Il piano di Johnson per salvare l’economia inglese entro il 2030

Riccardo Lozzi

07/10/2020

Durante la conferenza dei conservatori Boris Johnson ha esposto i suoi piani per salvare e rilanciare l’economia del Regno Unito entro il 2030.

Il piano di Johnson per salvare l’economia inglese entro il 2030

In occasione della conferenza online del partito conservatore, Boris Johnson ha rivelato il suo piano per salvare e rilanciare l’economia inglese entro il 2030, dopo la crisi legata al coronavirus e alla Brexit.

Il primo ministro britannico ha anche affermato come non si dovrà tornare alla stessa situazione pre-Covid-19, ma è necessario attuare una trasformazione profonda del tessuto sociale e produttivo del Paese.

In quest’ottica ha annunciato l’intervento massiccio dello Stato, attraverso un aumento della spesa pubblica in diversi campi, che però non deve scontrarsi con la libera impresa, la quale resta il perno centrale della crescita.

Il piano di Johnson per l’economia inglese

I settori individuati dallo stesso Johnson come cruciali nella ripresa economica sono, tra gli altri: le energie rinnovabili, i veicoli elettrici, l’istruzione ed il settore edile.

Proprio su quest’ultimo il leader conservatore ha sostenuto che una maggior attenzione dovrà essere riservata alle case di cura, imparando dagli errori commessi negli ultimi anni.

Infatti, i problemi economici che il Regno Unito ha dovuto affrontare in questo periodo, secondo Johnson, sono gli stessi da decenni, legate soprattutto a deficit ed inefficienze in alcune aree produttive, le quali hanno portato ad una forte crisi sociale l’intera nazione.

Il rilancio del Regno Unito passa dalla green economy

L’ex sindaco di Londra ha quindi dichiarato che eventi di questa portata, come già successo con guerre e carestie in passato, innescano cambiamenti socio-economici di vasta portata, per cui l’obiettivo non deve essere quello di tornare al 2019, ma di proiettarsi verso il 2030.

Boris Johnson ha svelato come intende fare del Regno Unito il leader mondiale dell’energia pulita e a basso costo, investendo milioni di sterline nell’eolico. Una mossa che secondo lo stesso inquilino di Downing Street creerebbe negli anni futuri centinaia di migliaia di posti di lavoro, se non addirittura milioni.

Si tratta indubbiamente di una svolta epocale, se si pensa alle critiche e le ironie che Johnson aveva rivolto alla green economy, soprattutto nel suo passato da giornalista.

Rumor sullo stato di salute di Johnson e critiche dai laburisti

Sembrerebbe che la malattia affrontata a causa del contagio del virus abbia dato al primo ministro inglese una nuova prospettiva nell’azione di governo del prossimo decennio, nonostante in molti vedano la sua leadership in crisi anche per i problemi di salute che, secondo alcuni rumor, starebbe ancora affrontando.

Una serie notizie bollate come sciocchezze dal diretto interessato, il quale però ha ammesso come il fatto di essere “troppo grasso” abbia avuto diverse ripercussioni sulla gravità della malattia.

Tuttavia le parole per il rilancio del Regno Unito non sono state apprezzate dal partito laburista.

Angela Rayner, tra i massimi dirigenti, ha affermato come Boris Johnson abbia messo in campo una delle suo solite spacconate, senza dimostrare di aver alcun piano per il futuro.

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