Cosa scegliere tra pensione anticipata e di vecchiaia? Dipende dalle proprie priorità, non esiste una misura più conveniente in assoluto.
Pensione di vecchiaia o anticipata: qual è la più conveniente? Parlare di convenienza quando ci si riferisce alle pensioni non è mai semplice, in quanto non esiste una misura migliore in assoluto. Molto dipende dalla situazione del singolo e da quelle che sono le sue priorità: una, infatti, permette di anticipare l’accesso alla pensione mentre l’altra solitamente garantisce un assegno più elevato.
Molto, quindi, dipende da cosa stiamo cercando: a seconda delle proprie necessità, infatti, conviene aspettare comunque il compimento dell’età pensionabile, anziché andare in pensione una volta che l’anzianità contributiva consente l’accesso alla pensione anticipata.
Vediamo, nel dettaglio, come funzionano queste due misure e perché in alcuni casi l’una è più conveniente dell’altra, e viceversa.
Pensione anticipata e pensione di vecchiaia: come funzionano
Quando si parla di età pensionabile si fa riferimento alla pensione di vecchiaia: l’età di riferimento per la pensione, infatti, è di 67 anni, salvo quanto previsto dai prossimi adeguamenti con le aspettative di vita (ce n’è uno in programma il 1° gennaio 2023).
Per l’accesso alla pensione di vecchiaia è richiesta un’anzianità contributiva di 20 anni; per coloro che hanno un’anzianità assicurativa successiva al 1° gennaio 1996, vi è anche da soddisfare un requisito economico, in quanto l’assegno maturato alla data del pensionamento deve essere superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. Considerando che questo nel 2021 ha un valore di 460,28€, per accedere alla pensione di vecchiaia bisogna aver maturato un assegno di circa 690€.
Per la pensione anticipata, invece, vi è la possibilità di accedere alla pensione guardando solamente all’anzianità contributiva. Nel dettaglio, questa consente di andare in pensione, indipendentemente dall’età anagrafica, al raggiungimento dei:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
In alcune circostanze, ossia per coloro che hanno iniziato a lavorare da molto giovani mantenendo una carriera stabile, è quindi possibile anticipare l’accesso alla pensione prima dei 67 anni. Ma conviene?
Pensione di vecchiaia e pensione anticipata: qual è più conveniente?
Chi non vorrebbe anticipare l’accesso alla pensione, specialmente nel caso in cui ci siano molti anni di lavoro alle - o meglio, “sulle” - spalle. Ecco perché la pensione anticipata è sicuramente una misura che conviene rispetto alla pensione di vecchiaia, poiché soddisfa questo bisogno consentendo di smettere di lavorare prima del compimento dei 67 anni di età.
Tuttavia, come già anticipato, accedendo alla pensione anticipata si “accetta” di avere un assegno più basso rispetto a quello che sarebbe stato riconosciuto al compimento dei 67 anni. E questo vale sia nel caso in cui gli ultimi anni che vi separano dal compimento dei 67 anni sarebbero “lavorati”, sia per coloro che invece sono rimasti senza lavoro.
Nel primo caso, ovviamente, la differenza sarebbe maggiore: lavorando per più anni, infatti, si andrebbe ad incrementare il proprio montante contributivo, aumentando la pensione futura. Ma anche senza lavorare, mantenendo quindi inalterato il montante contributivo, aspettare il compimento dei 67 anni è più conveniente dal punto di vista economico.
Ciò dipende dal meccanismo scelto per la trasformazione del montante contributivo - quindi per la quota maturata dopo il 1° gennaio 1996 - nell’assegno di pensione: questo, infatti, prevede un coefficiente di trasformazione tanto maggiore quanto più si ritarda l’accesso alla pensione.
Pensiamo, ad esempio, ad una persona che ha maturato i requisiti per la pensione anticipata all’età di 63 anni. Il suo montante contributivo viene trasformato in pensione moltiplicandolo per un coefficiente pari al 4,932%; se invece avesse aspettato fino ai 67 anni, il coefficiente sarebbe stato del 5,604%, godendo quindi di una trasformazione più conveniente nonché di un assegno più alto.
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