Perché la Bce teme ancora uno shock per le banche europee

Violetta Silvestri

10 Ottobre 2023 - 15:46

I timori di instabilità finanziaria in Europa non sono finiti e la Bce continua a osservare i conti delle banche europee. C’è, infatti, il rischio di uno shock a causa del settore immobiliare.

Perché la Bce teme ancora uno shock per le banche europee

La Bce vede ancora motivi di rischio nel settore finanziario e bancario dell’Eurozona.

Proprio per questo, la Banca centrale europea ha chiesto ai periti immobiliari di spiegare le metodologie che utilizzano nelle loro valutazioni, considerando che crescono le preoccupazioni che le banche della regione siano state troppo lente nel ridurre il valore dei prestiti immobiliari commerciali sui loro libri contabili.

Il settore è uno di quelli maggiormente colpiti dall’ondata di tassi alti e rischia di scoppiare, portando instabilità finanziaria proprio a causa dei legami con i bilanci bancari. La Bce ha lanciato più volte l’allarme e ora sta ribadendo il rischio di uno shock per la tenuta degli istituti di credito europei.

La Bce è preoccupata per le banche. Il motivo è il settore immobiliare

La Bce è impegnata nell’individuazione di potenziali colpi nei confronti degli istituti di credito e il legame tra i conti bancari e l’esposizione al settore immobiliare commerciale è osservato con attenzione.

Sebbene le banche abbiano stanziato accantonamenti per le perdite sui prestiti immobiliari commerciali, è probabile che si troveranno ad affrontare ulteriori svalutazioni se le i metodi di valutazione immobiliare si rivelassero obsolete: questo il ragionamento che circolerebbe a Francoforte.

Alcune banche europee hanno investito in prestiti CRE (immobili commerciali) negli ultimi dieci anni per sostenere le entrate mentre i tassi di interesse negativi avevano eroso la redditività. Tuttavia, l’asset class è stato duramente colpito dall’aumento del lavoro da casa e degli acquisti online durante la pandemia, mentre i rapidi rialzi dei tassi di interesse hanno depresso ulteriormente la domanda.

I prezzi sono già crollati negli Stati Uniti e nel Regno Unito e hanno iniziato a diminuire nei mercati dell’Eurozona, compresa la Germania.

“Le fragilità nel settore CRE sono una delle principali fonti di rischio di credito per il settore finanziario”, ha affermato martedì in un rapporto il Fondo monetario internazionale.

La questione è molto delicata e seguita da vicino dalla Bce. CBRE Group Inc., Jones Lang LaSalle Inc. e Cushman & Wakefield Plc sono tra i maggiori fornitori di valutazioni immobiliari in Europa. I valutatori in genere tengono conto delle recenti transazioni comparabili quando valutano le proprietà, ma la mancanza di transazioni ha reso più difficile giudicare dove dovrebbero essere fissati i valori. Questo perché i venditori sono stati riluttanti ad accettare prezzi significativamente inferiori ai valori contabili.

Di conseguenza, le autorità di regolamentazione temono che i periti e le banche siano stati lenti nel ridurre i prezzi. E questo è un grave rischio di instabilità.

L’anno scorso la Bce ha dichiarato che le sue ispezioni presso gli istituti di credito hanno mostrato che la valutazione delle garanzie “è un punto oscuro per molte banche”, con alcune società che non aggiornano i rapporti di valutazione. In alcuni casi, le banche hanno accettato le valutazioni fornite dai clienti invece di cercare un rapporto indipendente.

Alcuni istituti di credito si sono mossi per riconoscere ribassi nella garanzia. Deutsche Bank AG ha riscontrato una “continua debolezza” nel settore immobiliare commerciale nel secondo trimestre e ha affermato che le relative svalutazioni hanno contribuito a quasi raddoppiare gli accantonamenti per perdite su prestiti presso la sua banca di investimento. Le cosiddette banche regionali tedesche hanno accumulato circa 400 milioni di euro di riserve nel primo semestre.

Questo è di certo un campanello di allarme per la solidità futura delle finanze in Europa. Il settore immobiliare commerciale rimane sotto i riflettori, mentre la politica dei tassi alti e dei rendimenti obbligazionari rendono piuttosto volatile il clima di mercato e rappresentano una allerta per i conti bancari.

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