Assegno unico per i figli: cosa cambia per i pensionati? Dagli ANF alle detrazioni per figli a carico; ecco chi ci guadagnerà di più.
Anche per i pensionati ci saranno cambiamenti con l’introduzione dell’assegno unico per i figli. Ovviamente la platea dei pensionati interessati sarà inferiore a quella dei lavoratori dipendenti, visto che per un fattore di età è difficile che ci siano pensionati con ancora figli a carico. Ma potrebbe anche essere: alla luce di questo abbiamo deciso di scrivere questo breve approfondimento su cosa cambia per le pensioni con l’introduzione dell’assegno unico per i figli, facendo chiarezza sulle varie tappe del progetto.
Come prima cosa, precisiamo chi sono i destinatari di questo articolo: l’assegno unico per i figli - o anche detto assegno unico universale - è previsto dalla legge delega 46/2021 e si rivolge a tutte le famiglie con figli a carico. Quindi anche ai pensionati, qualora questi si trovino nella suddetta condizione.
La legge delega che istituisce l’assegno unico dal prossimo 1° luglio (sempre che nel frattempo si arrivi ad un accordo per definire al meglio il progetto) prevede però che questo dovrà essere finanziato con gli altri sostegni alla famiglia oggi riconosciuti. È così, ad esempio, per gli assegni al nucleo familiare e per le detrazioni per figli a carico.
Pensioni e bonus famiglia: cosa succede oggi?
Per capire cosa cambierà con l’introduzione dell’assegno unico per i figli dobbiamo intanto vedere cosa succede oggi. Come anticipato, anche i pensionati possono godere dei bonus famiglia, sempre se ovviamente ne soddisfano i requisiti.
Solitamente le due misure a cui accedono i pensionati, vista l’età, sono:
Assegno al nucleo familiare
Spetta solamente ai titolari di pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dei Fondi Speciali di previdenza e dell’Enpals, a patto però che abbiano un reddito complessivo al di sotto delle fasce stabilite ogni anno per legge.
Non spetta l’assegno al nucleo familiare (ANF), invece, ai titolari di pensione a carico delle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri), i quali invece possono richiedere la concessione delle quote di maggiorazione per carichi di famiglia.
Riconosciuto per i familiari a carico del pensionato, spetta anche al nucleo familiare composto da una sola persona laddove si tratti di “orfano titolare di pensione ai superstiti da lavoro dipendente, che non abbia compiuto il diciottesimo anno di età o sia maggiorenne inabile a proficuo lavoro”.
Per il calcolo degli ANF si considera il reddito familiare, nonché il nucleo familiare composto da: titolare della pensione, coniuge o parte di unione civile, figli (età minore ai 18 anni, minori di 21 anni se studenti o apprendisti e facenti parte di nuclei numerosi, o maggiorenni ma con assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi a proficuo lavoro). In certe circostanze si considerano anche fratelli, sorelle e nipoti.
Gli ANF vengono pagati contestualmente al rateo pensionistico mensile.
Detrazioni familiari a carico
Il pensionato ha anche diritto a delle detrazioni per abbassare la tassazione sulla pensione. Ne ha diritto, ad esempio, in presenza di familiari a carico. Per quanto riguarda i figli, questo si considera “a carico” quando il reddito non supera i 2.840,51 euro l’anno; se questo ha un’età inferiore ai 24 anni, il limite aumenta a 4.000,00 euro annui. L’importo della detrazione per familiari a carico è variabile, in quanto dipende sia dal reddito complessivo del contribuente che dal familiare considerato.
Pensioni: cosa cambia con l’assegno unico ai figli?
Con l’introduzione dell’assegno unico per i figli i suddetti due strumenti spariranno, anche se non è ancora chiaro quando. La legge delega 46/2021, infatti, stabilisce sì che per la copertura delle risorse necessarie all’introduzione dell’assegno unico per i figli si provvede con il graduale superamento e soppressione delle suddette misure, ma allo stesso tempo questo non ne detta le tempistiche.
Sappiamo, quindi, che una volta che l’assegno unico per i figli entrerà a regime non ci saranno più assegni al nucleo familiare e detrazioni per figli a carico (mentre per il coniuge sì), ma non possiamo dire quando ciò avverrà.
Al momento sappiamo che l’assegno unico avrà un importo fino ad un massimo di 250 euro per figlio e questo potrà essere oggetto di maggiorazioni, come ad esempio per i nuclei familiari più numerosi. Spettano maggiorazioni anche per i figli con disabilità.
A tal proposito, va detto che l’assegno unico spetta per i figli di età inferiore ai 18 anni; spetta anche tra i 18 e i 21 anni, ma di importo ridotto, a patto che questi siano ancora studenti, tirocinanti o comunque dai lavoratori a basso reddito. Per i figli con disabilità - non si parla di totale inabilità al lavoro e questo già rappresenta un vantaggio rispetto all’assegno al nucleo familiare - l’assegno unico spetta, maggiorato, anche dopo il compimento dei 21 anni a patto che questo risulti comunque a carico del richiedente.
Pensioni, arriva l’assegno unico per i figli: a chi conviene?
Non sappiamo se ai pensionati converrà o meno il passaggio dagli attuali bonus famiglia all’assegno unico; il Governo sta lavorando per non penalizzare nessuno, ma ancora è presto per capire se riuscirà nel suo obiettivo. Di sicuro a guadagnarci saranno i pensionati che fino ad oggi non hanno goduto della possibilità di richiedere gli assegni al nucleo familiare, come ad esempio gli iscritti alle Gestioni per lavoratori autonomi.
Lo stesso vale per coloro che percepiscono un assegno per invalidità civile, ai quali fino ad oggi è stata preclusa la possibilità di richiedere gli ANF.
Prima di concludere ricordiamo che per godere a pieno dell’assegno unico servirà avere un ISEE in corso di validità, strumento fino ad oggi non richiesto ai pensionati per godere dei suddetti bonus per la famiglia.
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