Pensioni, quanto guadagna in più chi ci va dopo i 67 anni? Le tabelle

Simone Micocci

13 Settembre 2024 - 09:55

Il governo valuta la possibilità di estendere la possibilità di andare in pensione dopo i 67 anni. Ma quali sarebbero i vantaggi per i lavoratori? Ecco delle tabelle che ci danno una risposta.

 Pensioni, quanto guadagna in più chi ci va dopo i 67 anni? Le tabelle

Generalmente la maggior parte di coloro che vanno in pensione lo fanno al compimento dei 67 anni di età, requisito richiesto dalla pensione di vecchiaia.

Un limite che il governo vorrebbe porre come derogabile, lasciando la possibilità - specialmente nella Pubblica amministrazione - di rinviare la pensione dopo i 67 anni. “Una flessibilità in uscita in termini di ampliamento del percorso lavorativo si può fare”, ha annunciato la ministra al Lavoro Marina Calderone rispondendo alle domande sulla legge di Bilancio 2025, precisando però che sarà possibile solo “su base volontaria”.

Non bisogna quindi pensare a un peggioramento delle regole per l’accesso alla pensione di vecchiaia; diverso invece il discorso per quel che riguarda la pensione anticipata, per le quali si vocifera della possibilità di allungare i termini della finestra mobile, obbligando così alcuni lavoratori a rimandare il pensionamento nel 2026 nonostante ne maturino i requisiti nel corso del prossimo anno.

Ma concentriamoci sulla pensione di vecchiaia e sulla possibilità che possa esserci la possibilità di restare al lavoro anche dopo i 67 anni. Per quale motivo un lavoratore potrebbe essere spinto ad accettare? Abbiamo più volte detto che, specialmente con l’introduzione del sistema contributivo (di cui potete approfondire le regole nel nostro corso dedicato alla pianificazione della pensione), il calcolo della pensione beneficia del rinvio del pensionamento.

Lavorare ancora per qualche anno garantisce una pensione di importo maggiore: scopriamo di quanto a seconda dello stipendio percepito nonché di qual è l’età in cui si decide di andare in pensione.

I vantaggi di lavorare anche dopo i 67 anni

La proposta del governo nasce perlopiù per permettere alla Pubblica Amministrazione di disporre per più anni di quei lavoratori specializzati in determinati ambiti, strategici per il buon funzionamento della macchina burocratica, che è complicato reperire dai concorsi.

Resta da capire, però, come questa possibilità possa avvantaggiare il lavoratore. Intanto va detto che solitamente la pensione non riesce a raggiungere l’importo dell’ultimo stipendio: quindi ritardare il collocamento in quiescenza permette di assicurarsi un’entrata maggiore per più tempo.

Dopodiché, lavorare per più anni assicura una pensione più alta, per due ragioni: da una parte perché si continuano a versare contributi che vanno ad accrescere il montante contributivo e dall’altra perché il coefficiente che viene utilizzato per trasformarlo in pensione diventa più vantaggioso.

Nel dettaglio, oggi sul montante contributivo di chi va in pensione a 67 anni viene applicato un coefficiente di trasformazione pari al 5,723%. Per chi ci va a 68 anni, invece, è pari al 5,931%, 6,154% a 69 anni e 6,395% a 70. Un meccanismo che di fatto è stato previsto proprio allo scopo di incentivare le persone ad andare in pensione più tardi, allo scopo di garantire maggiore sostenibilità al sistema pensionistico.

Quanto guadagna in più chi va in pensione dopo i 67 anni?

Detto questo, possiamo fare alcune simulazioni rispetto a quanto si guadagna in più sulla pensione nel caso di pensionamento dopo i 67 anni. Il calcolo, come visto sopra, dipende da due fattori: da una parte l’età in cui effettivamente si va in pensione, così da capire per quanti anni ancora si versano contributi e quale sarà il coefficiente contributivo applicato, e dall’altra qual è lo stipendio percepito, fattore determinante per capire l’ammontare dei contributi dovuti all’Inps.

A tal proposito, ecco delle tabelle che ci danno delle indicazioni a riguardo, mettendo in risalto qual è il guadagno annuo nel caso in cui l’accesso alla pensione venga ritardato di uno, due o tre anni.

Pensione a 68 anni

Guadagno annuo Contributi versati in un altro anno Aumento annuo della pensione
20.000 € 6.600 € 391,45 €
25.000 € 8.250 € 489,33 €
30.000 € 9.900 € 587,32 €
35.000 € 11.550 € 685,20 €
40.000 € 13.200 € 783,09 €
45.000 € 14.850 € 880,97 €
50.000 € 16.500 € 978,86 €
55.000 € 18.150 € 1.076,74 €
60.000 € 19.800 € 1.174,63 €

Pensione a 69 anni

Guadagno annuo Contributi versati in due anni Aumento annuo della pensione
20.000 € 13.200 € 811,37 €
25.000 € 16.500 € 1.015,17 €
30.000 € 19.800 € 1.218,97 €
35.000 € 23.100 € 1.422,77 €
40.000 € 26.400 € 1.626,58 €
45.000 € 29.700 € 1.830,38 €
50.000 € 33.000 € 2.034,18 €
55.000 € 36.300 € 2.237,98 €
60.000 € 39.600 € 2.441,78 €

Pensione a 70 anni

Guadagno annuo Contributi versati in tre anni Aumento annuo della pensione
20.000 € 19.800 € 1.266,21 €
25.000 € 24.750 € 1.583,91 €
30.000 € 29.700 € 1.901,61 €
35.000 € 34.650 € 2.219,30 €
40.000 € 39.600 € 2.537,00 €
45.000 € 44.550 € 2.854,70 €
50.000 € 49.500 € 3.172,39 €
55.000 € 54.450 € 3.490,09 €
60.000 € 59.400 € 3.807,79 €

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