Ti sei mai chiesto perché la tredicesima non ha lo stesso importo dello stipendio? Sappi che quest’anno andrà anche peggio, ti spieghiamo perché.
Preparati, come ogni anno anche nel 2024 riceverai una tredicesima più bassa rispetto alla stipendio. Non ci riferiamo al lordo - che solitamente è più o meno simile per coloro che sono impiegati da almeno un anno alle dipendenze della stessa azienda - quanto all’importo netto.
Come avrete notato anche negli anni scorsi, infatti, in genere la tredicesima netta ha un importo più basso rispetto allo stipendio, con una differenza tanto più ampia quanto è elevato l’importo percepito.
Ciò è dovuto alla differenza che c’è tra la tassazione della tredicesima rispetto a come viene tassato lo stipendio. Regole che quest’anno penalizzano maggiormente la tredicesima, che rischia pertanto di essere persino più bassa rispetto a quella erogata lo scorso anno.
Ed è proprio questa la ragione per cui di recente il governo è intervenuto per dare un po’ di sostegno alle famiglie riducendo la differenza che c’è tra i due compensi attraverso il riconoscimento di un’indennità aggiuntiva, conosciuta come bonus Natale, del valore di 100 euro netti. Ma non sarà per tutti, in quanto potranno beneficiarne solo i lavoratori con reddito fino a 28.000 euro (e con almeno un figlio a carico).
Per tutti gli altri quindi resta il distacco tra i due emolumenti, con la tredicesima che quest’anno paga le regole introdotte dalla legge di Bilancio 2024 per quanto riguarda lo sgravio contributivo per i redditi fino a 35.000 euro, il quale si applica per dodici anziché tredici mensilità l’anno.
Ma non è questa l’unica ragione per cui la tredicesima è più bassa rispetto allo stipendio, visto che oltre a versare più contributi sulla cosiddetta gratifica natalizia si pagano anche più tasse.
Perché solitamente la tredicesima è più bassa dello stipendio
Come prima cosa approfondiamo le ragioni per cui solitamente, e non solo nel 2024 quindi, la tredicesima ha un importo netto più basso rispetto a quello dello stipendio.
Questa differenza è più tangibile per coloro che beneficiano maggiormente delle detrazioni in busta paga: è bene sapere, infatti, che sulla tredicesima di fine anno si applicano imposte e contributi come nel caso dello stipendio, mentre non spetta alcuna detrazione.
Ad esempio, sulla tredicesima non si applica il trattamento integrativo capace di riconoscere un bonus fino a 100 euro, come pure le detrazioni da lavoro dipendente o quelle per familiari a carico.
Ne risulta, quindi, che a parità di contributi l’imposta dovuta sui 12 ratei di tredicesima, sia se pagati in un’unica soluzione nella busta paga di fine anno che nel caso in cui vengano riconosciuti mensilmente, è maggiore rispetto a quanto versato per lo stipendio.
Perché quest’anno la tredicesima rischia di essere ancora più bassa rispetto allo stipendio
Come abbiamo visto sopra, sulla tredicesima si applicano delle regole differenti per il calcolo dell’imposta ma non per i contributi.
Ebbene, va detto che nel 2024 non sarà così per coloro che avendo una tredicesima e uno stipendio d’importo inferiore a 2.692 euro godranno del cosiddetto sgravio contributivo introdotto dal governo Meloni per abbattere il cuneo fiscale.
Nel dettaglio, oggi lo sgravio si applica sull’ aliquota contributiva a carico del lavoratore, solitamente pari al 9,19% dello stipendio imponibile lordo nel settore privato e all’8,80% nel pubblico impiego, riducendola al:
- 2,19% (1,80% nel pubblico) per gli stipendi che non superano l’importo lordo di 1.923 euro (25 mila euro di reddito in prospettiva);
- 3,19% (2,80% nel pubblico) per gli stipendi superiori a 1.923 euro ma d’importo massimo pari a 2.692 euro.
Tuttavia, le stesse aliquote non si applicano sulla tredicesima. Con la legge di Bilancio 2024, infatti, il suddetto bonus è stato sì confermato per l’anno in corso ma solo su 12 mensilità.
Ciò significa che sulla tredicesima si applica l’aliquota contributiva piena e per questo l’importo lordo sarà più basso.
Esempio
Prendiamo come esempio una tredicesima, maturata per tutti i 12 mesi, d’importo lordo pari a 1.500 euro e facciamo la differenza con uno stipendio dello stesso importo.
Nel caso della tredicesima, la quota di contributi dovuta è pari a 137,85 euro, mentre per uno stipendio dello stesso importo ne bisognerà versare appena 32,85 euro, con una differenza quindi di 105 euro.
Dopodiché, sull’imponibile lordo al netto dei contributi - 1.362,15 euro - bisognerà applicare le aliquote Irpef senza alcuna possibilità di detrazione. Nel caso dello stipendio, invece, la base imponibile su cui calcolare l’imposta sarà più alta (1.467,15 euro), riducendo così il risparmio generato dall’aliquota più bassa, ma allo stesso tempo su questo si godrà delle detrazioni andando così a ridurre l’imposta comunque dovuta.
A tal proposito, ecco una tabella che ci dice qual è la differenza lorda tra stipendio e tredicesima dovuta alla mancata applicazione dello sgravio contributivo.
Stipendio | Contributi versati sullo stipendio | Contributi versati sulla tredicesima | Differenza lorda tra tredicesima e stipendio |
---|---|---|---|
800 | 17,52 | 73,52 | 55,99 |
1.000 | 21,90 | 91,90 | 70,00 |
1.200 | 26,28 | 110,28 | 84,00 |
1.400 | 30,66 | 128,66 | 98,00 |
1.600 | 35,04 | 147,04 | 112,00 |
1.800 | 39,42 | 165,42 | 126,00 |
2.000 | 63,80 | 183,80 | 120,00 |
2.200 | 70,18 | 202,18 | 132,00 |
2.400 | 76,56 | 220,56 | 144,00 |
2.600 | 82,94 | 238,94 | 156,00 |
Su uno stipendio di 2.600 euro c’è quindi una differenza lorda di 156 euro sulla tredicesima, differenza che al netto dovrebbe essere compresa tra i 100 e i 120 euro (molto dipende da quali detrazioni si applicano sulla propria busta paga).
Il bonus Natale
Come anticipato questa differenza viene parzialmente compensata dall’introduzione di un nuovo bonus di 100 euro che viene pagato contestualmente alla tredicesima mensilità.
Si tratta del bonus Natale, che tuttavia interverrà esclusivamente sui redditi da lavoro il cui importo non supera i 28.000 euro. È inoltre richiesta la presenza di almeno un figlio a carico, mentre vale la regola per cui ne può beneficiare un solo coniuge o convivente.
Ai lavoratori che ne fanno richiesta (qui il modulo) spetta quindi un’integrazione di 100 euro che andrà a rendere più corposa la busta paga. Ma il principio sopra descritto non cambia: la tredicesima sarà comunque più bassa rispetto allo stipendio percepito lo stesso mese.
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