Pensioni, il presidente dell’Inps dà un annuncio inaspettato: si sta lavorando a un’applicazione interamente riservata alle pensioni. Ecco a cosa servirà.
Anche le pensioni avranno una loro app dedicata, utile tanto ai lavoratori quanto a chi in pensione già c’è. A rilanciare questa proposta è Gabriele Fava, nuovo presidente dell’Inps, che in un’intervista rilasciata a Repubblica ha spiegato i piani futuri dell’Istituto per quanto riguarda le pensioni, soffermandosi su una novità che potrebbe cambiare notevolmente il modo in cui ci si approccia alla pensione, presente e futura.
Oggi esistono diversi servizi dedicati alle pensioni sul sito dell’Inps, alcuni dei quali accessibili direttamente dall’area personale. Il nuovo presidente dell’Istituto, però, ritiene che sia arrivato il momento di offrire al contribuente un servizio migliorato e interamente dedicato alle pensioni, prendendo come modello le applicazioni realizzate dalle banche dove il cliente ha pieno controllo dei propri soldi e investimenti.
Non più, quindi, servizi all’interno dell’applicazione MyInps, ma un vero e proprio strumento riservato alle pensioni con una serie di funzioni dedicate: dal controllo dell’ultimo cedolino per chi già la prende, alle proiezioni riguardanti la data di accesso per chi invece è ancora nel mercato del lavoro. E soprattutto, un controllo in tempo reale dei contributi versati.
La nuova app sulle pensioni cambierà tutto
Come spiegato dal presidente Inps Gabriele Fava, l’obiettivo è quello di offrire al contribuente un maggior controllo, nonché consapevolezza, del proprio stato pensionistico.
La nuova applicazione sarebbe quindi riservata a tutti i cittadini. L’esperienza lato utente sarà come quella offerta dalle banche ai propri clienti:
“Con grande semplicità e facilità anche di navigazione io entro nella mia app della banca e vedo il mio conto corrente e i miei investimenti, così dovrò avere questa app che mi consentirà di vedere il mio stato pensionistico subito, facilmente ed eventualmente con ulteriori gradi di affinamento, di perfezionamento, anche con simulazione della mia posizione pensionistica”.
Non tanto differente quindi da quello che già si può fare dall’area personale MyInps quindi, dove ricordiamo è presente il simulatore “La mia pensione” dove in base al numero di contributi previdenziali versati e tenendo conto delle regole di accesso alla pensione viene restituita una stima riguardante la data in cui avverrà il collocamento in quiescenza.
Tuttavia, se oggi questi servizi possono sembrare ancora troppo complessi da utilizzare, con la nuova applicazione delle pensioni tutto dovrebbe cambiare: avere un’applicazione riservata dovrebbe rendere maggiormente accessibili queste informazioni, con il lavoratore che ad esempio può scoprire in tempo reale quali sono i contributi a lui versati (potendo quindi controllare che il datore di lavoro stia adempiendo al proprio dovere).
Quando arriva la nuova applicazione dell’Inps?
Per il momento non è ancora chiaro quando l’Inps metterà in funzione la nuova applicazione dedicata alle pensioni, presenti e future, quel che è certo è l’intenzione del presidente Fava di “arrivare velocemente a dare questo risultato”.
“Ci daremo una tabella di marcia”, ha spiegato, “vogliamo condividere questo progetto con tutta la tecnostruttura”.
È destinato a continuare quindi il percorso di digitalizzazione iniziato dall’Inps, favorito dalle risorse arrivate con il Pnrr, che in questi mesi ha reso sempre più accessibili i propri servizi permettendo ai cittadini di compiere agevolmente azioni come l’invio di una domanda per qualche bonus o agevolazione, come pure per la pensione stessa, come anche controllare lo stato di una pratica o essere informato su quanti sono i contributi versati.
Un progetto che potrebbe portare alla nascita di un’applicazione anche per smart Tv, con le stesse funzioni di quella per smartphone, così da permettere il controllo dello stato pensionistico direttamente dal divano di casa.
L’intenzione dell’Inps è quella di abbattere qualsiasi barriera che c’è tra il cittadino e le informazioni in possesso dell’Istituto, rendendole facilmente (e immediatamente) accessibili e fruibili da chiunque, anche da chi ha poca dimestichezza con tablet, smartphone e altri apparecchi. La rivoluzione digitale è iniziata ed è destinata a continuare.
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