Pensioni: la riforma Fornero era necessaria (ed ha centrato l’obiettivo)

Antonio Cosenza

15/02/2021

Dieci anni dopo è arrivato il momento di trarre un bilancio della riforma Fornero: ha funzionato? Ecco qual è l’obiettivo raggiunto.

Pensioni: la riforma Fornero era necessaria (ed ha centrato l’obiettivo)

La riforma pensioni Monti-Fornero viene spesso ricordata in maniera negativa, specialmente da coloro che a causa delle nuove regole introdotte dal 1° gennaio 2012 hanno dovuto ritardare di diversi anni la data del pensionamento.

Basti pensare che sono 150 mila gli esodati lasciati in eredità dalla riforma delle pensioni attuata dall’allora Governo Monti e che solo con la Legge di Bilancio 2021, nella quale viene prevista la nona salvaguardia per gli ultimi 2.400 esodati, questo problema può dirsi definitivamente risolto.

Va detto, però, che la una riforma oltre ad essere necessaria ha avuto anche un impatto positivo, specialmente sul mercato del lavoro. Necessaria in quanto in quel momento l’Italia stava attraversando una delle crisi economiche più dure della sua storia e senza la riforma Fornero sarebbe stato persino difficile - come dichiarato dalla stessa autrice - “provvedere al pagamento delle pensioni”.

Ma gli effetti positivi non si fermano qui: come riportato da un recente studio (“Working horizon and labour supply: the effect of raising the full retirement age on middle-age individual”) realizzato da due giovani economiste della Banca d’Italia - Francesca Carta e Marta De Philippis - dopo dieci anni si notano gli effetti positivi che questa riforma ha avuto sul piano sociale ed economico, specialmente se si guarda ai dati riguardanti le donne.

Con la riforma Fornero più donne nel mercato del lavoro

Come emerge dallo studio sopra citato, la riforma Fornero ha avuto il merito di rafforzare il tasso di partecipazione di quei soggetti che hanno visto allungarsi il loro percorso verso la pensione.

Allungando l’orizzonte di vita lavorativa, sono state molte più donne, ad esempio, ad entrare nel mercato del lavoro. Nel dettaglio, secondo lo studio sono circa 200 mila donne in più ad essere risultate attive.

In particolare, secondo lo studio, circa un terzo dell’incremento del tasso di partecipazione del mercato del lavoro che si è determinato tra il 2010 e il 2014 per le donne nella fascia di età 15-64 è merito della riforma Fornero. Questo vuol dire che senza la riforma delle pensioni firmata nel 2011 non ci sarebbero state tutte quelle donne mobilitate per entrare nel mercato del lavoro.

Con la riforma Fornero maggiore impegno lavorativo delle famiglie

Ci ricordiamo della riforma Fornero per aver spostato in avanti di circa quattro anni la data del pensionamento.

Tuttavia, forse è arrivato il momento di rivalutare quanto fatto dall’allora Governo Monti. Perché oltre ad aver spinto sempre più donne nel mercato del lavoro, questa ha anche indotto scelte famigliari di maggiore impegno lavorativo, dove spesso anche il marito ha scelto di posticipare la data del pensionamento qualora la moglie abbia deciso a sua volta di trovare un nuovo impiego o comunque di mantenere quello che già aveva.

D’altronde, obiettivo della riforma Fornero era proprio questo: allungare la vita lavorativa così da garantire maggiori entrate contributive e una minore spesa previdenziale. Obiettivo che è stato assolutamente centrato, come dimostrano i dati raccolti da Banca d’Italia con l’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane, che ha preso in esame un campione di 8 mila nucleo familiari con 20 mila individui interessati.

Questi dati ci dicono, ad esempio che per ogni anno di allungamento della vita lavorativa si innesca un aumento della partecipazione del mercato del lavoro pari al 3,3% per le donne in età compresa tra i 55 e i 59 anni, dell’1,5% tra i 50 e i 54 anni e dell’1% tra i 45 e i 50 anni. Un’analisi che - come sottolinea Il Sole 24 Ore - “dimostra che le riforma Fornero sia riuscita a rafforzare l’equilibrio generale e la tenuta di un mercato del lavoro rispetto al rischio longevità”.

Pensioni: la riforma Fornero ha centrato l’obiettivo

Insomma, dal punto di vista dei lavoratori è stata ovviamente vista in maniera negativa in quanto li ha costretti a restare a lavoro per più tempo ritardando il tanto atteso accesso alla pensione.

Ma non bisogna dimenticare che era la situazione del momento a richiederlo, in quanto il sistema pensionistico rischiava il collasso se non si interveniva al più presto. Serviva la Legge Fornero per dare sostenibilità al sistema pensionistico e l’obiettivo - a dieci anni di distanza - può dirsi assolutamente raggiunto.

Argomenti

Iscriviti a Money.it