Pensioni, calcolo da rifare secondo l’Inps: perché e chi è a rischio

Simone Micocci

21 Settembre 2023 - 10:22

L’Inps pone l’accento su un problema del sistema contributivo per il calcolo della pensione: l’adeguamento con le speranze di vita premia chi guadagna di più, penalizzando invece i redditi più bassi.

Pensioni, calcolo da rifare secondo l’Inps: perché e chi è a rischio

Secondo l’Inps il sistema di calcolo contributivo dovrebbe essere corretto: come emerge da un dossier elaborato dai tecnici dell’Istituto, infatti, il coefficiente di trasformazione applicato sul montante contributivo per convertirlo in pensione rappresenta “un’ingiustizia del sistema”, in quanto non tiene conto delle differenze tra le speranze di vita che ci sono tra le singole categorie di pensionati.

Oggi, infatti, i coefficienti di trasformazione sono uguali per tutti e vengono rivisti ogni due anni sulla base dell’andamento delle speranze di vita dopo la pensione. Tuttavia, si prende in considerazione il valore medio nazionale, non andando ad approfondire se ci sono differenze territoriali o comunque legate al reddito.

Ciò secondo l’Inps evidenzia uno squilibrio del nostro sistema che andrebbe assolutamente corretto: non è giusto, infatti, considerare un valore medio poiché in questo modo si vanno a penalizzare coloro che invece hanno una speranza di vita più bassa, a vantaggio di chi invece vive di più.

Ovviamente l’Inps non chiede una valutazione del singolo caso, in quanto sarebbe impossibile procedere in tal senso, quanto più di procedere con una suddivisione per categorie così da rivedere i criteri di calcolo della pensione e renderli più equi.

Cosa sono i coefficienti di trasformazione

Nel sistema contributivo - applicato a partire dal 1 gennaio 1996 - la pensione viene calcolata prendendo tutti i contributi versati dal lavoratore, rivalutandoli e accumulandoli nel cosiddetto montante contributivo che viene convertito in assegno applicandovi appunto un coefficiente di trasformazione tanto più conveniente quanto più si ritarda l’accesso alla pensione.

Come si può vedere dalla seguente tabella, nel 2023 e 2024 i coefficienti di trasformazione hanno goduto di un piccolo rialzo visto un abbassamento delle aspettative di vita dopo la pensione dovuto al Covid.

Età Coefficienti di trasformazione 2016-2018* Coefficienti di trasformazione 2019-2020* Coefficienti di trasformazione 2021-2022* Coefficienti di trasformazione 2023-2024*
57 4,246 4,200 4,186 4,270
58 4,354 4,304 4,289 4,378
59 4,447 4,414 4,399 4,493
60 4,589 4,532 4,515 4,615
61 4,719 4,657 4,639 4,744
62 4,856 4,790 4,770 4,882
63 5,002 4,932 4,910 5,028
64 5,159 5,083 5,060 5,184
65 5,326 5,245 5,220 5,352
66 5,506 5,419 5,391 5,531
67 5,700 5,604 5,575 5,723
68 5,910 5,804 5,772 5,931
69 6,135 6,021 5,985 6,154
70 6,378 6,257 6,215 6,395
71 6,378 6,513 6,466 6,655

* Valore percentuale

Dal coefficiente di trasformazione dipende così l’importo della pensione che si andrà a percepire: si tratta quindi di un elemento fondamentale che tuttavia secondo l’Inps dovrebbe essere rivisto e differenziato per categorie.

Perché i coefficienti di trasformazione rappresentano uno squilibrio che va corretto

Come riportato dall’Inps, per quanto riguarda le speranze di vita è possibile fare un differenziazione per categorie. Ad esempio tra le diverse gestioni previdenziali: se infatti nella Gestione Inpdai (ex dirigenti) o nel Fondo Volo (ex piloti o personale di volo come hostess e stewart) la speranza di vita dopo la pensione è di 19,7 anni, nel più generico fondo dei lavoratori dipendenti le aspettative si riducono scendendo a 17,6 anni.

Più genericamente l’Inps ha rilevato che le aspettative di vita si riducono quanto più il reddito è basso. Se consideriamo cinque fasce di reddito, noteremo infatti che coloro che si trovano nella fascia più bassa vivono in media 5 anni in meno rispetto a chi invece si trova nella fascia di reddito più alta.

Perché i coefficienti di trasformazione vanno corretti

Non è giusto quindi prendere in considerazione un valore medio delle speranze di vita per determinare i coefficienti di trasformazione: in questo modo si va a svantaggiare chi vive meno, premiando invece chi vive di più.

E il paradosso è che a vivere di più sono i più ricchi, godendo quindi di una pensione elevata per più anni rispetto a chi invece deve accontentarsi di un assegno più basso.

A tal proposito, l’Inps ritiene che non tener conto che i meno abbienti hanno una speranza di vita inferiore alla media rappresenta una problematica dal punto di vista dell’equità e della solidarietà, ponendo così l’attenzione sul governo che potrebbe valutare di effettuare una correzione con la legge di Bilancio.

Ci sono possibilità che il sistema contributivo venga corretto?

Quello lamentato dall’Inps è un problema che più volte è stato lamentato dai sindacati, i quali proprio per questa ragione hanno chiesto più volte di bloccare l’adeguamento dei coefficienti di trasformazione con le aspettative di vita.

D’altronde, esclusa la parentesi dell’ultimo biennio - che ha rappresentato un’eccezione causata da un evento straordinario come il Covid - tendenzialmente le speranze di vita aumentano riducendo così i coefficienti di trasformazione e rendendo il sistema di calcolo contributivo sempre più penalizzante.

Il report dell’Inps potrebbe quindi rappresentare un argomentazione di supporto alla richiesta delle parti sociali, con il governo che proprio per questo motivo potrebbe decidere di bloccare l’adeguamento perlomeno per le fasce di reddito più deboli per le quali, come visto sopra, le speranze di vita sono più basse rispetto a chi gode di un reddito - e di conseguenza di una pensione - maggiore.

Sarebbe più complicato, invece, effettuare una distinzione per fasce di reddito, ad esempio riconoscendo a chi guadagna meno dei coefficienti di rivalutazione più generosi: nello stesso report dell’Inps, infatti, ci viene fatto notare come la differenza di reddito non è l’unico fattore a incidere sulle speranze di vita, visto che c’è anche il genere (le donne tendono a vivere più degli uomini) come pure il territorio dove si vive, da considerare.

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