Pensione con lo sconto per tutte queste persone

Simone Micocci

26/03/2024

Pensioni, ecco tutti gli sconti sull’età e i contributi in vigore nel 2024 per favorirne l’accesso anticipato a chi soddisfa determinate condizioni.

Pensione con lo sconto per tutte queste persone

Per alcune categorie di lavoratori la pensione si raggiunge grazie allo “sconto”. La normativa vigente, infatti, riconosce delle riduzioni tanto sull’età anagrafica quanto sul requisito contributivo a chi soddisfa determinate condizioni.

Ad esempio, ci sono agevolazioni per le donne con figli, come pure per chi svolge lavori particolarmente gravosi o per chi invece ha una capacità lavorativa ridotta a causa di una disabilità psichica o fisica.

A tal proposito, di seguito trovate un riassunto completo di tutti gli sconti sulla pensione in vigore nel 2024, compresi i requisiti per averne diritto.

Sconto dell’età della pensione di vecchiaia per i lavori gravosi

Solitamente il diritto alla pensione di vecchiaia si raggiunge all’età di 67 anni e con 20 anni di contributi. Tuttavia la normativa riconosce uno sconto di 5 mesi sull’età a coloro che per un lungo periodo hanno svolto lavori gravosi per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività.

Nel dettaglio, ciò vale per:

  • lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui all’articolo 2 del decreto 19 maggio 1999 del ministro del Lavoro e della Previdenza sociale;
  • lavoratori notturni, come definiti dal decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, che possano far valere una determinata permanenza nel lavoro notturno;
  • lavoratori addetti alla linea catena;
  • conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizi pubblici di trasporto collettivo.

Tuttavia, allo sconto dell’età anagrafica ne segue un incremento di quello contributivo: per poter usufruire della riduzione di 5 mesi di età e andare in pensione a 66 anni e 7 mesi, infatti, l’interessato deve aver maturato almeno 30 anni di contributi.

Sconto dei contributi con la deroga Amato

Ci sono casi in cui invece, fermo restando il requisito anagrafico di 67 anni, si può accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi anziché 20. Questa possibilità è riconosciuta dalla legge Amato, decreto legislativo 503/1992, a coloro che hanno almeno un contributo settimanale versato entro il 31 dicembre 1995 e soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:

  • lavoratori dipendenti e autonomi che al 31 dicembre 1992 hanno maturato 15 anni di anzianità contributiva;
  • lavoratori dipendenti e autonomi ammessi alla prosecuzione volontaria della contribuzione in data anteriore al 31 dicembre 1992 (ciò vale indipendentemente dal fatto che si sia effettivamente provveduto al versamento volontario dei contributi);
  • lavoratori dipendenti (a eccezione degli iscritti alla gestione esclusiva) che possono far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e risultano occupati per almeno 10 anni, anche non consecutivi, per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare.

Da qualche anno, invece, è andata in disuso la quarta deroga Amato, che quindi non è più utile per ridurre il requisito contributivo richiesto per la pensione di vecchiaia.

Sconto età pensionabile della pensione di vecchiaia per i disabili

Un’altra categoria che gode di un trattamento di maggior favore è quella dei disabili, ai quali per ovvi motivi viene consentito l’accesso alla pensione di vecchiaia con qualche anno di anticipo.

Nel dettaglio, nel caso di invalidità all’80% (da accertare in relazione alla professione svolta al momento del pensionamento) il diritto alla pensione di vecchiaia si raggiunge:

  • a 61 anni per gli uomini;
  • a 56 anni per le donne.

Nessuna differenza per il requisito contributivo, pari sempre a 20 anni.

Scontro contributi per la pensione per i disabili

C’è un ulteriore beneficio che riguarda invalidi almeno al 74%: l’articolo 80, comma 3, della legge n. 388 del 2000, consente di richiedere per ogni anno di lavoro effettivamente svolto il riconoscimento di 2 mesi di contribuzione figurativa, fino a un massimo di 5 anni (raggiungibili quindi con almeno 30 anni di lavoro).

La contribuzione figurativa così maturata è valida tanto per acquisire il diritto alla pensione come pure - ma solo per chi ha almeno un contributo versato entro il 31 dicembre 1995 - per la quantificazione dell’assegno.

Sconto per le donne nel caso della pensione anticipata a 64 anni

Coloro che hanno contributi versati interamente nel regime contributivo (quindi successivamente all’1 gennaio 1996) possono andare in pensione a 64 anni di età, 20 anni di contributi e un assegno almeno pari a 3 volte il valore dell’Assegno sociale.

Per le donne con figli c’è una doppia agevolazione. La prima riguarda il requisito economico, in quanto il diritto alla pensione si raggiunge quando l’assegno è almeno pari a:

  • 2,8 volte il valore dell’Assegno sociale per chi ha 1 figlio;
  • 2,6 volte il valore dell’Assegno sociale per chi ha almeno 2 figli.

La seconda, invece, si applica sull’età anagrafica. Viene infatti riconosciuto uno sconto di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi. Le donne che hanno almeno 3 figli, quindi, raggiungono la pensione anticipata contributiva a 63 anni di età, 20 anni di contributi e un assegno pari almeno a 2,6 volte il valore dell’Assegno sociale.

Questo sconto si applica anche nei confronti della pensione di vecchiaia, con la possibilità quindi di andarci anche a 66 anni.

Sconto contributi per l’Ape sociale

Un altro sconto riservato alle donne è quello che si applica all’anticipo pensionistico (Ape Sociale), per il quale è necessario aver raggiunto un’età anagrafica di almeno 63 anni e 5 mesi, oltre a 30 anni di contributi.

Bisogna inoltre essere disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregiver o lavoratori usuranti (in tal caso sono necessari 36 anni di contribuzione).

Indipendentemente dal profilo di appartenenza, però, per le donne spetta uno sconto di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni, da applicare sul requisito contributivo. Una donna con almeno due figli, quindi, accede all’Ape sociale con 28 anni di contributi (34 anni nel caso risulti impiegata in mansioni usuranti) e un’età di 63 anni e 5 mesi.

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