Pensioni: il grande flop di Quota 100. I dati aggiornati confermano il declino

Teresa Maddonni

13/08/2020

Pensioni: i dati aggiornati al primo semestre 2020 confermano ancora una volta il già annunciato grande flop di Quota 100. Ci sarà un’inversione di tendenza?

Pensioni: il grande flop di Quota 100. I dati aggiornati confermano il declino

Pensioni: il grande flop di Quota 100 ancora una volta lo confermano i dati aggiornati sulle uscite anticipate. Un declino senza precedenti per l’anticipo delle pensioni fortemente voluto dalla Lega del primo governo Conte.

Non solo Quota 100 perché dai dati elaborati dal Sole24Ore si evince che anche il ricorso all’altra misura per la pensione anticipata, Opzione donna, è in calo cui si aggiunge anche Ape sociale per la quale la seconda finestra per fare domanda si è chiusa lo scorso 15 luglio.

Sono meno di un terzo le domande per Quota 100 presentate quest’anno per andare prima in pensione rispetto al 2019 con i dati a giugno 2020. Vediamo nel dettaglio perché Quota 100 si dimostra ancora una volta un flop nel mondo delle pensioni anticipate.

Pensioni: flop Quota 100 secondo i dati aggiornati

Per le pensioni si dimostra ancora una volta la poca attrattività di Quota 100 con i dati aggiornati elaborati dal giornale di Confindustria. Dall’inizio del 2020 e fino a giugno le domande presentate all’INPS per accedere alla pensione con Quota 100 sono state 47.810, meno di un terzo di quelle del 2019 come abbiamo anticipato.

La misura voluta tanto dalla Lega non sembra attrarre più di tanto i futuri pensionati, molto probabilmente per la perdita inevitabile sull’assegno finale. Per andare in pensione anticipata con Quota 100 bisogna avere 62 anni di età e 38 di contributi.

Il calo di richieste di pensioni anticipate lo registra anche un’altra misura quale Opzione donna per le lavoratrici che vogliano congedarsi prima dal lavoro. Anche in questo caso si determina una riduzione sull’assegno finale.

Opzione donna prevede l’uscita a 58 anni di età (59 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi, ma non conviene molto per il taglio finale sulla pensione. Per la pensione anticipata con Opzione donna le domande nei primi sei mesi 2020 sono state presentate da 8.842 persone. Sulla base di questi dati le pensioni in anticipo alla fine dell’anno potrebbero essere molto al di sotto di quanto prospettato nonostante l’emergenza COVID-19.

Pensioni: su Quota 100 possibile inversione di tendenza

Per le pensioni, e in particolare sull’anticipo con Quota 100 e il calo delle domande, il quotidiano economico riporta quanto previsto da Itinerari previdenziali circa una possibile inversione di tendenza verso la fine dell’anno proprio in relazione all’emergenza epidemiologica.

Quota 100, ed è quello che da tempo si prospetta anche se al momento non si è avverato, potrebbe essere concepito come una sorta di ammortizzatore sociale.

CGIL dal canto suo prospetta invece comunque il calo del ricorso a Quota 100 sperando tuttavia in un risparmio sulla spesa previdenziale che potrebbe essere utilizzato per altre misure venture di flessibilità in materia di pensioni.

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