Pensioni, quanti soldi servono per cancellare la Fornero e quanti ce ne sono

Simone Micocci

30/07/2024

Cancellare la legge Fornero è possibile? Sicuramente non con la prossima manovra finanziaria.

Pensioni, quanti soldi servono per cancellare la Fornero e quanti ce ne sono

Nonostante le notizie in merito alle difficoltà che il governo troverà nei lavori sulla legge di Bilancio 2025, viste le poche risorse a disposizione, c’è ancora chi spera che si possa arrivare, se non il prossimo anno in quello successivo, alla cancellazione della legge Fornero.

Una legge che - come abbiamo già avuto modo di spiegare - ha contribuito ad aumentare l’età pensionabile, regolamentando l’accesso alle attuali opzioni di pensionamento come pensione di vecchiaia e pensione anticipata, e disponendo che ogni due anni debba esserci l’adeguamento con le speranze di vita (con conseguente aumento).

Probabilmente stiamo parlando di una delle riforme più impopolari della storia della seconda Repubblica, per quanto va sottolineato che si è trattato di un atto necessario per salvaguardare i conti pubblici e garantire la sostenibilità del sistema pensionistico.

D’altronde, la situazione demografica - con un brusco calo delle nascite e un rapporto tra pensionati e lavoratori che in futuro si assottiglierà sempre di più fino ad arrivare a 1:1 - richiede l’attuazione di norme più severe per evitare che il costo da sostenere sulle pensioni diventi insostenibile. La legge Fornero ha di certo aiutato a mettere in sicurezza i conti pubblici: basti pensare che ancora oggi la sostenibilità delle pensioni è un tema di preoccupazione nonostante la riforma del 2011 abbia garantito un risparmio di 80 miliardi di euro.

Alla luce di queste considerazioni, quanti soldi servirebbero per cancellare la Fornero e introdurre regole meno severe per il pensionamento? Troppi, solo qualche correttivo sembra essere economicamente sostenibile.

Quanto serve per cancellare la legge Fornero

La legge Fornero garantirà un risparmio considerevole anche nei prossimi anni: si stima che nel 2030 sarà circa lo 0,80% del Pil, con la curva che poi potrebbe azzerarsi nel 2045.

Si tratta di cifre nell’ordine dei 20-30 miliardi di euro, talmente importanti che dovrebbero essere sufficienti per spegnere sul nascere qualsiasi proposta di cancellazione della riforma del 2011, specialmente se si tiene conto che anche i governi esteri stanno andando in direzione di un incremento dell’età pensionabile.

Cancellare la riforma Fornero oggi significherebbe depotenziare l’intero impianto vanificando i sacrifici fatti in questi ultimi 13 anni.

Quanti soldi ci sono nella prossima legge di Bilancio

Secondo le stime, per quanto un dato certo possa arrivare solamente dopo l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def in programma a settembre, il governo avrà a disposizione per la legge di Bilancio circa 25 miliardi di euro.

Molto pochi, specialmente se si considera che 10 miliardi sono già destinati alla conferma del taglio del cuneo fiscale, con l’aggiunta poi di circa 13 miliardi per la correzione del deficit come richiesto dal Patto di stabilità Ue.

A questo punto immaginare una cancellazione della riforma Fornero nella legge di Bilancio 2025 non è assolutamente possibile, ma sarà complicato anche una revisione parziale della stessa. Ad esempio, da anni la Lega punta su Quota 41 per tutti così da poter dire di aver rivisto perlomeno i requisiti di accesso alla pensione anticipata, in quanto con questa misura si potrebbe andare in pensione con 41 anni di contributi piuttosto che 42 anni e 10 mesi com’è oggi.

Una misura che da sola costerebbe tra i 4 e i 5 miliardi di euro l’anno, con picchi fino a 9 miliardi di euro. Un costo insostenibile che il governo punta a ridurre introducendo un ricalcolo contributivo per chi sceglie di anticipare l’accesso alla pensione, un po’ come già fatto per Quota 103.

Ma anche in tal caso non è detto che Quota 41 diventi sostenibile, fermo restando che comunque non rappresenterebbe il superamento della legge Fornero in quanto meno conveniente della pensione anticipata (che non prevedendo il ricalcolo contributivo in uscita garantisce un assegno più alto).

Con le risorse attuali, quindi, né un superamento parziale né ovviamente totale della legge Fornero può essere argomento di discussione, come tra l’altro spiegato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il quale ha già fatto presenti le difficoltà di una riforma visto lo stato dei conti pubblici.

Anzi, a rischio sembra essere persino la conferma di Quota 103. Piuttosto, quindi, sembra che bisognerà preoccuparsi per un ritorno integrale della Fornero. Mai come in questo momento, quindi, è importante pianificare al meglio gli ultimi anni di lavoro così da poter andare in pensione il prima possibile. Per informazioni su come fare puoi iscriverti al corso di Money.it.

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