I recenti dati economici riguardanti l’Italia preoccupano gli investitori ma l’indice Ftse Mib non accenna a una correzione di trend. Cosa aspettarsi?
Crescono le preoccupazioni riguardo lo stato di salute dell’economia italiana .
In Italia, sebbene molti analisti reputino l’inizio di una recessione tecnica poco probabile, pesa il debito e alcuni economisti si mostrano scettici riguardo la capacità del Paese di riuscire a generare una crescita economica sufficiente. Nel frattempo, il Ftse Mib non sembra affatto intenzionato a correggere il proprio andamento rialzista.
Italia: crescono le preoccupazioni dopo gli ultimi dati economici
L’Eurozona ha registrato una crescita positiva del PIL negli ultimi tre mesi del 2022, riuscendo a evitare i rischi di una tanto temuta recessione. Su base annua la crescita ammonta all’1,9%, al di sopra delle aspettative. La pressione energetica e l’aumento dei tassi di interesse però hanno inciso in maniera particolarmente evidente sull’economia tedesca ed italiana. Entrambi i Paesi hanno registrato tassi di crescita negativi preoccupando gli economisti riguardo la possibilità che Italia e Germania siano destinate ad affrontare una recessione tecnica.
La causa principale è da riscontrare nelle conseguenze della guerra in Ucraina , la quale ha impattato negativamente sui risparmi dei Paesi frenando la loro crescita economica. Nello specifico, l’Italia interrompe il record di trimestri consecutivi di crescita e registra una leggere decrescita. Sebbene secondo la maggioranza degli analisti l’Italia dovrebbe riuscire ad evitare la recessione nel 2023, il problema del debito pubblico non è affatto da sottovalutare. Per garantire una riduzione pressoché costante del debito italiano, infatti, dovrebbe verificarsi una crescita economica tendenzialmente superiore all’1%. Ma le prospettive non sono così rosee.
Cosa aspettarsi dall’indice Ftse Mib?
Le borse europee si mostrano complessivamente in calo, intimorite dalle possibili conseguenze derivanti da un ulteriore aumento dei tassi d’interesse. Per il Ftse Mib la situazione cambia: le straordinarie performance positive dei titoli bancari stanno spingendo in alto il prezzo dell’indice azionario di riferimento.
In termini di capitalizzazione, il comparto bancario rappresenta infatti una buona parte della struttura del Ftse Mib. UniCredit è fra i titoli bancari più capitalizzati che hanno guidato la crescita dell’indice italiano: rispetto ai minimi di luglio 2022, UCG ha registrato una performance maggiore del 100%, sovraperformando decisamente il benchmark di riferimento e lo stesso Ftse Mib.
Da un punto di vista tecnico, dopo aver superato lo scoglio dei 25.000 punti, l’indice ha intrapreso un percorso rialzista in direzione dei propri massimi posti sulla soglia dei 28.000 punti seguendo un trend ben delineato dalla media mobile semplice a 21 periodi su timeframe giornaliero. È plausibile quindi aspettarsi una correzione dell’indice nel momento in cui anche il prezzo dei titoli bancari inizierà a correggere.
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