Pensione 2020: per usuranti e notturni è possibile anticipare il collocamento in quiescenza fino all’età di 61 anni e 7 mesi. Per farlo, però, è necessario inviare la domanda di accertamento dei requisiti all’Inps entro il 1° maggio 2019.
Pensione agevolata per lavoratori impiegati in mansioni usuranti: entro il 1° maggio 2019 coloro che intendono andare in pensione il prossimo anno devono presentare l’istanza di accertamento all’Inps.
Si avvicina quindi la scadenza entro la quale i lavoratori usuranti che maturano i requisiti agevolati nel 2020 possono fare domanda all’Inps per anticipare l’accesso alla pensione.
Nei confronti dei lavoratori usuranti, infatti, si applicano ancora dei requisiti agevolati per l’accesso alla pensione: nel dettaglio, questi possono smettere di lavorare all’età di 61 anni e 7 mesi, ma solo se hanno maturato 35 anni di contributi anziché i soliti 20 richiesti per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Per gli usuranti, quindi, si parla di Quota 97,6.
Come anticipato, però, per accedere alla pensione nel 2020 con largo anticipo i lavoratori usuranti - o anche i lavoratori notturni - devono presentare la domanda di accertamento dei requisiti entro il 1° maggio prossimo, pena lo slittamento della decorrenza della prestazione pensionistica ad u momento successivo all’eventuale accertamento del diritto al beneficio.
Di seguito vedremo come fare domanda di riconoscimento all’Inps; prima però è bene fare chiarezza su quali sono le categorie professionali alle quali si rivolgono queste agevolazioni.
Pensione agevolata usuranti e notturni: a chi si rivolge?
In base a quanto stabilito dal D.lgs. 67/2011 - non modificato dall’ultima riforma delle pensioni - usuranti e notturni possono anticipare l’accesso alla pensione all’età di 61 anni e 7 mesi qualora abbiano maturato 35 anni di contribuzione.
Inoltre, è necessario che questi abbiano svolto l’attività usurante per metà della vita lavorativa o anche per sette degli ultimi dieci anni. Nel dettaglio, sono attività usuranti che danno diritto al pensionamento agevolato quelle svolte da:
- soggetti che - in base a quanto stabilito dall’articolo 2 del decreto del Ministero del Lavoro del 19 maggio 1999 - hanno svolto lavori in galleria, cava o miniera, o anche lavori ad alte temperature. Vale anche per i lavori in cassoni ad aria compressa, attività per l’asportazione dell’amianto, attività di lavorazione del vetro cavo, lavori svolti da palombari, lavori espletati in spazi ristretti;
- lavoratori addetti alla linea di catena, ossia quelli alle dipendenze di imprese impegnate all’interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo determinato da misurazione di tempi di produzione. Si tratta quindi di quei lavoratori che svolgono attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo;
- conducenti di veicoli di capienza complessiva pari o superiore a 9 posti adibiti al servizio pubblico di trasporto collettivo.
Questo vale anche qualora l’attività usurante sia stata svolta non come subordinato bensì da lavoratore autonomo; in questo caso, però, il requisito anagrafico per il diritto alla pensione aumenta di un anno, salendo a 62 anni e 7 mesi.
Un approfondimento a parte lo meritano i lavoratori notturni, per i quali ci sono dei requisiti differenti per l’accesso alla pensione in base al numero di notti lavorate ogni anno.
Nel dettaglio, maturano il diritto alla pensione all’età di 61 anni e 7 mesi (62 anni e 7 mesi se autonomi) coloro che hanno lavorato per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo, oppure per almeno sei ore per almeno 78 giorni.
Il diritto alla pensione si matura all’età di 62 anni e 7 mesi (63 anni e 7 mesi per gli autonomi) per chi ha lavorato per almeno sei ore a notte per un totale di giorni compreso tra 72 e 77.
Infine, si sale a 63 anni e 7 mesi (64 anni e 7 mesi per gli autonomi) per i notturni con un numero di notti lavorate compreso tra le 64 e le 71.
Pensione agevolata usuranti e notturni: come fare domanda
Come anticipato, coloro che contano di raggiungere i suddetti requisiti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 hanno tempo fino al 1° maggio per presentare la documentazione necessaria all’Inps. Ai fini del riconoscimento del diritto al pensionamento anticipato, infatti, bisogna inviare all’Istituto i documenti con i quali si certifica lo svolgimento di mansioni usuranti in un determinato periodo, come ad esempio buste paga e libretti lavoro.
Attenzione: ciò non significa che coloro che presentano domanda oltre questo termine non potranno andare in pensione, ma solamente che in tal caso ci sarà uno slittamento per la decorrenza dell’assegno. Ad esempio, per un ritardo della presentazione inferiore o pari ad un mese c’è un differimento della decorrenza della pensione pari ad un mese, mentre per un ritardo superiore ad un mese, ma inferiore a tre, lo slittamento è di due mesi.
La domanda va presentata inviando tutti i documenti necessari alla competente struttura territoriale dell’Inps, avvalendosi della procedura telematica sul sito dell’Istituto; in alternativa consigliamo di rivolgersi ad un patronato così da avere tutto il supporto - gratuito - di cui avete bisogno.
Ricordate inoltre che non si tratta di domanda di pensionamento, bensì di semplice accertamento del diritto alla pensione agevolata: la domanda di accesso alla pensione, infatti, dovrà essere prodotta in un secondo momento quando - e solo nel caso- l’Inps accerti il diritto al requisito.
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