viviamo meglio e possiamo contribuire meglio al progresso della nostra economia”: Ignazio Visco (Bankitalia) ritiene che ci siano le condizioni per lavorare anche dopo i 65 anni.
Anziché pensare a come anticipare l’accesso alla pensione lo si potrebbe persino allungare: infatti, come spiegato dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, a oggi ci sono le condizioni per continuare a lavorare “oltre il limite convenzionale di 65 anni”.
La domanda che dobbiamo porci è: una riforma delle pensioni che abbassa l’età pensionabile - ma nel frattempo aumenta la spesa previdenziale - è così necessaria? Ovvio che la maggior parte dei lavoratori risponderebbe in maniera affermativa, d’altronde chi non vorrebbe anticipare il più possibile il momento del pensionamento così da potersi godere la vita senza dover lavorare. Ma basterebbe analizzare l’attuale situazione economica e demografica per capire che una riforma delle pensioni rischia di essere persino dannosa.
Senza contare poi che gli ultimi dati smentiscono chi sostiene che in Italia si vada in pensione più tardi rispetto agli altri Paesi: è vero, infatti, che da noi l’età per la pensione di vecchiaia - 67 anni - è una delle più alte d’Europa, ma non bisogna dimenticare che nel frattempo ci sono misure che consentono di andare in pensione in anticipo di qualche anno. Tant’è che, come spiegato dalla Corte dei Conti nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, nel 2022 l’età media dei pensionamenti in Italia è stata di 61,4 anni.
La situazione, quindi, è diversa da quel che si vuole mostrare e se ancora oggi si parla di individuare nuove forme di anticipo - ricordiamo che sarà il primo tema su cui discuterà il governo Meloni nel confronto annunciato con i sindacati - è perché si tratta di un argomento che ancora attira buona parte dell’elettorato.
Ma come spiega Visco, piuttosto che parlare di anticipo si dovrebbe riflettere sul fatto che allo stato attuale delle cose l’età pensionabile si potrebbe persino allungare.
L’età per la pensione può aumentare, parola a Ignazio Visco
Nel suo indirizzo di saluto al workshop “Lo sguardo lungo, il dividendo demografico nell’analisi dell’economia italiana” organizzato da Banca d’Italia e Istat, il governatore Ignazio Visco ha sottolineato che a oggi ci sono le condizioni per poter lavorare anche oltre il limite convenzionale previsto per la pensione.
Visco parla di 65 anni, quando in realtà l’età per la pensione di vecchiaia oggi è pari a 67 anni - ma poco cambia: Visco ritiene infatti che il miglioramento delle condizioni di vita e di salute ci conferma che siamo arrivati al punto in cui si può lavorare bene anche in età avanzata.
“Viviamo di più, viviamo meglio e possiamo contribuire meglio al progresso della nostra economia”, sostiene il governatore di Bankitalia, il quale ha poi fatto notare che l’innovazione ha fatto sì che il numero di lavoratori usuranti si riducesse. “Siamo in grado di utilizzare al meglio il progresso tecnico”, ha aggiunto.
L’aumento dell’età pensionabile è già in programma
Ricordiamo che d’altronde già esiste uno strumento che lega l’età per la pensione alle speranze di vita. L’innovazione scientifica e il miglioramento delle condizioni di vita faranno sì, infatti, che in futuro si andrà in pensione sempre più tardi.
Come confermato dalla legge Fornero del 2011, infatti, ogni due anni il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, così come quello contributivo per la pensione anticipata, devono tener conto dell’andamento delle speranze di vita.
Tant’è che dal 2011 a oggi c’è stato un incremento complessivo di 12 mesi, arrivando appunto all’età di 67 anni. Per la pensione anticipata, invece, l’incremento è stato di soli 7 mesi visto che il decreto n. 4 del 2019 ne ha congelato gli adeguamenti fino al 31 dicembre del 2026.
Solamente il Covid ha fatto sì che questa crescita si arrestasse, ma si è trattato di un evento straordinario. Già nel 2025, infatti, dovrebbe esserci un nuovo innalzamento e sarà così ogni due anni (l’Istat ha previsto un incremento costante di 2 mesi ogni biennio). Ed è per questo che in futuro l’accesso alla pensione potrebbe avvenire sempre più tardi.
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