Pensione di invalidità civile e reddito da lavoro sono compatibili? Entro certe soglie sì, ecco quali.
Pensione invalidi civili: chi la prende può lavorare? Spesso si fa confusione riguardo ai requisiti necessari per beneficiare della pensione di invalidità civile, ovvero dei trattamenti assistenziali riconosciuti agli invalidi civili - con percentuale di almeno il 74% - o anche ai ciechi e ai sordi.
Si ritiene, infatti, che chi percepisce questa indennità non possa lavorare; ed effettivamente in molti casi è così, ma ci sono delle precisazioni da fare visto che in più di un’occasione l’INPS è intervenuto per fare chiarezza riguardo a questo aspetto.
Come prima cosa, va detto che per quanto riguarda la pensione di inabilità per gli invalidi civili al 100% si applica una normativa differente rispetto a quella prevista per gli assegni riconosciuti agli invalidi con percentuale compresa tra il 74% e il 99%; nel primo caso, infatti, il diritto alla prestazione non si perde nel caso in cui l’invalido inizi un’attività lavorativa, mentre nel secondo sì (ma con delle eccezione).
Pensione per invalidi civili al 100%: si perde quando si trova un lavoro?
A differenza dell’assegno mensile per invalidi civili (di cui vi parleremo di seguito), la pensione di inabilità per invalidi civili al 100% è compatibile con il reddito da lavoro, come pure con altre prestazioni a carattere previdenziale erogate da forme di previdenza obbligatoria (si pensi, ad esempio, all’assegno ordinario di invalidità).
Non è, invece, compatibile con altre prestazioni assistenziali; d’altronde vige il principio per cui l’invalido non possa percepire più di un sostegno per la stessa patologia.
Come anticipato, è però compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa. Ma attenzione: si ricorda che per beneficiare della pensione non è sufficiente avere una percentuale di invalidità pari al 100%, poiché nel contempo ci sono anche dei limiti di reddito da rispettare (qui le soglie aggiornate al 2020).
Superando questi limiti, quindi, si perde il diritto a percepire della pensione. Di conseguenza, l’attività lavorativa è incompatibile con la pensione per invalidi civili quando dallo svolgimento di tale attività ne deriva un superamento della suddetta soglia.
Nel dettaglio, per il 2020 il limite di reddito per beneficiare della pensione per invalidi civili è pari a: 16.982,49€. Discorso differente per beneficiare dell’aumento della pensione di invalidità che dovrebbe scattare dal prossimo mese: per avere diritto all’incremento fino a 516,46€, infatti, il limite di reddito non può superare i 6.713,98€.
Assegno mensile invalidi civili: chi lo prende può lavorare?
Discorso differente per i beneficiari dell’assegno mensile riconosciuto agli invalidi civili con percentuale compresa tra il 74% e il 99% riguardo alla possibilità di svolgere attività lavorativa.
Tra le condizioni per beneficiare dell’assegno, descritte dall’articolo 3 della legge 118/1971 con la quale questo sostegno è stato istituito, infatti, si legge anche che l’interessato non deve svolgere alcuna attività lavorativa, né di tipo subordinato che autonoma.
Per questo motivo, ogni anno il titolare dell’assegno deve inviare all’INPS un’autodichiarazione nella quale conferma di non svolgere alcuna attività lavorativa. Allo stesso tempo deve comunicare tempestivamente l’eventuale inizio di un’attività lavorativa.
Questo divieto, però, non è assoluto: con il messaggio INPS 3042 del 2008, come pure con il 5783 dello stesso anno, viene fatta chiarezza sulla compatibilità tra questo assegno e alcune attività lavorative. Nel dettaglio, viene stabilito che qualora dall’attività lavorativa ne derivi un reddito da lavoro inferiore al limite stabilito dalla normativa per beneficiare di questa prestazione, allora non c’è alcuna incompatibilità.
Nel dettaglio, questo limite per il 2020 è pari a 4.926,35€; quando l’attività lavorativa produce un reddito inferiore a questo, quindi, si può anche lavorare continuando a percepire l’assegno di invalidità civile.
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