Pensioni “aumentate” 10 volte quest’anno, ne mancano altre 2

Simone Micocci

23/09/2024

È da inizio anno che ogni mese è stato raccontato un diverso aumento delle pensioni. A ottobre è la volta degli assegni inferiori al trattamento minimo. Ma è davvero così?

Pensioni “aumentate” 10 volte quest’anno, ne mancano altre 2

Le pensioni sono davvero aumentate 10 volte quest’anno? Secondo alcuni giornal(a)i sì, visto che, puntualmente, ogni mese annunciano un aumento fantasioso delle pensioni, illudendo di fatto i pensionati.

Potremmo farne diversi esempi, ma d’altronde chi ci legge sa che siamo puntualmente intervenuti per smentire chi ha raccontato erroneamente di aumenti delle pensioni solamente per scopi personali, fregandosene di quei pensionati che invece avrebbero bisogno di soldi e si aggrappano speranzosi a notizie di questo tipo.

Probabilmente il caso più eclatante di quest’ultimo anno è stato quello del programma Rai Restart, in onda su Rai 3, dove venne annunciato un aumento delle pensioni da giugno che tuttavia non si è mai verificato (per le ragioni che noi di Money.it vi avevamo già spiegato).

Nonostante le nostre numerose segnalazioni, però, ancora è cattiva abitudine illudere i pensionati solamente per aumentare un po’ l’audience e il traffico. Ad esempio, si sta parlando tanto di un aumento sulla pensione di ottobre che vi anticipiamo non è assolutamente reale poiché chi lo racconta è indietro di qualche mese.

L’aumento delle pensioni minime a ottobre

Da inizio anno ogni mese viene raccontato un aumento delle pensioni e siamo certi che sarà così anche a novembre e dicembre (quando comunque un incremento ci sarà visto l’arrivo della tredicesima con annesso bonus per coloro che ne soddisfano i requisiti).

Generalmente come scusa per giustificare la notizia di un aumento era stata utilizzata la revisione dell’Irpef disciplinata dalla legge di Bilancio 2024, con la quale è stato riconosciuto un incremento fino a 260 euro l’anno per chi ha una pensione superiore a 15 mila euro. L’adeguamento con le nuove regole fiscali sulle pensioni tuttavia c’è stato a marzo 2024 con tanto di pagamento per gli arretrati, ma c’è chi ha continuato a parlarne anche ad aprile, maggio, giugno e così via, fino a quando non sono state trovate altre ragioni da poter eventualmente utilizzare.

Ad esempio, a ottobre sembra che la decisione sia ricaduta sull’incremento delle pensioni minime. Oggi, infatti, la soglia al di sotto della quale scatta l’eventuale integrazione al trattamento minimo è pari a 598,61 euro mensili, 7.781,93 euro l’anno. Tuttavia, per effetto di quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2023, sulle pensioni che sono al pari o al di sotto di questa soglia si applica anche una rivalutazione aggiuntiva del 2,7%. Il risultato è che di fatto quest’anno la pensione minima ha un importo di 614,77 euro euro al mese.

Ma è così da gennaio 2024, non da oggi. Eppure c’è chi, e si tratta anche di importanti redazioni giornalistiche nazionali, sta utilizzando la rivalutazione straordinaria delle pensioni minime per giustificare un fantomatico aumento delle pensioni a ottobre. “Arrivano 16 euro in più sull’assegno” leggiamo in questa corsa a chi la spara più grossa.

Quel che ci preme è ribadire che non è assolutamente così visto che questo aumento è già nel cedolino da mesi: pertanto tra la pensione pagata a settembre e quella in arrivo la prossima settimana non ci sono differenze d’importo.

Ma d’altronde non siamo noi a dirlo: è l’Inps nella mensile guida al cedolino a confermare che - salvo quanto vi spiegheremo nel paragrafo successivo - non sono previsti aumenti della pensione minima a ottobre 2024.

Chi riceve davvero l’aumento a ottobre

E pensare che una motivazione reale per giustificare la notizia di un aumento della pensione a ottobre ci sarebbe anche stata, bastava documentarsi. Anche il mese prossimo, infatti, l’Inps pagherà l’eventuale rimborso Irpef risultante da dichiarazione dei redditi presentata con modello 730/2024.

Nel dettaglio, a ricevere l’aumento sono coloro che hanno inviato il modello 730/2024 - indicando l’Inps come sostituto d’imposta - dopo il 20 giugno, per i quali quindi il conguaglio non c’è stato ad agosto e settembre. Molto probabile che il conguaglio ci sarà per coloro che lo hanno fatto entro il 23 luglio, mentre per chi ha aspettato gli ultimi giorni si aspetterà novembre, ultimo mese utile per il conguaglio.

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