Pensioni, quale riforma aspettarsi? Parla (finalmente) Giorgia Meloni

Simone Micocci

31 Maggio 2023 - 11:30

Riforma delle pensioni, parla Giorgia Meloni: bisogna assicurare sostenibilità al sistema per scongiurare una bomba sociale. Ci sarà un tavolo sugli anticipi, ma solo al termine di una fase di studio.

Pensioni, quale riforma aspettarsi? Parla (finalmente) Giorgia Meloni

Giorgia Meloni torna a parlare di pensioni e lo fa durante l’incontro con i sindacati programmato a Palazzo Chigi nella giornata del 30 maggio. L’ultima volta che la presidente del Consiglio si era espressa sul tema era stato durante il discorso di insediamento alle Camere, quando pose l’attenzione sulla necessità di una riforma che guardi al lungo periodo per tutelare i pensionati di domani, i quali rischiano di andare in pensione con assegni molto bassi e sempre più tardi a causa di alcuni strumenti introdotti dalla legge Fornero del 2011.

Un tema sul quale nei giorni scorsi è tornato Pasquale Tridico, presidente dell’Inps uscente, il quale ha spiegato che alla luce dello stato attuale del mercato del lavoro, e se si aggiungono le regole di calcolo previste dal regime contributivo, il rischio è che in futuro le pensioni saranno molto basse.

Sull’importanza di una riforma che introduca interventi di lungo periodo Meloni ne ha parlato anche ai sindacati, confermando di temere cosa potrebbe succedere in futuro laddove non si intervenga già da oggi. La presidente del Consiglio, nello svelare i suoi piani, ha infatti utilizzato un termine molto forte a riguardo: “bomba sociale”.

Riforma delle pensioni, prima l’analisi del sistema

Giorgia Meloni ha rivendicato la sua decisione di istituire - dal 23 marzo scorso - un Osservatorio sulla spesa previdenziale presso il ministero del Lavoro, utile per “mappare la spesa e per valutare gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale”.

D’altronde, prima di intervenire bisogna conoscere e a oggi ci sono molti aspetti del sistema pensionistico che sono ancora ignoti. Uno su tutti la suddivisione della spesa pensionistica da quella assistenziale, poiché vengono analizzate insieme quando invece sarebbe più opportuno farlo separatamente. Solo sapendo quanto effettivamente ci costano le sole pensioni di tipo previdenziale, infatti, si potrà capire quanto spazio c’è per un intervento di riforma delle attuali regole.

Di tale possibilità se ne discuterà nell’osservatorio, in una prima fase di analisi propedeutica alla riforma. Come spiegato da Meloni ai sindacati, infatti prima di proseguire con un “confronto complessivo sul tema” bisognerà partire dal completare il lavoro di studio di cui sono stati incaricati i tavoli tecnici, così che si possa arrivare “a soluzioni migliori in una materia molto complessa”.

Rischio bomba sociale

Come anticipato, quello delle pensioni future è un tema molto caro alla presidente del Consiglio, tanto da averlo citato anche nel discorso di insediamento alle Camere. Come più volte spiegato da noi di Money.it, infatti, la legge Fornero penalizza più i giovani che coloro che sono ormai prossimi alla pensione: è chi ha iniziato a lavorare da poco, spesso con stipendi molto bassi, infatti, che rischia di arrivare a ridosso della pensione con un montante contributivo inadeguato, tanto da assicurarsi una pensione insufficiente per vivere.

A tal proposito, la prima cosa da fare è assicurarsi che il sistema pensionistico tenga anche negli anni a venire, altrimenti il rischio di una “bomba sociale” è concreto. A tal proposito Giorgia Meloni ha svelato che al termine della fase di studio, e dopo l’istituzione di un tavolo di confronto sul tema degli anticipi, ce ne sarà un secondo dove si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, “con particolare riguardo alle pensioni future”.

Cosa ci dicono le parole di Meloni

Il fatto che prima di iniziare un confronto concreto sulla riforma sia necessario completare la fase di studio potrebbe non essere positivo per coloro che sperano in una riforma delle pensioni in vigore nel 2024.

D’altronde, come più volte abbiamo sottolineato, un eventuale accordo per la riforma delle pensioni dovrebbe arrivare entro settembre, così da poter stanziare le risorse necessarie con la nota di aggiornamento al Def, visto che al momento nel Documento approvato lo scorso aprile non ne viene fatta menzione.

Vero che Meloni ha assicurato che il primo tavolo che verrà istituito sarà quello sugli anticipi, nel quale probabilmente si discuterà di Quota 41 per tutti, ma i tempi al momento sono ristretti ed è complicato che questo primo step venga completato in tempo. Salgono quindi le quotazioni di una proroga di Quota 103 per il prossimo anno, così da avere più tempo per discutere di una riforma che affronti - e risolva - tutti i problemi sul tavolo.

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