Il celebre giornalista che ha rivelato al mondo lo scandalo Watergate ritiene inefficace la risposta di Trump alla pandemia di coronavirus, e lo esorta: “Di’ la verità alle persone”
Bob Woodward non usa certo giri di parole nel dire la sua sul Presidente Donald Trump e la gestione della pandemia di coronavirus.
Per il celebre giornalista - che ha rivelato al mondo lo scandalo Watergate e vinto due volte il Premio Pulitzer - al tycoon manca una vera strategia nazionale di risposta all’emergenza sanitaria, che riunisca la popolazione degli Stati Uniti per arrestare la diffusione dei contagi.
Una debolezza che tuttavia - prosegue Woodward - sarebbe molto meno grave se Trump ammettesse agli americani la sua difficoltà, e li chiamasse a unirsi per cercare di facilitare la battaglia al virus:
“Di’ alle persone la verità. Se lo farai, loro si uniranno e seguiranno le direttive della leadership”,
ha dichiarato Woodward in un’intervista rilasciata alla CNBC.
Bob Woodward su Trump: “Ha fallito sul coronavirus”
Per molti Bob Woodward ha scritto una parte importante del giornalismo d’inchiesta quando era al Washington Post, contribuendo alla scoperta dello scandalo Watergate.
Ecco perché ogni sua opinione cattura sempre l’interesse dei media. In più, il giornalista ha da poco pubblicato il suo ultimo libro, dedicato proprio alla presidenza Trump, dal titolo «Rage».
Nell’intervista alla CNBC, Woodward ha confrontato la risposta iniziale di Trump all’emergenza coronavirus con il modo in cui l’ex presidente George W. Bush ha risposto agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, che hanno ucciso quasi 3.000 americani:
“Il presidente Bush ha effettivamente tenuto discorsi e comunicato alla popolazione l’intenzione di replicare all’attacco, e di farlo quando l’esecutivo l’avrebbe ritenuto più vantaggioso; così le persone hanno manifestato il loro accordo, il loro appoggio. Anche allora, si trattava della gestione di una pessima notizia, ma le persone non fuggono dalle cattive notizie. Le persone in questo Paese risolvono i problemi”,
ha dichiarato il due volte Premio Pulitzer.
Interpellato circa la presenza o meno di un piano adeguato di risposta alla pandemia da parte dell’esecutivo Trump, ha spiegato con chiarezza che non è mai esistito “nessun piano specifico”.
Ha parlato del Presidente Trump come di una “band individuale”, che agisce solo di istinto ed è molto raro che faccia programmi:
“Trump decide per conto suo, segue gli impulsi. Non ci sono riunioni regolari del Consiglio di sicurezza nazionale o del Consiglio economico: essendo un ’one-man band’, agisce sul momento”.
Il libro di Woodward si basa su un totale di 20 interviste a Trump nel corso degli ultimi mesi, molte delle quali focalizzate sul tentativo del tycoon di sminuire l’allora ancora imminente pandemia.
Gli Stati Uniti registrano più di 6,6 milioni di casi di coronavirus e contano almeno 196mila decessi secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. Oltre ai risvolti sanitari, i danni economici cominciano a mostrarsi significativi, sulla scia di restrizioni commerciali e lockdown.
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