Perché l’inflazione penalizza specialmente le donne: la risposta di Revolut

Claudia Cervi

21/07/2022

L’inflazione record di giugno all’8% penalizza specialmente le donne: il 26% di loro ha subito un impatto consistente sullo stile di vita (rispetto al 18% degli uomini). Ecco la risposta di Revolut.

Perché l’inflazione penalizza specialmente le donne: la risposta di Revolut

L’inflazione alle stelle spinge molti italiani a cercare soluzioni drastiche per tagliare i costi non necessari. L’Istat ha fissato all’8% la crescita dei prezzi al consumo. La spesa per le bollette di luce e gas che i clienti di Revolut hanno pagato nel secondo trimestre 2022 è stata superiore del 13% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Partendo da questi dati, Revolut, la super app finanziaria globale con 20 milioni di clienti nel mondo e oltre 850mila in Italia, ha condotto una ricerca su come gli italiani affrontano l’attuale ondata di inflazione e su come cercano di limitarne l’impatto nella vita di tutti i giorni.

Sconcertanti i risultati elaborati in collaborazione con la società di ricerche Dynata su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1000 individui maggiorenni.

L’inflazione penalizza specialmente le donne

Lo studio mette a nudo una situazione drammatica:

  • il 94% degli italiani intervistati dichiara che l’inflazione impatta - in modo più o meno rilevante - sulla propria vita quotidiana;
  • il 21% afferma di aver apportato grandi o totali cambiamenti al proprio stile di vita, una percentuale che sale al 26% tra le donne (rispetto al 18% degli uomini);
  • il 43% ha subito un impatto parziale sul proprio stile di vita;
  • il 30% ha rilevato un aumento dei costi senza modificare le proprie abitudini;
  • solo il 6% degli italiani non ha notato alcun impatto rilevante (per il momento).

Perché le donne sono penalizzate dall’inflazione?

La ragione va cercata nel «gender gap». Secondo i dati del Global Gender Gap Index, nel 2022 la pandemia, l’emergenza climatica e i conflitti hanno frenato i progressi verso la parità di genere.

I pochi progressi realizzati in Italia si sono arenati, come evidenziato dall’indice elaborato dal World Economic Forum che ci posiziona al 114° posto nella classifica globale per divario salariale tra i sessi (con uno score di 0,567).

Un rapporto dell’Inps di luglio evidenzia allo stesso modo come il gender gap sia presente anche nelle pensioni: le donne, pur rappresentando il 52% del totale (8,3 milioni a fronte di 7,7 milioni di uomini), percepiscono solo il 44% dei redditi pensionistici ovvero 137 miliardi di euro contro i 175 miliardi dei maschi. Questo si traduce in un reddito medio mensile percepito dalle donne inferiore del 37% rispetto a quello degli uomini.

A caccia di rimedi per contrastare l’inflazione

Gli italiani stanno dunque cercando rimedi per contrastare l’inflazione. Tra i più gettonati troviamo:

  • per il 72%, eliminare le spese superflue (a parte quelle per i viaggi, i ristoranti, lo shopping e la palestra);
  • per il 57%, ridurre i consumi di elettricità/gas/acqua ;
  • per il 43%, cercare offerte di cashback e sconti;
  • per il 29%, comprare vestiti sempre più durevoli
  • per il 21%, usare più spesso i mezzi pubblici invece della propria auto;
  • per il 9%, acquistare oggetti usati per contenere le spese.

Le percentuali aumentano se a implementare le contromisure sono le donne. Questo dimostra come le donne, pur essendo più penalizzate dal rialzo dei prezzi, siano più attive nel cercare soluzioni e rimedi per risparmiare.

Conti risparmio e altre soluzioni tecnologiche per mettere da parte il denaro

Oltre al taglio delle spese, gli italiani - ma soprattutto le donne - cercano altre soluzioni per mettere da parte il denaro.

  • il 30% del campione ha aperto un conto di risparmio o un conto separato per accumulare i risparmi. Di questi, il 22% cerca ulteriori metodi per mettere da parte risorse aggiuntive. Le donne sono molto interessate a questo punto, con il 24% delle rispondenti rispetto al 20% degli uomini;
  • 1 italiano su 4 non ha ancora fatto nulla in concreto, ma vorrebbe affrontare la situazione il prima possibile;
  • quasi 1 su 5 non riesce a risparmiare come prima e non sta prendendo alcun provvedimento.

Una fetta del campione si dimostra interessata alle app finanziarie per tenere traccia delle spese e gestirle:

  • il 15% dichiara di utilizzarle;
  • il 28% è interessata a provarle;
  • il 21% è curiosa e potrebbe provarle se i benefici fossero tangibili.

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