La Bce potrebbe imporre criteri più severi alle banche dell’Eurozona per controllare la liquidità: non c’è allarme, ma massima attenzione dopo i fallimenti bancari dell’anno.
Bce più severa con le banche: la volontà dell’Eurotower è di imporre controlli maggiori sulla liquidità bancaria in Eurozona, dopo che le corse agli sportelli negli Stati Uniti e in Svizzera hanno accresciuto le preoccupazioni per un rischio che non ha ricevuto sufficiente attenzione.
Non si tratta di un allarme, ma piuttosto di una precauzione per evitare disastri. Molte banche e le loro autorità di regolamentazione sono state colte di sorpresa quando i clienti del Credit Suisse e della Silicon Valley Bank hanno ritirato rapidamente i depositi, spingendo la Bce a prendere in considerazione un esame più attento.
La mossa riflette la necessità di maggiori informazioni per prevenzione, piuttosto che segnalare vere preoccupazioni acute per il settore. Tuttavia, il bisogno di regole diverse per monitorare la liquidità segnala un’allerta Bce sulle banche.
Bce vuole controlli maggiori sulla liquidità delle banche
La Bce propone di chiedere ai prestatori di comunicare settimanalmente i dati sulle proprie riserve di liquidità, suddividendo i finanziamenti per scadenza e tipologia di cliente, secondo le ultime notizie che circolano da Francoforte.
I fallimenti bancari di quest’anno hanno messo a nudo la rapidità con cui le banche possono essere scosse se un improvviso cambiamento nel sentiment spinge i clienti a ritirare i loro depositi. Le autorità di regolamentazione europee si stanno ora chiedendo se hanno prestato sufficiente attenzione ai rischi di liquidità e stanno rafforzando la supervisione nel tentativo di colmare le lacune percepite sulla gestione degli istituti di credito.
L’attenzione della Bce sulla scadenza e sul tipo di cliente deriva dagli eventi di Credit Suisse e SVB che hanno mostrato che i grandi depositi overnight non assicurati sono particolarmente volatili. Questo perché i depositanti non assicurati hanno molte più probabilità di perdere i loro soldi in un fallimento bancario rispetto a quelli assicurati, creando una maggiore propensione per loro a ritirarsi anche quando i segnali di stress sono ancora bassi.
La Banca centrale europea potrebbe iniziare entro la fine dell’anno a chiedere i dati su base settimanale agli istituti di credito.
L’esercizio aiuterebbe la Bce a decidere se sottoporre determinate banche a requisiti di liquidità più elevati. Diversi regolatori senior hanno chiesto pubblicamente di alzare l’asticella per il cosiddetto rapporto di copertura della liquidità presso le aziende eccessivamente esposte.
Da ricordare che il Liquidity Coverage Ratio (LCR) misura le attività liquide di alta qualità di un prestatore come quota dei deflussi che si aspetterebbe di vedere in 30 giorni di stress. Tutte le banche europee sono tenute a mantenere tale rapporto sopra il 100% e gli istituti di credito più grandi tendono a pubblicare la cifra su base trimestrale.
Sebbene le considerazioni siano in una fase iniziale, le autorità di regolamentazione stanno anche esaminando il grado in cui possono limitare la dipendenza degli istituti di credito da determinate fonti di finanziamento ritenute volatili, stando alle indiscrezioni.
Non è allarme per la Bce, ma allerta massima per evitare colpi di scena sulla solidità delle banche.
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