Pensioni: cosa non farà Mario Draghi

Antonio Cosenza

21 Febbraio 2021 - 19:56

Pensioni: Mario Draghi non confermerà Quota 100 e non ci sarà l’estensione di Quota 41. Non per questo, però, bisogna pensare ad una riforma da “lacrime e sangue”.

Pensioni: cosa non farà Mario Draghi

Sulle pensioni ci sono ancora molte incertezze: per Mario Draghi, e per il nuovo Ministro del Lavoro Andrea Orlando, non sarà semplice decidere cosa fare per evitare lo scalone di cinque anni che si verrà a creare al termine di Quota 100.

In questi giorni si stanno facendo diverse ipotesi su quello che farà Mario Draghi sulle pensioni: si parla della possibilità di un Testo Unico, come pure di una Quota 102 con penalizzazioni. Impostare una riforma delle pensioni rispettando i vincoli imposti dall’Unione Europea, però, non sarà una sfida facile; per questo motivo non è possibile rispondere oggi alla domanda su cosa verrà fatto sul fronte previdenziale.

Tuttavia, possiamo vedere cosa di certo non farà Draghi, smentendo alcune voci circolate in queste settimane.

Pensioni: Mario Draghi non rinnoverà Quota 100

Matteo Salvini ci ha provato a suggerire un rinnovo di Quota 100, in scadenza il 31 dicembre 2021. Lo ha fatto parlando persino di rinnovo a costo zero, non spiegando però come una misura che in tre anni ha comportato un investimento di 20 miliardi di euro possa d’improvviso diventare “gratuita”.

Ebbene, una conferma di Quota 100, anche se solo per un anno, non è in programma. Da tempo l’Unione Europea ci chiede di cancellare Quota 100 e adesso c’è anche il fattore Recovery Fund da considerare: per aver accesso alle risorse, infatti, l’Italia dovrà spiegare come intende risolvere “lo squilibrio eccessivo” nei conti.

E per farlo bisognerà ovviamente mettere mano al sistema previdenziale, eliminando tutte quelle misure che negli anni hanno contribuito ad innalzare la spesa pensionistica. Tra queste c’è Quota 100 e la “fortuna” è che la scadenza è già prevista dalla legge. E non sarà di certo Mario Draghi, particolarmente incline al rispetto delle indicazioni che arrivano dall’UE, a decidere di prorogarla oltre il termine.

Pensioni: con Mario Draghi non ci sarà Quota 41 per tutti

Per lo stesso motivo non ci sarà neppure l’estensione di Quota 41 per tutti. Da tempo, infatti, c’è chi chiede che possa essere estesa a tutti i lavoratori (non solo quindi ai precoci che rientrano in una delle categorie che necessita di una maggior tutela) la possibilità di accedere alla pensione indipendentemente dall’età una volta raggiunti i 41 anni di contribuzione.

Una misura che tuttavia avrebbe un costo persino superiore a quello di Quota 100. Impossibile, quindi, che questa possa trovare spazio nel progetto di riforma delle pensioni firmato Governo Draghi.

Pensioni: Mario Draghi non taglierà gli assegni

Altra voce che vogliamo smentire è quella per cui il Governo Draghi sarà autore di una riforma “lacrime e sangue” come quella firmata da Elsa Fornero nel 2011. C’è chi ha parlato di taglio degli assegni vista la crisi economica che stiamo attraversando: niente di più falso, non c’è alcun rischio per le vostre pensioni.

Semmai potrebbe esserci una revisione del meccanismo di rivalutazione delle pensioni, richiesto da tempo dalle parti sociali, anche perché quello attuale è in scadenza.

Pensioni: Mario Draghi non aumenterà l’età pensionabile

Quanto appena detto vale anche per l’età pensionabile. Non è in programma una riforma con la quale verrà ritardato l’accesso alla pensione: al massimo il Governo Draghi darà - su indicazione dell’Unione Europea - piena attuazione della Legge Fornero e questo significa che non ci saranno altre misure di flessibilità come Quota 100, a meno che queste non prevedano delle penalizzazioni in uscita facendo quindi gravare il costo dell’anticipo sul lavoratore stesso.

Ma per il momento, almeno fino al 1° gennaio 2023 quando sarà in programma un adeguamento dell’età pensionabile con le aspettative di vita, i requisiti per la pensione resteranno gli stessi.

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